Gestione permessi legge 104 in smart working
Con lo smart working non vengono meno i caratteri della subordinazione e della dipendenza e l'accordo tra le parti ovvero tra datore di lavoro e lavoratore.
Da una parte abbiamo una forma moderna di lavoro come lo smart working, dall'altra c'è una legge che sta per compiere quasi 30 anni ed è la 104 ovvero l'impianto normativo che tutela i diritti dei lavoratori disabili.
Le due forme sono compatibili? Lo scopriamo in questo articolo, facendo subito presente due aspetti. Lo smart working, così come il telelavoro e più in generale il lavoro agile non è una nuova forma di contratto ma è solo una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro.
In pratica non vengono meno i caratteri della subordinazione e della dipendenza e l'accordo tra le parti ovvero tra datore di lavoro e lavoratore è fondamentale per l'attivazione.
Tra le facilitazioni più importanti previsti nella legge 104 c'è invece quella dei permessi. Spettano a tutti i lavoratori, pubblici e privati, regolarmente residenti in Italia e con un rapporto di lavoro dipendente, sia a tempo indeterminato e sia a tempo determinato, full time o part time.
L'agevolazione è valida anche se non è inserita nel Contratto collettivo nazionale di lavoro di appartenenza. Vediamo quindi
C'è la parità di trattamento tra lavoratori in sede e lavoratori a distanza alla base dello smart working. Significa che tutti i diritti sono riconosciuti, compresi quelli relativi ai permessi legge 104.
Ricordando che le condizioni di base per accedere a questa facilitazione sono il rapporto di lavoro di tipo dipendente, il riconoscimento della gravità dello stato di disabilità e la fruizione dei permessi esclusivamente per prestare assistenza, lo schema applicato è il seguente:
Anche per i lavoratori in telelavoro o smart working, i permessi legge 104 sono un diritto che non può essere negato dal datore di lavoro al netto delle esigenze di organizzazione interna.
Nella gestione dei 3 giorni di permesso, i dipendenti che ne fanno richiesta possono frazionare in ore il tempo concesso per l'assistenza. La legge 104 permette di usufruire di permessi lavorativi orari o giornalieri retribuiti in base alle esigenze permettendo di conciliare la cura con il lavoro.
Se il dirigente medico legale dell'Inps accerta particolari condizioni sanitarie, il lavoratore disabile può farsi assistere da un altro familiare lavoratore, ma in questo caso i giorni di assenza tra assistente e assistito devono necessariamente coincidere.