Permessi legge 104 per familiare non convivente si possono prendere o no

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Permessi legge 104 per familiare non con

Requisito di convivenza e legge 104

Le nuove regole che hanno introdotto importanti novità sul requisito di convivenza per fruire dei permessi orari e giornalieri in base alla legge 104.

La legge 104 nella parte che prevede i permessi per il lavoratore con handicap grave e per i familiari che lo assistono è un vero e proprio labirinto di casistiche. Le regole in vigore nel 2019 prevedono infatti tante eccezioni e particolarità, ma sempre con estrema chiarezza.

In pratica la legge 104 non si presta a dubbi di interpretazione anche con gli aggiornamenti che via via si aggiunti nel tempo.

Come quelli relativi al requisito di convivenza e alle nuove regole che hanno introdotto importanti novità sui permessi orari e giornalieri per i lavoratori che assistono persone disabili e naturalmente anche i disabili stessi.

Permessi legge 104, quali sono con le regole 2019

Quando si parla di permessi legge 104 occorre fare numerosi distinzioni perché le norme in vigore prevedono

  • permessi per il lavoratore portatore di handicap grave
  • permessi i parenti portatori di handicap grave
  • permessi per figli con meno di 3 anni
  • permessi per figli da 3 a 18 anni
  • permessi per figli maggiorenni
Nel primo caso, il lavoratore portatore di handicap grave, previa presentazione dei documenti legge 104, ha diritto a 3 giorni di permesso mensile retribuito ovvero a 2 ore di permesso giornaliero retribuito se con orario superiore alle 6 ore, altrimenti 1 ora.

I permessi per figli con meno di 3 anni si declinano in un giornaliero retribuito di 2 ore, ma se l'orario quotidiano è inferiore alle 6 ore, il permesso è di 1 ora.

I permessi giornalieri non fruiti non sono cumulabili con quelli dei giorni successivi. Per quanto riguarda i permessi per figli da 3 a 18 anni, i genitori hanno diritto a 3 giorni di assenza mensile retribuita.

I permessi spettano a un genitore, anche se l'altro non ne ha diritto o se nella famiglia vi siano altri soggetti in grado di prestare assistenza. I permessi mensili non fruiti non sono cumulabili con quelli dei mesi successivi.

In questo caso, il diritto è esteso ai lavoratori dipendenti parenti o affini fino al terzo grado, se assistono il minore con continuità ed esclusività e i genitori non sono presenti ovvero se sono presenti ma non in grado di assistere il figlio.

Capitolo permessi per figli maggiorenni, i genitori hanno diritto a 3 giorni di permesso mensili retribuito a 6 mezze giornate.

E qui entra per la prima volta in concetto di convivenza perché nel caso in cui il figlio disabile conviva con i genitori, i 3 giorni spettano senza tenere conto se la madre sia lavoratrice o che non vi sia altra persona in grado di prestare assistenza.

Se il figlio non convive con i genitori, il diritto al permesso scatta solo se la madre è lavoratrice e in assenza di altre persone che possano provvedere all’assistenza.

Il diritto è esteso anche ai lavoratori dipendenti parenti o affini fino al terzo grado, se assistono il minore con continuità ed esclusività e i genitori non sono presenti ovvero se presenti ma non in grado di assistere il figlio.

Requisito di convivenza e legge 104

Se questo è il quadro generale, per fruire delle agevolazioni per assistere i figli maggiorenni del lavoratore portatori di handicap grave o per parenti e affini entro il terzo grado del lavoratore portatori di handicap grave, al di là della questione se è possibile anticipare i permessi legge 104, non è richiesta la convivenza ma un'assistenza continuativa ed esclusiva, così come ricordato da una recente circolare Inps.