Indennità di accompagnamento ridotta per ricovero
A inviare le lettere ai percettori dell'indennità di accompagnamento 2019 con la comunicazione del taglio del beneficio o della perdita è l'Inps. Perché e cosa fare.
La questione è esplosa in tutta la sua urgenza e l'esito è ancora tutto da scrivere. Di mezzo c'è l'indennità di accompagnamento 2019 ovvero quel sostegno al reddito che viene percepito da chi non riesce a compiere senza un aiuto le azioni fondamentali per la vita di tutti i giorni.
Rispetto ad altri strumenti di aiuto, in questo caso non è richiesto alcun limite anagrafico, minimo o massimo, e né soglie di reddito da non oltrepassare perdere il beneficio. Per ottenere la cifra di 516,35 euro al mese occorre dimostrare la propria infermità fisica o mentale, essere cittadino italiano (o straniero con permesso di soggiorno) e non essere ricoverato in strutture residenziali e istituti ospedalieri.
Ebbene, proprio quest'ultimo aspetto è al centro dell'azione di recupero somme ovvero di taglio all'indennità di accompagnamento mensile. Scopriamo allora nel dettaglio cosa sta succedendo e come fare eventualmente ricorso all'Inps.
A inviare le lettere ai percettori dell'indennità di accompagnamento 2019 con la comunicazione del taglio del beneficio o della perdita è lo stesso Istituto nazionale della previdenza sociale e a essere soprattutto coinvolti sarebbero i bambini con disabilità durante il ricovero in ospedale.
Non in via esclusiva, ma a quanto pare prevalente. A norma di legge sembrerebbe tutto regolare, se non che dal punto di vista procedurale l'azione del'Inps non si basa sulla compilazione del modello Icric (Invalidità civile ricovero) ovvero l'autocertificazione a cura degli invalidi civili in possesso di indennità di accompagnamento.
L'Istituto di previdenza avrebbe tenuto conto solo delle informazioni ricevute dal Ministero della Salute relativi ai periodi di ricovero superiori a 29 giorni a totale carico di strutture pubbliche, interrompendo così una prassi consolidata. Si ricorda che sono tenuti a presentare ogni anno il modulo Icric
La sola strada per cercare di fare valere le proprie ragioni è quella del ricorso affinché l'Inps riveda la decisione sul taglio dell'indennità di accompagnamento entro 90 giorni dal ricevimento della lettera.
Non ha costi e può essere trasmesso all'Istituto di previdenza per via telematica da un patronato o un intermediario abilitato. Sempre all'Inps occorre rivolgersi in caso di rifiuto di accettazione della domanda.