Lavorare nelle festività è obbligatorio o no. La normativa 2023
Soprattutto a ridosso delle grandi festività in Italia si riaccende il dibattito sull'obbligatorietà di lavorare. Pensiamo ai giorni di Natale o di Capodanno: il dipendente deve prestare servizio o in caso di rifiuto rischia sanzioni disciplinari se non il licenziamento?
Cosa prevede la normativa 2023? Ma i casi possono essere numerosi, come quelli relativi all'Epifania o, ancora più in là, alla Pasqua o alla festa della Repubblica. La questione è diventata oggetto di confronto con la diffusione dei centri commerciali o degli outlet.
Proprio nei giorni festivi fanno i maggiori affari per via del maggiore afflusso di clientela ovvero di tutti quei lavoratori che in quelle giornate sono liberi a impegni professionali. Entriamo allora nel dettaglio della normativa, precisando che per obbligo di lavorare nei giorni festivi non si intende il lavoro il sabato o la domenica. Scopriamo allora
E se per alcune di queste feste c'è un riconoscimento internazionale ovvero sono celebrate in tutto il mondo (pensiamo al Natale), in tanti altri casi si tratta di appuntamenti specificatamente italiani (come la festa della Repubblica). E poco importa che coincidano con la domenica, rispetto a cui l'obbligo di lavorare è compensato con un riposo settimanale di 24 ore, a cui aggiungere 11 ore di riposo giornaliero.
La regola generale è l'assenza dell'obbligatorietà a lavorare nei giorni festivi. Ed è stato necessario l'intervento della Corte di Cassazione per fissare un punto ben preciso a una questione che è oggetto di discussione.
Per i giudici della Suprema Corte, quello di riposarsi nelle festività riconosciute dall'ordinamento italiano (per intenderci sono quelle colorate in rosso nel calendario da parete) è un diritto e come tale in caso di rifiuto a lavorare, l'azienda non può applicare alcuna sanzione. Ci sono però due eccezioni da ricordare.
La prima è quella di un accordo privato tra lavoratore e datore, altrimenti tutti i negozi rimarrebbero chiusi nei giorni di festa. La seconda coinvolge invece una categoria ben precisa: i dipendenti delle strutture sanitarie hanno invece l'obbligo di assicurare la continuità del servizio.
Naturalmente nel rispetto delle normative in vigore e del Contratto collettivo nazionale di lavoro applicato che prevede tempi di riposo e turni di lavoro ben precisi.