Le 11 importanti nuove regole e tasse sul lavoro al via ora dopo le ferie estive (e interessano tutti o quasi)

di Marianna Quatraro pubblicato il
Le 11 importanti nuove regole e tasse su

Quali sono le impotanti misure al via da luglio per il lavoro dopo conversione in legge del Decreto Lavoro di maggio: ecco cosa cambia

Quali sono le 11 importanti nuove regole e tasse su lavoro in vigore effettivamente e concretamente da ora che interesseranno quasi tutti gli italiani? E’ stato convertito in legge il nuovo Decreto Lavoro approvato lo scorso primo maggio, dando il via ufficiale alle misure previste, dalla riduzione della pressione fiscale per i lavoratori alle misure urgenti finalizzate all’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro.

  • Le 11 importanti nuove regole e tasse su lavoro in vigore da ora
  • Nuovo taglio del cuneo fiscale  per aumento stipendi dipendenti (l'unica realmente anticipata da Luglio)
  • Novità per tasse a lavoro in vigore con fringe benefit
  • Revisione dei contratti di assunzione a tempo determinato e cosa cambia
  • Nuovo assegno di inclusione al posto del reddito di cittadinanza

Le 11 importanti nuove regole e tasse su lavoro in vigore ora a Luglio 

Sono diverse le nuove regole e tasse sul lavoro al via ora effettivamente con la ripresa del lavoro a tempo pieno (vista la pausa estiva) dopo la conversione in legge del Decreto Lavoro di maggio che riguardano soprattutto:
  • ulteriore taglio del cuneo fiscale aumentato al 7% e al 6%; (anticipato ed effettivo subito negli stipendi da luglio)
  • revisione di alcune sanzioni amministrative, con riduzione delle sanzioni amministrative per omesso versamento delle ritenute previdenziali che potranno essere rimodulate non più da 10mila a 50mila euro ma da una volta e mezza a 4 volte l’importo omesso;
  • aumento della soglia esentasse fin a 3mila euro per i fringe benefit;
  • novità per i contratti di lavoro;
  • nuovo bonus assunzioni, con incentivi all’assunzione pari al 60% della retribuzione, per 12 mesi, per datori di lavoro che assumono giovani di età inferiore ai trent’anni non inseriti in programmi formativi e registrati nel PON Iniziativa Occupazione Giovani, incentivo cumulabile anche con l’esonero contributivo al 100% per un periodo massimo di 36 mesi;
  • formazione sul lavoro, con l’istituzione di nuovo supporto per la formazione al lavoro a favore di tutti i soggetti di età compresa tra i 18 e i 59 anni di età attivabili al lavoro e con un reddito familiare non superiore a 6mila euro annui e che non hanno i requisiti necessari per accedere all’assegno di inclusione;
  • maggiori controlli per la sicurezza sul lavoro;
  • assegno di inclusione al posto del reddito di cittadinanza;
  • sospensione della Cig ed estensione anche eai rapporti di lavoro entro sei mesi della disciplina valida per i rapporti di lavoro di durata superiore con stop al diritto all’integrazione salariale per le sole giornate di lavoro effettuate;
  • maggiorazione dell’Assegno Unico per i vedovi;
  • ritorno della pensione di cittadinanza.

Nuovo taglio del cuneo fiscale per aumento stipendi dipendenti anticipato a Luglio

La prima novità tanto attesa al via da luglio per i lavoratori dipendenti dopo l’ufficialità del Decreto Lavoro di maggio è l’ulteriore taglio del cuneo fiscale che aumenta gli stipendi netti riducendone la pressione fiscale.

Con il nuovo Decreto Lavoro, il governo ha, infatti, aumentato il taglio del cuneo fiscale di 4 punti percentuali, arrivando al 7% per chi percepisce redditi annui fino a 25mila euro, cioè per stipendi fino a 1.923 euro, e al 6% per chi percepisce redditi annui lordi tra 25mila e 35mila euro. Ciò significa aumentare ancora gli stipendi netti riducendone il carico fiscale.

E, per effetto dell’ulteriore taglio del cuneo fiscale gli stipendi aumentano ancora da luglio e fino a fine anno di qualche decina di euro. Per esempio, uno stipendio di mille euro, a luglio diventa di 1.070, per chi prende uno stipendio di 1.500 euro, a luglio ha un aumento di 105 euro, mentre l’aumento sarà di 112 euro per chi prende stipendi di 1.600 euro, di 96 euro per chi prende stipendi di 2.100 euro fino a 161 euro per chi prende stipendi di 2.692 euro.

Novità per tasse su lavoro in vigore con fringe benefit

Cambiano anche le tasse sui cosiddetti fringe benefit per i lavoratori dipendenti: è stata, infatti, aumentata a 3mila euro la soglia di fringe benefit esentasse per i lavoratori dipendenti con figli minori. Ciò significa che il governo non tasserà i fringe benefit, beni ceduti e servizi prestati, fino all’importo di 3.000 euro ma solo per i lavoratori dipendenti con figli a carico, implicando contestuali aumenti di stipendi entro la stessa soglia.

La novità dell’aumento della soglia esentasse fino a 3mila euro dei fringe benefit riguarda i lavoratori dipendenti e i percettori di reddito da lavoro assimilato a quello da lavoro dipendente, collaboratori coordinati e continuativi, amministratori, tirocinanti.

I fringe benefit per cui è stata aumentata la soglia esentasse entro i 3mila euro sono, per esempio, tra gli altri, buoni pasto, buoni carburante, computer e cellulari aziendali, auto aziendali, borse di studio, alloggi dati in uso ai dipendenti, prestiti agevolati, polizze assicurative extraprofessionali, premi assicurativi extra professionali.

Revisione dei contratti di assunzione a tempo determinato e cosa cambia

Dopo il via ufficiale alle nuove regole sul lavoro, cambiano le modalità di assunzione con contratti a termine. In particolare, per rinnovi di contratti a termine di durata compresa tra i 12 e i 24 mesi, comprese proroghe e rinnovi, vengono eliminati alcuni vincoli sulle causali per i rinnovi e si prevede d’ora in poi che potranno essere stabilite da:

  • contratti collettivi, come già avviene per alcuni contratti nazionali di lavoro come Ccnl tessile-abbigliamento, artigiani dell’alimentare, pelletteria, cartai e lavanderie industriali, e solo se la contrattazione collettiva non prevede nulla in merito;
  • tra le parti, con patti individuali tra azienda e lavoratori in base a specifiche esigenze di natura tecnica, organizzativa e produttiva, e in tal caso devono essere approvate dalle commissioni di certificazione costituite presso gli enti bilaterali, le direzioni provinciali del lavoro, le università, il ministero del Lavoro o i consigli provinciali dei consulenti del lavoro;
Il nuovo Decreto Lavoro concede, dunque, maggiore autonomia alle parti, allentando lle regole prima previste per la determinazione delle causali a lavoro fissate dal Decreto Dignità e non prevede più la necessità di certificazione preventiva del contratto presso una delle sedi delle commissioni di certificazione nel caso di mancato esercizio di delega da parte della contrattazione collettiva.

Nuovo assegno di inclusione al posto del reddito di cittadinanza 

Altra principale misura al via dopo la conversione di luglio del Decreto Lavoro in legge riguarda l’istituzione dell’assegno di inclusione al posto del reddito di cittadinanza. Si tratta, però, di una misura che non è in vigore da questo mese di luglio ma lo sarà da gennaio 2024. 

L’assegno di inclusione che sostituirà il reddito di cittadinanza ha un importo massimo di 7.650 euro, sarà erogato per un periodo non superiore ai 18 mesi e potrà anche essere rinnovato, previa sospensione di un mese.

Inoltre, per i soggetti occupabili, di età compresa tra i 18 e i 59 anni e che non rientrano tra le categorie fragili, è prevista la decadenza dal beneficio nel caso di rifiuto di un’offerta di lavoro a tempo pieno o parziale, non inferiore al 60% dell’orario a tempo pieno e con una retribuzione non inferiore ai minimi salariali previsti dai Ccnl.

Dopo le ultime modifiche al Decreto Lavoro, per il riconoscimento dell’assegno di inclusione sono stati considerati gli affetti da gravi disagi bio-psico-sociale inseriti in appositi programmi, i soggetti inseriti in percorsi di protezione per violenza di genere, sono stati ulteriormente incentivati i Caf e istituiti progetti utili alla collettività a titolo gratuito non da considerarsi offerte di lavoro.

E’ stata, inoltre, estesa la nozione di offerta di lavoro anche nei tempi di percorrenza e sono state inserite specificazioni per le Regioni a statuto speciale e per le province di Trento e Bolzano.