Quali sono le impotanti misure al via da luglio per il lavoro dopo conversione in legge del Decreto Lavoro di maggio: ecco cosa cambia
Quali sono le 11 importanti nuove regole e tasse su lavoro in vigore effettivamente e concretamente da ora che interesseranno quasi tutti gli italiani? E’ stato convertito in legge il nuovo Decreto Lavoro approvato lo scorso primo maggio, dando il via ufficiale alle misure previste, dalla riduzione della pressione fiscale per i lavoratori alle misure urgenti finalizzate all’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro.
Con il nuovo Decreto Lavoro, il governo ha, infatti, aumentato il taglio del cuneo fiscale di 4 punti percentuali, arrivando al 7% per chi percepisce redditi annui fino a 25mila euro, cioè per stipendi fino a 1.923 euro, e al 6% per chi percepisce redditi annui lordi tra 25mila e 35mila euro. Ciò significa aumentare ancora gli stipendi netti riducendone il carico fiscale.
E, per effetto dell’ulteriore taglio del cuneo fiscale gli stipendi aumentano ancora da luglio e fino a fine anno di qualche decina di euro. Per esempio, uno stipendio di mille euro, a luglio diventa di 1.070, per chi prende uno stipendio di 1.500 euro, a luglio ha un aumento di 105 euro, mentre l’aumento sarà di 112 euro per chi prende stipendi di 1.600 euro, di 96 euro per chi prende stipendi di 2.100 euro fino a 161 euro per chi prende stipendi di 2.692 euro.
Cambiano anche le tasse sui cosiddetti fringe benefit per i lavoratori dipendenti: è stata, infatti, aumentata a 3mila euro la soglia di fringe benefit esentasse per i lavoratori dipendenti con figli minori. Ciò significa che il governo non tasserà i fringe benefit, beni ceduti e servizi prestati, fino all’importo di 3.000 euro ma solo per i lavoratori dipendenti con figli a carico, implicando contestuali aumenti di stipendi entro la stessa soglia.
La novità dell’aumento della soglia esentasse fino a 3mila euro dei fringe benefit riguarda i lavoratori dipendenti e i percettori di reddito da lavoro assimilato a quello da lavoro dipendente, collaboratori coordinati e continuativi, amministratori, tirocinanti.
I fringe benefit per cui è stata aumentata la soglia esentasse entro i 3mila euro sono, per esempio, tra gli altri, buoni pasto, buoni carburante, computer e cellulari aziendali, auto aziendali, borse di studio, alloggi dati in uso ai dipendenti, prestiti agevolati, polizze assicurative extraprofessionali, premi assicurativi extra professionali.
Dopo il via ufficiale alle nuove regole sul lavoro, cambiano le modalità di assunzione con contratti a termine. In particolare, per rinnovi di contratti a termine di durata compresa tra i 12 e i 24 mesi, comprese proroghe e rinnovi, vengono eliminati alcuni vincoli sulle causali per i rinnovi e si prevede d’ora in poi che potranno essere stabilite da:
Altra principale misura al via dopo la conversione di luglio del Decreto Lavoro in legge riguarda l’istituzione dell’assegno di inclusione al posto del reddito di cittadinanza. Si tratta, però, di una misura che non è in vigore da questo mese di luglio ma lo sarà da gennaio 2024.
L’assegno di inclusione che sostituirà il reddito di cittadinanza ha un importo massimo di 7.650 euro, sarà erogato per un periodo non superiore ai 18 mesi e potrà anche essere rinnovato, previa sospensione di un mese.
Inoltre, per i soggetti occupabili, di età compresa tra i 18 e i 59 anni e che non rientrano tra le categorie fragili, è prevista la decadenza dal beneficio nel caso di rifiuto di un’offerta di lavoro a tempo pieno o parziale, non inferiore al 60% dell’orario a tempo pieno e con una retribuzione non inferiore ai minimi salariali previsti dai Ccnl.
Dopo le ultime modifiche al Decreto Lavoro, per il riconoscimento dell’assegno di inclusione sono stati considerati gli affetti da gravi disagi bio-psico-sociale inseriti in appositi programmi, i soggetti inseriti in percorsi di protezione per violenza di genere, sono stati ulteriormente incentivati i Caf e istituiti progetti utili alla collettività a titolo gratuito non da considerarsi offerte di lavoro.
E’ stata, inoltre, estesa la nozione di offerta di lavoro anche nei tempi di percorrenza e sono state inserite specificazioni per le Regioni a statuto speciale e per le province di Trento e Bolzano.