Le importanti novità sugli stipendi (e non c'è solo il salario minimo) in questi primi 20 giorni di Agosto

di Marianna Quatraro pubblicato il
Le importanti novità sugli stipendi (e n

Da introduzione del salario minimo a revisione Irpef e delle detrazioni e novità per tredicesime e bonus ma non solo: ecco come potrebbero cambiare ancora gli stipendi

Quali sono le importanti novità sugli stipendi (a partire da salario minimo ma non solo) in questi primi 20 giorni di Agosto? Sono diverse le aspettative dei lavoratori italiani per i prossimi mesi tra aumenti di stipendi annunciati, riduzione delle tasse e nuovi bonus e il governo si prepara alla ripresa dei lavori per la definizione di nuove misure volte a garantire aumenti degli stipendi degli italiani contro il caro prezzi e l’inflazione che continua ad essere alta. 

  • Nuove discussioni sul salario minimo e cosa si prospetta
  • Approvazione delega fiscale e novità per stipendi tra revisione Irpef e detrazioni
  • Continuano le discussioni per rendere strutturale aumento del taglio del cuneo fiscale 

Nuove discussioni sul salario minimo e cosa si prospetta


Proprio in questi primi 20 giorni di agosto sono riprese in maniera le discussioni sul salario minimo che si vorrebbe introdurre in Italia, con prime aperture da parte del governo e una nuova petizione avviata dalla sinistra e che ha già ricevuto moltissime firme per arrivare all’introduzione della misura. 

Qualche mese fa, le forze politiche di opposizione hanno presentato alla Camera una proposta di legge per l’approvazione del salario minimo orario di 9 euro lordi da riconoscere a tutti i lavoratori e le lavoratrici con l’obiettivo di contrastare lo sfruttamento a lavoro e garantire una retribuzione sempre idonea ed adeguata a quantità e qualità del lavoro prestati.

La proposta di legge, ‘Disposizioni per l'istituzione del salario minimo’, prevede, infatti, per datori di lavoro, imprenditori e non imprenditori l’obbligo di pagare ai propri lavoratori una retribuzione complessiva sufficiente per garantire ad ognuno la possibilità di condurre una vita dignitosa e assicurare proporzionalità tra stipendio e lavoro svolto.

Le discussioni sul salario minimo sono, però, state rimandate a dopo l’estate, perché la maggioranza di centrodestra ha approvato la sospensiva dell'esame della proposta di legge, pur con nuove aperture da parte della stessa maggioranza. 

Tuttavia, nell’ampia discussione sull’introduzione del salario minimo, bisognerà certamente anche considerare la posizione dell’Ue che si è chiaramente espressa sul salario minimo, ritenendo che la cifra oraria adeguata e giusta sarebbe di 7,68 euro e non di 9 euro l’ora come proposto in Italia.

Approvazione delega fiscale e novità per stipendi tra revisione Irpef e detrazioni

L’approvazione della delega fiscale ad agosto avrà certamente impatti sugli stipendi dei lavoratori italiani, tra revisione delle aliquote Irpef di tassazione sui redditi, che il governo punta a ridurre portandole dalle attuali quattro a tre, riordino delle detrazioni e nuova detassazione per tredicesime e nuovo bonus una tantum.
Partendo alle aliquote Irpef, le aliquote attualmente in vigore sono le seguenti:

  • del 23% per redditi fino a 15.000 euro; 
  • del 25% per redditi tra 15.000 e 28.000 euro; 
  • del 35% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro; 
  • del 43% per redditi oltre i 50.000 euro.
Tra le prime ipotesi di revisione Irpef vi sarebbe quella che prevede le seguenti nuove aliquote: 
  • del 23% per chi ha redditi fino a 15mila euro;
  • del 27% per chi ha redditi tra 15mila-50mila euro;
  • del 43% per chi ha redditi superiori ai 50mila euro.
Con queste nuove aliquote Irpef, chi ha redditi annui tra 28mila euro e 50mila euro sarebbe avvantaggiato perché l’aliquota di tassazione scenderebbe dal 35% al 27%, mentre sarebbero penalizzati coloro che hanno redditi annui sui 25mila euro. 
Altra ipotesi di revisione Irpef potrebbe prevedere le seguenti aliquote:
  • al 23% per redditi fino a 28.000 euro; 
  • al 33% per redditi tra 28mila e 50mila euro;
  • al 43% per redditi oltre i 50mila euro.
Con questa modifica Irpef, tutte le fasce di reddito sarebbero avvantaggiate. Ulteriore ipotesi di revisione Irpef potrebbe prevedere le seguenti nuove aliquote:
  • aliquota del 23% per i redditi sotto i 15 mila euro;
  • aliquota del 27% per i redditi tra 15 mila e 75 mila euro;
  • aliquota del 43% per i redditi oltre i 75 mila euro.
Con questa modifica Irpef, chi ha redditi più bassi tra i 15mila e i 28mila euro avrebbe un aumento dell’aliquota di tassazione, mentre chi ha redditi più alti tra 50mila e 75mila euro sarebbe avvantaggiato.

Infine, ultima ipotesi di revisione Irpef prevede le seguenti aliquote:

  • aliquota del 23% per redditi da 8.500 euro e fino a 28mila euro;
  • aliquota del 35% per redditi da 28.001 euro a 50mila euro;
  • aliquota del 43% per redditi oltre i 50mila euro.
In questo caso, sarebbero avvantaggiati tutti. Considerando che, come si nota, in ogni schema di revisione delle aliquote Irpef dovrebbe rimanere invariata l’aliquota al 23% per redditi più bassi fino a 15mila euro, le ultime notizie parlano di possibilità avanzata dalla premier Meloni di modificare anche la prima aliquota al 23%, riducendola per sostenere chi ha redditi più bassi.

Ad avere impatti sugli stipendi non ci sarebbe solo la revisione delle aliquote Irpef della delega fiscale ma anche la revisione delle detrazioni, per cui si pensa al momento alla definizione di uno schema di diverse percentuali di detrazioni da fissare in base ai redditi conseguiti e che potrebbero essere le seguenti:

  • detrazioni del 4% del reddito per lo scaglione fino a 15mila euro;
  • detrazioni del 3% del reddito per lo scaglione tra 15mila e 50mila euro;
  • detrazioni del 2% del reddito per lo scaglione tra 50mila e 100mila euro;
  • nessuna detrazione per redditi oltre i 100mila euro.
A queste nuove detrazioni, per modificare gli stipendi dei lavoratori italiani, si potrebbero aggiungere ulteriori detrazioni da applicare direttamente in busta paga, considerando anche i fringe benefit per cui è prevista l’esenzione fino a 3mila euro, nonché un nuovo bonus una tantum, come i due bonus una tantum già erogati lo scorso anno nei mesi di luglio e novembre 2022 da 200 e 150 euro, o la detassazione sulla tredicesima.

L’idea è di detassare la mensilità aggiuntiva fino al 15% per garantire ai lavoratori dipendenti un aumento anche della ulteriore mensilità di dicembre.


Secondo quanto anticipano le ultime notizie, però, il nuovo bonus una tantum o la detassazione della tredicesima per garantire, in ogni caso, aumenti di stipendi potrebbero essere approvate non per tutti i lavoratori ma solo per chi percepisce redditi più bassi. 

Continuano le discussioni per rendere strutturale aumento del taglio del cuneo fiscale 

E’ continuato in questi 20 giorni di agosto il dibattito sulla possibilità e necessità (per garantire aumenti degli stipendi contro inflazione e caro prezzi) di rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale aumentato al 7% (dal 3%) per redditi fino a 25mila euro lordi annui e al 6% (dal 2%) per redditi tra 25mila e 35mila euro lordi annui con l’approvazione del Decreto Lavoro di maggio ma solo in modo temporaneo da luglio e fino a fine ano 2023.

Al momento, tuttavia, sembra che le risorse economiche per l’attuazione di tale misura non siano abbastanza sufficienti, per cui si lavora alla ricerca di soluzioni per rendere ufficiale tale misura con la prossima Manovra Finanziaria.