Le novità sullo smart working a Settembre-Ottobre insieme ad altre importanti modifiche in secondo decreto lavoro

di Marianna Quatraro pubblicato il
Le novità sullo smart working a Settembr

Cosa potrebbe effettivamente cambiare per lavoro in smart working per tutti con il nuovo atteso Decreto Lavoro d’autunno: anticipazioni

Quali sono le novità sullo smart working a Settembre-Ottobre insieme ad altre importanti modifiche in secondo decreto lavoro? Scade il 30 settembre (prorogata dal 30 giugno) la possibilità di lavorare in smart working per soggetti fragili: se, infatti, per determinate categorie di lavoratori la legge garantisce ancora fino a fine mese il lavoro in smart working anche in assenza di accordi individuali stipulati per iscritto, dal prossimo primo ottobre, i lavoratori fragili sia del settore pubblico sia di quello privato potranno lavorare in smart working solo dopo aver stipulato accordi individuali con il datore nel rispetto dei piani dell’azienda o dell’amministrazione pubblica.

La possibilità di continuare a lavorare in smart working vale, invece, ancora fino al 31 dicembre per lavoratori del settore privato con almeno un figlio under 14 e a condizione che nel nucleo familiare non via sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito, in caso di sospensione o cessazione dell’attività e che non vi sia un genitore non lavoratore, e per lavoratori dipendenti che, sulla base di valutazioni mediche, a causa di fattori come l’età, la gravità della patologia o l’immunodepressione a seguito di terapie oncologiche o salvavita, sono più esposti ai rischi di contagio da Covid.

Ma si attendono novità per tutti per lo smart working probabilmente con il prossimo Decreto Lavoro d’autunno o forse con apposita legge.

  • Quali sono le novità sullo smart working attese a settembre-ottobre con secondo Decreto Lavoro
  • Quali altre importanti modifiche si attendono con secondo Decreto Lavoro

Quali sono le novità sullo smart working attese a settembre-ottobre con secondo Decreto Lavoro


Secondo le anticipazioni, non ci sarebbero al momento specifiche novità già previste per lo smart working da inserire nel secondo Decreto Lavoro di ottobre-novembre, ma il governo sembra sia a lavoro sulla definizione di novità dedicate proprio allo smartwoking, soprattutto nel rispetto delle direttive green fornite dall’Ue.

In realtà, mesi fa la ministra del lavoro Calderone aveva parlato dello smart working come rivoluzione a lavoro e proprio per questo aveva annunciato di voler definire una legge ad hoc per fissare punti fondamentali per la gestione di questa modalità di lavoro, andando al di là della contrattazione collettiva e degli accordi tra datori di lavoro o aziende e dipendenti, regolarizzando il lavoro in smart working e superando le proroghe, con diritti e tutele comuni a tutti i lavoratori, considerando le possibili nuove fattispecie di infortuni e malattie professionali, a prescindere dalla tipologia di inquadramento, in modo da modulare lo smart working in base alle diverse esigenze delle singole realtà produttive.

Ora si riparte anche dall'Ue e, considerando che, come attestato dalla stessa Ue, una quota significativa di emissioni derivano dai trasporti, per ridurre l’inquinamento, si potrebbero ridurre gli spostamenti per recarsi a lavoro e una delle soluzioni in tal senso sarebbe proprio permettere ai lavoratori di lavorare in smart working, dove, ovviamente, le condizioni aziendali e di lavoro lo permettessero.

E per evitare che il lavoro in smartworking diventi modalità di lavoro senza regole, nel nuovo Decreto Lavoro il governo potrebbe essere inserite nuove norme per il lavoro in smart working, come: 

  • limiti di durata massima dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale per lo svolgimento del lavoro in smart working, stabiliti dalla contrattazione collettiva e dalla legge in base a mansioni e tipologie di lavori;
  • possibilità di lavorare in smart working solo se il lavoratore assicura e dimostra di essere in un luogo dove c’è una connessione ottimale tanto da garantite continuità lavorativa senza problemi di linea che non permetterebbero un corretto svolgimento del lavoro;
  • nuove modalità di controllo del lavoro da parte di aziende e datori di lavoro;
  • revisione e controlli della gestione di pause e permessi;
  • regolamentazione del diritto alla disconnessione e reperibilità;
  • modalità di svolgimento e gestione del lavoro straordinario.
Si attende di capire se l’eventuale possibilità di regolamentazione del lavoro in smart working sia effettivamente così definita e se varrebbe per tutti i lavoratori dipendenti, sia pubblici che privati, o solo per alcune categorie di lavoratori, come fragili e genitori con figli under 14 come accaduto finora.
 

Quali altre importanti modifiche si attendono con secondo Decreto Lavoro

 

Non solo novità per lo smart working: il secondo Decreto Lavoro d’autunno dovrebbe prevedere anche diverse altre misure, a partire da quella principale che, se non rimandata alla nuova Manovra Finanziaria 2024, dovrebbe essere la conferma dell’ulteriore taglio del cuneo fiscale deciso dal governo con il Decreto Lavoro di maggio.

Con il primo Decreto Lavoro, infatti, il governo ha aumentato il taglio del cuneo fiscale deciso con la Manovra 2023 portandolo dal 3% al 7% per redditi fino a 25mila (per 1.923 euro lordi mensili di stipendio) e dal 2% al 6% per lavoratori con redditi fino a 35mila euro (per 2.692 euro lordi mensili di stipendio). 

La misura è stata, però, approvata in via temporanea, da luglio e fino a fine anno e l’ipotesi in discussione è rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale aumentato, calcolandolo anche sulle retribuzioni aggiuntive di tredicesima e quattordicesima, o almeno prorogarlo per i primi sei mesi del nuovo anno.

Altra misura che potrebbe rientrare nel secondo Decreto Lavoro potrebbe riguardare i fringe benefit: si punterebbe, infatti, a rendere strutturale anche l’aumento della soglia esentasse per i fringe benefit fino a 3mila euro per tutto il 2024 e non solo per i lavoratori dipendenti con figli a carico ma per tutti i lavoratori dipendenti.

Le altre misure attese con il secondo Decreto Lavoro di settembre-ottobre, secondo le anticipazioni, sono: 

  • nuova detassazione della tredicesima, per aumentare l'importo della mensilità aggiuntiva di dicembre;
  • nuova detassazione per lavoro straordinario, per aumentare l’importo netto in più percepito dai lavoratori che prestano ore di servizio anche oltre il normale orario lavorativo previsto da relativo Ccnl di assunzione;
  • revisione della detassazione dei premi produttività, per aumentare ancora le buste paga dei lavoratori dipendenti;
  • nuova tassazione sul Tfr-Tfs.
Per quest’ultimo punto, sono ancora diverse le ipotesi al vaglio per la revisione della tassazione sul Tfr-Tfs. E’, infatti, al vaglio del governo la possibilità di applicare la detassazione sia dell’anticipo del Tfr-Tfs e sia della liquidazione complessiva del trattamento riducendola al 15%, ma si potrebbe anche a detassare solo l’intero importo spettante di Tfr-Tfs e non anche l’anticipo.

Le altre ipotesi di modifica della tassazione del Tfr-Tfs prevedono o la possibilità di riduzione delle tasse solo nel caso in cui si decida di investirlo in fondi pensione, per spingere ad aderire alla previdenza complementare, o la definizione di una imposizione fiscale graduale e crescente, da modulare su parametri differenti come importo del Trattamento da liquidare, o condizioni socio-economiche, se nel nucleo familiare sono presenti persone con invalidità, o in base al proprio valore Isee.