Le nuove regole sullo smart working fino a Dicembre non sono nulla rispetto a nuove leggi dedicate in arrivo

di Marianna Quatraro pubblicato il
Le nuove regole sullo smart working fino

Cosa cambia fino a fine anno per il lavoro in smart working e ulteriori novità ancora in arrivo con nuovo decreto apposito

Quali sono le nuove regole sullo smart working fino a Dicembre e nuove leggi dedicate con decreto in arrivo? Si parla da tempo di definizione di nuove norme per la regolamentazione dello smart working che, all’indomani della pandemia a causa della diffusione del Covid-19, sembra essere diventata una buona opportunità lavorativa per molti, sia per datori di lavoro che per lavoratori, anche se non sempre si tratta di una modalità che può essere effettivamente applicata allo svolgimento di tutte le attività. 

  • Nuove regole smart working fino a dicembre
  • Nuove leggi per smart working in arrivo con apposito decreto

Nuove regole smart working fino a dicembre

Le nuove regole per lo smart working in vigore fino a dicembre riguardano la proroga ulteriore dal 30 giugno e fino a fine anno della possibilità di lavorare da remoto ma solo per alcune categorie di lavoratori e di determinati settori.

Stando, infatti, a quanto stabilito è stata prorogata fino al 31 dicembre 2023 la possibilità di lavorare in smart working ma solo per lavoratori fragili, affetti cioè da patologie, e per genitori con figli di età inferiore ai 14 anni, e solo per lavoratori dipendenti privati. Al momento, infatti, la proroga dello smart working non vale per i lavoratori pubblici pur se fragili o con figli under 14.

Entrando più dettaglio delle nuove regole al via, i genitori con figli under 14 possono lavorare in smart working solo se in famiglia l’altro coniuge non sia disoccupato o non usufruisca di strumenti di sostegno al reddito e nei loro confronti la legge permette al datore di lavoro o all’azienda di avere maggiore potere discrezionale nella concessione dello smart working e in quale misura.

E’, infatti, possibile, per legge, concedere ai genitori con figli di età inferiore ai 14 anni la possibilità di lavorare in smart working ma non sempre, solo cioè per specifici periodi, o per giorni della settimana. In ogni caso, non è detto che la richiesta di lavoro in smart working se si hanno figli piccoli debba essere per forza accettata dal datore di lavoro: quest’ultimo può anche negare la richiesta di lavoro a distanza.

Diversa è, invece, la situazione per i lavoratori fragili: in tal caso, il datore di lavoro non può mai negare la richiesta di lavoro in smart working e non devono esserci condizioni alla sua applicabilità.  

Nuove leggi per smart working in arrivo con apposito decreto

Al di là di quanto previsto fino alla fine dell’anno per lo smart working, si va verso la definizione di un decreto apposito con leggi dedicate proprio allo smartworking, con eventuali nuove possibilità e modalità di impiego di questo meccanismo di lavoro nelle realtà aziendali in cui possibile, per rivoluzionare il mondo del lavoro, con relativi controlli e per non esagerare con l’abuso dello stesso per evitare di recarsi sul posto di lavoro.

Prevista anche la definizione di nuovi limiti di durata massima dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale per lo svolgimento del lavoro in smart working, stabiliti dalla contrattazione collettiva e dalla legge. 

L’intenzione del governo sarebbe quella di introdurre lo smart working come regolare modalità di lavoro solo, però, nei casi in cui sia possibile in base alle condizioni delle diverse realtà lavorative.

A sostenerne l’introduzione anche la ministra del lavoro Calderone che da sempre parla dello smart working come rivoluzione a lavoro e proprio per questo, ha annunciato la stessa ministra, si dovrebbe lavorare anche alla definizione di una piattaforma di diritti e tutele comune a tutti i lavoratori, a prescindere dalla tipologia di inquadramento, in modo da modulare lo smart working in base alle diverse esigenze delle singole realtà produttive.

Inoltre, l’introduzione dello smart working per tutti, secondo la ministra Calderone, potrebbe anche prevedere l'esigenza di revisione del Testo unico sulla sicurezza con nuove linee guida per aziende e smart workers, perché bisogna considerare le possibili nuove fattispecie di infortuni e malattie professionali, nonché diverse attività di controllo per aziende e smart workers anche attraverso modifiche normative.