Maternità 2021 leggi, normative, Ccnl
Maternità 2021 leggi, normative in vigore e contratti nazionali (CCNL)
Le mamme ricoprono un ruolo speciale nella società italiana e la dimostrazione arriva dalle tante facilitazioni che il nostro ordinamento legislativo ha previsto per tutelare la maternità.
E in un periodo di bassa natalità si tratta di un segno di attenzione che viene rinnovato anche nel 2021. Come vedremo nel corso dell'articolo, occorre distinguere tra le varie posizioni delle lavoratrici dipendenti, autonome e parasubordinate.
Per ciascuna di loro sono previste facilitazioni specifiche tra congedo per maternità e congedo parentale. Ma poi ci sono anche le agevolazioni che normative in vigore e contratti collettivi nazionali di lavoro prevedono per tutti ovvero senza differenze tra la posizione lavorativa.
Pensiamo ad esempio a assegno di maternità a carico dello Stato, assegno di maternità a carico dei Comuni, voucher per servizi di baby sitting o contributo asilo nido, bonus nido e in favore di bambini affetti da gravi patologie, bonus bebè o assegno di natalità, premio natalità.
Analizziamo allora una per una le singole posizioni e più esattamente vediamo insieme
Il periodo di astensione riconosciuto prima del parto è di due mesi precedenti e, in caso di parto dopo la data presunta, spettano i giorni tra questa data e quella effettiva. Dopo il parto sono invece riconosciuti 3 mesi e, in caso di parto anticipato rispetto alla data presunta, si aggiungono i giorni non goduti prima del parto.
L'importo è pari all'80% della retribuzione giornaliera calcolata sulla base dell'ultimo periodo di paga ovvero l'ultimo mese di lavoro precedente il mese di inizio del congedo per maternità.
Il congedo parentale è invece il periodo di astensione facoltativa dal lavoro concesso ai genitori nei primi anni di vita del bambino. La durata è di 10 mesi complessivi tra i due genitori e va usufruito entro i 12 anni di età del figlio.
Può essere fruito a giorni, settimane, mesi o ore. L'importo è pari al 30% della retribuzione media giornaliera, ma nessuna indennità è riconosciuta dagli 8 anni ai 12 anni di età del bambino.
Anche alle lavoratrici autonome spetta il congedo per maternità per i 2 mesi precedenti la data del parto e per i 3 mesi. L'indennità non comporta l'obbligo di astensione dall'attività lavorativa.
Possono fruirne artigiane, commercianti, coltivatrici dirette, colone, mezzadre, imprenditrici agricole professionali, pescatrici autonome della piccola pesca o pesca interna. L'indennità ammonta all'80% della retribuzione giornaliera stabilita tutti gli anni dalla legge in base al lavoro autonomo svolto.
Il congedo parentale è riconosciuto alle lavoratrici autonome iscritte all'Inps e durante questo periodo vige l'obbligo di astensione reale dall'attività. Non occorre versare i contributi perché si ha diritto all'accredito figurativo per tutto il periodo.
Spetta fino a tre mesi consecutivi o frazionati entro il primo anno di vita del bambino e l'indennità ammonta al 30% della retribuzione giornaliera stabilita tutti gli anni dalla legge in base al lavoro autonomo svolto.
Congedo per maternità e congedo parentale anche per le lavoratrici parasubordinate. Nel primo caso sono destinatarie le lavoratrici non titolari di pensione diretta o che sono iscritte nella gestione separata con versamento dell'aliquota per maternità.
Alle lavoratrici parasubordinate spetta 1/365 del reddito derivante da attività di collaborazione coordinata e continuativa per le lavoratrici parasubordinata mentre alle lavoratrici libero-professioniste 1/365 del reddito derivante da attività libero professionale.
Il congedo parentale per le parasubordinate spetta alle lavoratrici e ai lavoratori iscritti alla gestione separata fino a un massimo di 6 mesi entro il terzo anno di vita del bambino.
La cifra è pari al 30% di 1/365 del reddito derivante da attività di lavoro percepito negli stessi 12 mesi considerati per l'accertamento del requisito contributivo.
Infine, le misure riconosciute anche nei 12 mesi del 2021 a tutte le lavoratrice mamme, senza distinzione tra le differenti modalità di svolgimento dell'attività fra dipendente, autonomo o parasubordinato, sono l'assegno di maternità a carico dello Stato, l'assegno di maternità a carico dei comuni, il voucher per servizi di baby sitting o contributo asilo nido, il bonus nido e in favore di bambini affetti da gravi patologie, il bonus bebè e il premio natalità.