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Requisiti e regole per richieste di assegni familiari 2017, sussidi di disoccupazioni, e bonus figli: come fare e per chi sono validi
AGGIORNAMENTO: Anche quest'anno il bonus bebè vale per le famiglie che hanno messo al mondo un figlio o che ne adotteranno uno entro il trentuno dicembre di quest'anno. Il bonus viene confermato fino al terzo anno di vita del bambino mentre l'importo dipende dal valore Isee del nucleo familiare e, in particolare, per le famiglie che hanno un reddito Isee entro i 25.000 euro annui.
AGGIORNAMENTO: Per l’erogazione dell’assegno familiare, l’Inps pubblica le tabelle con i nuovi livelli reddituali, che entrano in vigore il primo luglio dell’anno in corso, rimanendo validi fino al 30 giugno dell’anno successivo. Gli importi attualmente in vigore (e validi fino al 30 giugno 2017) si possono consultare leggendo la circolare INPS n.92/2016.
AGGIORNAMENTO: L’Asdi può essere richiesta solo se ci si trova in stato di disoccupazione, si è terminata la Naspi e se è stato sottoscritto il patto di servizio con un centro per l’impiego che impegna il lavoratore disoccupato a partecipare a corsi di formazione e alla ricerca attiva del lavoro. Bisogna, inoltre, avere un valore Isee inferiore o pari a cinquemila euro e far parte di un nucleo familiare con almeno un minorenne.
Da assegni familiari a sussidi di disoccupazioni e nuovi bonus destinati alle famiglie con figli sono diversi gli aiuti sociali che possono essere richiesti da famiglie con valori Isee bassi e che hanno necessità di ulteriori sostegni ma anche da tutte le mamme indipendentemente dal reddito come aiuto per spese mediche negli ultimi mesi di gravidanza.
Chi può richiedere gli assegni familiari? Come funzionano? Gli assegni familiari sono forme di sostegno al reddito per nuclei familiari composti da più membri e che vengono erogati dall’Inps. Possono richiedere l’assegno familiare le famiglie dei lavoratori dipendenti, anche domestici, dipendenti agricoli e iscritti alla gestione separata, e le famiglie dei pensionati da lavoro dipendente. Per l’erogazione dell’assegno familiare, l’Inps pubblica le tabelle con i nuovi livelli reddituali, che entrano in vigore il primo luglio dell’anno in corso, rimanendo validi fino al 30 giugno dell’anno successivo. Gli importi attualmente in vigore (e validi fino al 30 giugno 2017) si possono consultare leggendo la circolare INPS n.92/2016. L’importo dell’assegno varia a seconda del numero dei componenti del nucleo familiare. Due le modalità possibili per richiedere l’assegno familiare: i lavoratori dipendenti devono compilare il modello ANF/DIP (SR16) che dovrà poi essere inviato al proprio datore di lavoro; un addetto ai servizi domestici, un operaio agricolo dipendente a tempo determinato o un lavoratore iscritto alla gestione separata deve inviare la domanda direttamente all’Inps chiamando il Contact Center (al numero 803164 da rete fissa o al numero 06164164 da mobile, a pagamento secondo la propria tariffa) o online.
Non cambiano i requisiti per la richiesta della Naspi 2017, indennità di disoccupazione che ha una durata massima di due anni e che prevede come requisiti necessari per effettuare la richiesta l’essere in totale stato di disoccupazione, aver maturato almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi 48 mesi, e aver accumulato almeno 30 giorni di lavoro nell’anno precedente. Per richiedere la Naspi non bisogna essere titolari di alcun altro sussidio in vigore. L’importo della Naspi sarà calcolato sulla base della retribuzione percepita negli ultimi quattro anni e delle settimane di contribuzione. Se la retribuzione non supera i 1.195 euro mensili, l’assegno sarà del 75% dell’importo percepito, se, invece, si superano i 1.195 euro, l’assegno erogato dall’Inps sarà pari al 75% dell’importo fino ai 1.195 euro e al 25% dell’importo rimanente. In ogni caso, non potrà superare i 1.300 euro lordi al mese. L’assegno mensile subirà una decurtazione del 3% a partire dal quarto mese di erogazione della Naspi. La domanda per la richiesta della Naspi deve eessere inviata all’Inps in via esclusivamente telematica. Ancora in vigore quest’anno anche l’Asdi, assegno di disoccupazione che può essere richiesto dai disoccupati che hanno esaurito il periodo di impiego della Naspi e non hanno ancora trovato un nuovo impiego. Anche per l’erogazione dell’Asdi, la domanda deve essere inviata in via esclusivamente telematica all’Inps e avrà una durata di sei mesi. L’Asdi può essere richiesta solo se si è in stato di disoccupazione; si è terminata la Naspi e a condizione di aver sottoscritto il patto di servizio con un centro per l’impiego che impegna il lavoratore disoccupato a partecipare a corsi di formazione e alla ricerca attiva del lavoro. Bisogna, inoltre, avere un valore Isee inferiore o pari a 5.000 euro e far parte di un nucleo familiare con almeno un minorenne. L’importo dell’Asdi mensile sarà pari al 75% dell’assegno della Naspi.
Sono diversi anche i bonus figli disponibili per quest’anno, dal nuovo bonus mamma, al riconfermato bonus bebè, al bonus nido 2017. Vediamo come funzionano: partendo dal bonus mamme domani, si tratta di un bonus di 800 euro per tutte le donne in gravidanza nel 2017, indipendentemente dal reddito, per agevolare nelle spese per visite mediche e spese necessarie per il mantenimento del neonato nei mesi prima della nascita. Per il bonus mamme domani la domanda deve essere inviata sempre all’Inps, senza necessità di allegare il valore Isee, e si può presentare a partire dal settimo mese di gravidanza. Passando al bonus bebè, anche quest’anno vale per le famiglie genitori che hanno un nuovo figlio o che adottano uno, entro il 31 dicembre 2017 e valido fino al terzo anno di vita del bambino. Il valore dell’importo del bonus dipende dal valore Isee del nucleo familiare e, in particolare, per le famiglie che hanno un reddito Isee entro i 25.000 euro annui, l’assegno mensile sarà di 80 euro; mentre per chi ha un reddito Isee pari o inferiore a 7.000 euro, l’importo del bonus bebè sarà raddoppiata, cioè di 160 euro al mese. Per chiedere il bonus bebè bisogna presentare domanda all’Inps tramite l’apposita procedura online dell’Istituto o tramite patronati e Caf; può essere richiesto da cittadini italiani o di uno Stato dell’Unione Europea o di uno Stato extraeuropeo purchè in possesso di regolare permesso; conviventi col bambino per il quale si chiede il bonus. Il bonus nido, invece, prevede l’erogazione di un voucher da 1000 euro per il pagamento della retta dell'asilo nido, destinato al pagamento della retta per asili pubblici o privati per tre anni di vita. Il bonus nido può essere riconosciuto anche se i genitori fruiscono del congedo parentale, ma non è cumulabile con la detrazione Irpef del 19% fino a 632 euro per le spese di iscrizione al nido e nemmeno con il voucher baby sitter.