Nuove regole e bonus al via in Agosto per milioni di lavoratori in attesa dell'interessante secondo decreto sul lavoro

di Marianna Quatraro pubblicato il
Nuove regole e bonus al via in Agosto pe

Cosa cambia ad agosto per i lavoratori dipendenti e quali sono le ulteriori possibili novità attese con prossimo Decreto Lavoro

Quali sono nuove regole e bonus al via in Agosto per milioni di lavoratori in attesa dell'interessante secondo decreto sul lavoro? Dopo il via a luglio all’ulteriore taglio del cuneo fiscale al 7% per redditi fino a 25mila euro e al 6% per redditi tra 25mila e 35mila euro deciso con il Decreto Lavoro di maggio, si prospettano ancora novità per i lavoratori dipendenti ad agosto in attesa del prossimo nuovo Decreto Lavoro 

  • Nuove regole e bonus al via ad agosto per milioni di lavoratori
  • Misure attese con nuovo interessante Decreto Lavoro 

Nuove regole e bonus al via ad agosto per milioni di lavoratori

Sono diverse le novità che si prospettano per i lavoratori dipendenti ad agosto: mentre ai dipendenti pubblici spetta l’aumento di stipendio per ricalcolo dell’ulteriore cuneo fiscale al 7% per redditi fino a 25mila euro lordi annui e al 6% per redditi tra 25mila e 35mila euro lordi annui, già applicato a luglio sugli stipendi dei dipendenti provati, dal primo agosto scatta il riconoscimento della soglia esentasse fino a 3mila euro dei fringe benefit ma solo per lavoratori dipendenti con figli minori.

I fringe benefit sono somme relative all’uso di beni e servizi che si aggiungono alla retribuzione principale del lavoratore dipendente e da agosto cambiano i limiti per la non imponibilità dell’agevolazione che può essere concessa ai lavoratori dipendenti da parte dei datori di lavoro.

Con una nuova circolare del primo agosto, l’Agenzia delle Entrate ha fornito ai datori di lavoro le istruzioni per erogare ai propri dipendenti con figli a carico somme o rimborsi a titolo di benefit entro la soglia dei 3mila euro fino a fine anno, specificando che rientrano tra i bonus che non concorrono a formare reddito di lavoro dipendente anche le somme erogate o rimborsate ai lavoratori per il pagamento delle utenze domestiche di energia elettrica, acqua e gas.

Rientrano nei fringe benefit con soglia esentasse entro i 3mila euro, tra gli altri, buoni pasto, buoni carburante cellulari e computer aziendali, auto aziendali, borse di studio, alloggi dati in uso ai dipendenti, prestiti agevolati, polizze assicurative extraprofessionali, premi assicurativi extra professionali.

Inoltre, ad agosto, e a fino al 21 settembre 2023, tra le nuove regole e i nuovi bonus per il lavoro previste per i lavoratori dipendenti ci sono anche la detassazione del lavoro notturno e festivo per i dipendenti del settore turistico e il riconoscimento ai lavoratori del comparto del turismo, compresi gli stabilimenti termali, con un reddito fino a 40.000 euro, di una somma a titolo di trattamento integrativo speciale pari al 15% delle retribuzioni lorde corrisposte per lavoro notturno e lavoro straordinario.

Misure attese con nuovo interessante Decreto Lavoro 

La misura principale che potrebbe rientrare nel nuovo Decreto Lavoro sarà certamente rendere strutturale l’ulteriore taglio del cuneo fiscale deciso dal governo con il Decreto Lavoro di maggio.

Il governo ha, infatti, aumentato il taglio del cuneo fiscale deciso con la Manovra 2023 portandolo dal 3% al 7% per redditi fino a 25mila (per 1.923 euro lordi mensili di stipendio) e dal 2% al 6% per lavoratori con redditi fino a 35mila euro (per 2.692 euro lordi mensili di stipendio). 

La misura è stata, però, approvata in via temporanea, da luglio e fino a fine anno e da non calcolare su tredicesima e quattordicesima. L’ipotesi in discussione è rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale aumentato, calcolandolo anche sulle retribuzioni aggiuntive di tredicesima e quattordicesima. 

Altra misura che potrebbe rientrare nel Decreto Lavoro potrebbe riguardare i fringe benefit: si punterebbe, infatti, a rendere strutturale anche l’aumento della soglia esentasse per i fringe benefit fino a 3mila euro per tutto il 2024 non solo per i lavoratori dipendenti con figli a carico ma per tutti i lavoratori dipendenti senza condizioni.

Stando a quanto riportano le anticipazioni, nel prossimo Decreto Lavoro potrebbero rientrare anche novità relative a lavoro straordinario e premi produttività, per cui la Manovra di Bilancio 2023 ha già modificato la tassazione riducendola dal 10% al 5%. 

Partendo dagli straordinari, si prospetta una nuova detassazione per aumentare l’importo netto in più percepito dai lavoratori che prestano ore di servizio anche oltre il normale orario lavorativo previsto da relativo Ccnl di assunzione.

Secondo alcune indiscrezioni, la revisione delle tasse sul lavoro straordinario si baserà sulle ore di lavoro prestate da ogni lavoratore oltre il normale orario lavorativo con una percentuale che potrebbe aumentare in base al reddito percepito. 

La tassazione agevolata dovrebbe interessare gli straordinari ma anche i premi produttività, contribuendo, dunque, ad aumentare ancora le buste paga dei lavoratori dipendenti dando loro maggiore potere di acquisto. La detassazione per avere importi maggiori in busta paga dovrebbe interessare anche la tredicesima mensilità, e probabilmente essere poi estesa anche alla quattordicesima, così come potrebbe cambiare anche la tassazione sul Tfr-Tfs.

Secondo le anticipazioni, sono diverse le ipotesi al vaglio per la revisione della tassazione sul Tfr-Tfs: si parla, infatti, di una possibile detassazione sia dell’anticipo del Tfr-Tfs e sia della liquidazione complessiva del trattamento riducendola al 15%, ma si potrebbe anche a detassare solo l’intero importo spettante di Tfr-Tfs e non anche l’anticipo.

Altre ipotesi di revisione della tassazione del Tfr-Tfs prevedono la possibilità di riduzione delle tasse solo nel caso in cui si decida di investirlo in fondi pensione, in modo da sostenere l’adesione alla previdenza complementare, o la definizione di una imposizione fiscale graduale e crescente, a partire dal 15%, e da modulare secondo diversi parametri come importo del Trattamento da liquidare, o condizioni socio-economiche, per esempio nel caso di famiglie numerose, o se nel nucleo familiare sono presenti persone con invalidità, o in base al valore Isee.

Probabilmente, con il nuovo Decreto Lavoro si potrebbe convertire in legge di quanto stabilito dalla Corte di Cassazione per i tempi di liquidazione del Tfr-Tfs agli statali: la Cassazione ha, infatti, dichiaro illegittimo il pagamento differito del Tfr-Tfs, spiegando che la liquidazione del Trattamento agli statali non può essere pagato in anni, perchè danneggia il lavoratore per il principio della giusta retribuzione che non riguarda solo il corretto importo ma anche i tempi di pagamento, ma deve essere pagato al massimo in qualche mse.

Ora si attende che il legislatore intervenga per la riduzione dei tempi di liquidazione del Tfr-Tfs agli statali da anni a qualche mese, in modo da permettere ai dipendenti statali di avere a disposizione in tempo breve soldi che spettano per diritto.