Nuove regole e condizioni contratti decisi in decreto lavoro oltre aumenti stipendi, bonus, agevolazioni

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Quali sono modifiche e novità per modalità di assunzioni, lavoro e aumenti degli stipendi decise con nuovo Decreto Lavoro e non solo: chiarimenti

Quali sono le modifiche al via da Maggio su stipendi e buste paga e nuove regole, bonus e agevolazioni per dipendenti? Si attende la presentazione del decreto lavoro annunciato dal governo Meloni e che, stando alle ultime notizie, dovrebbe arrivare a giorni, prevedendo novità per lavoratori e datori di lavoro. Vediamo quali sono le modifiche attese.

  • Nuove regole per contratti al via da maggio per dipendenti
  • Le modifiche al via da Maggio su stipendi e buste paga con nuovo taglio del cuneo fiscale
  • Modifiche stipendi e buste paga maggio solo per alcune categorie di lavoratori 
  • Quanto aumentano gli stipendi dei dipendenti part time da maggio
  • Quali nuovi bonus potrebbero aumentare gli stipendi dei dipendenti da maggio

Nuove regole per contratti al via da maggio per dipendenti

Tra le prime nuove regole contenute nel decreto Lavoro di maggio per i lavoratori dipendenti ci sono le modifiche relative ai contratti di lavoro a tempo determinato.

Con l’approvazione ufficiale del Decreto Lavoro, è stato stabilito che per le assunzioni con contratti a termine prorogate oltre i 12 mesi, si devono inserire le causali che potranno essere stabilite da:

  • contratti collettivi, come già avviene per alcuni contratti nazionali di lavoro come Ccnl tessile-abbigliamento, artigiani dell’alimentare, pelletteria, cartai e lavanderie industriali, e solo se la contrattazione collettiva non prevede nulla in merito;
  • patti individuali tra azienda e lavoratori in base a specifiche esigenze di natura tecnica, organizzativa e produttiva, e in tal caso devono essere approvate dalle commissioni di certificazione costituite presso gli enti bilaterali, le direzioni provinciali del lavoro, le università, il ministero del Lavoro o i consigli provinciali dei consulenti del lavoro;
  • sostituzione di altri lavoratori.
Il nuovo Decreto Lavoro interviene, dunque, sulle condizioni che permettono al datore di lavoro di rinnovare o prorogare oltre i 12 mesi un contratto di lavoro a tempo determinato, modificando le causali e concedendo maggiore autonomia alle parti (datore di lavoro e lavoratore), senza più neppure la necessità di certificazione preventiva del contratto presso una delle sedi delle commissioni di certificazione nel caso di mancato esercizio di delega da parte della contrattazione collettiva.

Le modifiche al via da Maggio su stipendi e buste paga con nuovo taglio cuneo fiscale

Altra novità approvata con il Decreto Lavoro ufficiale del governo Meloni è l’aumento del taglio del cuneo fiscale in busta paga dei lavoratori dipendenti: stando a quanto deciso dal governo, infatti, il taglio del cuneo fiscale è passato dall’attuale 3% (deciso con la Manovra Finanziaria 2023) al 7% per redditi fino a 25mila euro, cioè per stipendi entro i 1.923 euro mensili, e dal 2% al 6% per redditi tra 25mila e 35mila euro, cioè per stipendi entro i 2.692 euro mensili lordi. 

Per stipendi di importo superiore dai 2.700 euro in poi, non è previsto alcun aumento per effetto del taglio del cuneo fiscale. L’aumento degli stipendi per effetto dell’ulteriore nuovo taglio del cuneo fiscale approvato dal governo non scatta da maggio: non sarà cioè calcolato in buste paga di maggio dei lavoratori, pur essendo stato approvato il primo maggio il decreto.

Gli aumenti degli stipendi per effetto del nuovo taglio del cuneo fiscale, e che mediamente dovrebbero oscillare tra i 50 e i circa 160 euro al mese, si avranno dal primo luglio e fino a fine anno 2023. Precisiamo che il nuovo taglio del cuneo fiscale aumentato non sarà calcolato sulla tredicesima mensilità.

Modifiche stipendi e buste paga maggio solo per alcune categorie di lavoratori 

Stipendi e buste paga dei dipendenti aumentano da maggio anche per effetto di mancati rinnovi di Ccnl: è previsto per i lavoratori del settore commercio, terziario e della grande distribuzione un aumento di 30 euro lordi in busta paga per lavoratori inquadrati nel quarto Livello e ricalcolati per gli altri livelli di inquadramento come acconto assorbibile dai futuri aumenti contrattuali. 

Si tratta di aumenti, in generale, compresi tra i 23 e i 30 euro lordi e fino ai 52 euro in più previsti per i Quadri che si aggiungono alla retribuzione normalmente percepita da ogni dipendente.

Per il personale del settore con lavoro part time, l'aumento viene riconosciuto sulla base dei criteri di proporzionalità, mentre per gli assunti in apprendistato, bisogna considerare il livello di inquadramento al momento dell’erogazione degli aumenti.

Quanto aumentano gli stipendi dei dipendenti part time da maggio

Aumentano gli stipendi da maggio per i lavoratori con contratto part time, grazie al rinnovato bonus part time da 550 euro, per cui è possibile ripresentare domanda all’Inps. Il contributo può essere, infatti, nuovamente richiesto da coloro la cui domanda era stata respinta e che ora possono presentare istanza di riesame.

Il termine per presentare domanda di riesame è di 120 giorni, a partire dal 13 aprile 2023, data di pubblicazione del messaggio Inps, o dal momento di conoscenza della reiezione, se successiva. I 120 giorni dalla data di pubblicazione del messaggio scadono, quindi, il 10 agosto 2023.

Il soggetto interessato può fare richiesta di riesame accedendo al sito Inps con le proprie credenziali Spid, Cie o Cns e seguendo la procedura indicata e per la richiesta di riesame della domanda bisogna riportare una motivazione e il contestuale invio della documentazione tramite sezione ‘Allega documentazione’.

Quali nuovi bonus potrebbero aumentare gli stipendi dei dipendenti da maggio

A contribuire ad aumentare gli stipendi ci sarà anche l'aumentata soglia esentasse fino a 3mila euro dei fringe benefit per i lavoratori dipendenti.

Si parla, per esempio, di buoni pasto, buoni carburante cellulari aziendali, computer aziendali, auto aziendali, borse di studio, polizze assicurative extraprofessionali, premi assicurativi extra professionali, ecc, nonchè le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche di acqua, luce e gas.

Ciò significa che il governo non tasserà i fringe benefit, beni ceduti e servizi prestati, fino all’importo di 3.000 euro ma solo per i lavoratori dipendenti con figli a carico, implicando contestuali aumenti di stipendi entro la stessa soglia.

La novità dell’aumento della soglia esentasse fino a 3mila euro dei fringe benefit riguarda i lavoratori dipendenti e i percettori di reddito da lavoro assimilato a quello da lavoro dipendente, collaboratori coordinati e continuativi, amministratori, tirocinanti.