Rapporto di lavoro con i collaboratori sportivi
Sono coinvolti dalle nuove disposizioni coloro che esercitano l'attività sportiva a titolo oneroso, come istruttori, atleti, direttori tecnici, preparatori atletici.
La riforma sui nuovi contratti lavoratori sportivi entra in vigore il primo gennaio 2023. Disposizioni alla mano, il contratto tra sportivo professionista e società professionistica, deve necessariamente contenere la clausola di rispetto da parte dello sportivo delle istruzioni tecniche e delle prescrizioni impartite per il conseguimento degli scopi agonistici, il contratto individuale stipulato deve essere depositato presso la federazione sportiva o presso la lega di appartenenza che lo approva perfezionandolo.
E poi, sono di regola inserite anche clausole compromissorie con le quali le eventuali controversie relative all’attuazione del contratto, siano deferite a collegi arbitrali speciali. Il contratto di lavoro non può avere durata superiore a 5 anni. Approfondiamo in questo articolo:
In attesa del definitivo via libera sui contratti lavorativi sportivi 2022-2023, in base alle nuove norme, da 0 a 5.000 euro non si pagano contributi previdenziali e tasse. Si tratta della nuova area no tax che include tre quarti dei collaboratori sportivi censiti all’inizio della pandemia. Dai 5.000 ai 15.000 euro si pagano i contributi, ma non le tasse. Oltre 15.000euro l’anno, tasse e contributi.
Si riduce dai 16 ai 15 anni l'età per i contratti di apprendistato. Per quanto riguarda l'abolizione del vincolo, l'appuntamento è al primo gennaio 2025 per consentire alle società sportive di conoscere nel dettaglio le nuove norme.
Al rapporto di lavoro sportivo non viene applicata la disciplina che limita i licenziamenti individuali. In ogni caso è possibile licenziare per motivi discriminatori.
Confermata l'abolizione del vincolo sportivo che obbligava gli atleti professionisti a essere legati a vita alla società di appartenenza e di conseguenza a non poter recedere dal contratto se non in casi particolari. Non sono applicate le norme sui divieti che riguardano l'utilizzo di impianti audiovisivi sul luogo di lavoro e i limiti da rispettare per trasferimenti e cambio di mansioni.
Il rapporto di lavoro sportivo può essere autonomo se l'attività è svolta per una singola manifestazione sportiva o per più manifestazioni tra loro collegate in un breve periodo di tempo. Oppure se l'atleta non è obbligato dal contratto a frequentare sedute di preparazione o di allenamento.
O anche se l'attività, pur essendo eseguita in modo continuativo, non supera 8 ore settimanali oppure 5 giorni al mese o ancora 30 giorni in un anno. Può invece assumere la forma di collaborazione coordinata e continuativa se l'atleta esegue attività per associazioni e società sportive dilettantistiche affiliate alle federazioni sportive nazionali, alle discipline sportive associate e agli enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni.