Anche il governo Meloni va verso l’istituzione di un nuovo bonus per aumentare stipendi e pensioni: ecco quali sono le novità possibili in arrivo
Per chi e da quando bonus 80 euro come quello Renzi o 150-200 euro come Draghi in arrivo dal Governo Meloni? Aumentare ancora pensioni e stipendi per dare maggiore potere di acquisto ai cittadini in un momento in cui l’inflazione scende ma resta comunque alta e con i prezzi ancora alle stelle: è questo uno degli obiettivi che il governo Meloni persegue ancora dopo diverse misure già approvate in tal senso, da nuovi tagli del cuneo fiscale (arrivato al 7%) ad aumenti della quattordicesima, ad aumenti delle pensioni minime. Vediamo cosa potrebbe ancora cambiare e per chi.
Diverse sono, infatti, le ipotesi al momento in discussione per aumentare stipendi e pensioni con la novità e si suppone che il nuovo bonus del governo Meloni possa seguire il modello del bonus Renzi 80 euro, mensilmente (anche se come misura strutturale sembra al momento improbabile), o essere un bonus una tantum, come già fatto lo scorso anno con i bonus del governo Draghi di 200 e 150 euro di luglio e novembre e che hanno riscosso grande successo, o, ancora, basarsi sulla revisione della tassazione sulla tredicesima.
Il governo ha, infatti, più volte rilanciato sull’ipotesi di detassare la tredicesima di dicembre per ridurne le tasse fino al 15%. In goni caso, l'idea di un bonus per aumentare, pur se una tantum, pensioni e stipendi, rappresenta certamente una misura strategica per il governo, per ottenere maggior consenso, soprattutto in vista delle nuove elezioni europee in programma nel 2024.
In ogni caso, il nuovo bonus una tantum per aumentare pensioni e stipendi contro l’inflazione ancora alta non sarebbe riconosciuto a tutti ma probabilmente solo a chi soddisfa determinati requisiti o si trova a vivere in determinate condizioni.
Secondo le anticipazioni, il nuovo bonus del governo Meloni potrebbe ancora una volta interessare solo coloro che percepiscono redditi più bassi e non tutti, come già accaduto con i bonus una tantum dello scorso anno di 200 e 150 euro e per l’applicazione dei nuovi tagli del cuneo fiscale, che sono stati riconosciuti solo a pensionati e lavoratori con redditi entro i 35mila euro annui.
L’introduzione del nuovo bonus del governo Meloni potrebbe rientrare tra le misure della prossima riforma fiscale e dovrebbe iniziare ad essere riconosciuto dal prossimo anno, quindi da gennaio 2024, perché la riforma fiscale, come annunciato, dovrebbe essere ufficialmente approvata entro l’estate, diventare legge in autunno con novità al via da gennaio prossimo.
Ma si parla anche della possibilità di anticipare l’entrata in vigore di alcune misure già alla fine di quest’anno, soprattutto in riferimento alla detassazione della tredicesima per riuscire a garantire a lavoratori e pensionati una gratifica natalizia più alta quest’anno.