Nuovo Bonus Sar disoccupati modifiche Naspi 2023
Come funziona, a chi spetta, condizioni, requisiti e come fare domanda per avere il nuovo bonus per disoccupati Sar 2023
Cosa prevede nuova Bonus Sar per disoccupati, affianca altri aiuti e le importanti modifiche Naspi al via nel 2023? Accanto ad aiuti per disoccupati e bonus per Isee bassi e all’indennità di disoccupazione Naspi, debutta un nuovo bonus per disoccupati. Si tratta del bonus Sar. Vediamo di seguito come funziona e a chi spetta.
Entrando più nel dettaglio, possono avere il nuovo bonus Sar i lavoratori precedentemente assunti con uno o più contratti in somministrazione a tempo determinato o indeterminato, anche in apprendistato, a condizione che:
Una volta che il modulo è stato correttamente compilato deve essere stampato e firmato dal soggetto richiedente il bonus e caricato nella piattaforma. In alternativa, è possibile rivolgersi agli sportelli sindacali di categoria (Felsa Cisl, Nidil Cgil, UilTemp) presenti nel proprio territorio. Precisiamo che per presentare domanda per avere il nuovo bonus Sar, dopo aver maturato il requisito dei 45 giorni di disoccupazione, il richiedente deve attendere almeno altri 60 giorni prima di fare richiesta del bonus.
Il nuovo bonus Sar può essere richiesto ogni volta che si maturano ex novo i requisiti e, stando a quanto stabilito, è anche possibile sottoscrivere un nuovo contratto di lavoro dopo aver maturato il requisito dei 45 giorni di disoccupazione senza perdere il diritto alla prestazione.
Gli importi previsti del nuovo bonus Sar variano e dipendono dalla categoria di appartenenza dei disoccupati:
Le importanti modifiche già previste per quest’anno per la Naspi riguardano gli importi della indennità, per effetto della rivalutazione degli importi per l’anno 2023.
Secondo le leggi in vigore, i massimali Naspi devono, infatti, essere soggetti a rivalutazione annua, per cui quest’anno sono stati ricalcolati su indice al 7,3%, il che significa, dunque, aumentare l’importo massimo della Naspi, che sale a 1.470,99 euro, e aumentare a 1.352,19 euro la soglia entro cui la Naspi spetta al 75%.
Ulteriori modifiche per la Naspi riguardano le modalità di accesso all'indennità di disoccupazione nel caso di dimissioni per giusta causa. L’Inps ha, infatti, recentemente sottolineato che le dimissioni per giusta causa decorrono dalla data di apertura della liquidazione giudiziale ed è quindi retroattiva rispetto a quando vengono rassegnate.
Ciò significa che la domanda di Naspi deve essere presentata nel termine di decadenza di 68 giorni a partire dalla data di cessazione del rapporto di lavoro
Nel caso di dimissioni per giusta causa presentate a seguito di sentenza, per permettere al lavoratore che si dimette nel periodo di sospensione di poter presentare la domanda di Naspi, il termine di 68 giorni per la presentazione della domanda decorre dalla data in cui il lavoratore rassegna le proprie dimissioni e non dalla data della cessazione del rapporto di lavoro. Pena la decadenza, per il mancato rispetto del termine temporale.
Le ulteriori novità per la Naspi per disoccupazione si attendono con la nuova riforma del Lavoro. Stando, infatti, a quanto annunciato, la Naspi dovrebbe essere rivista per quanto riguarda i suoi tempi di durata. Se oggi la Naspi viene riconosciuta ai lavoratori in totale stato di disoccupazione involontaria per un massimo di 24 mesi e il disoccupato percepisce l’indennità per la metà delle settimane lavorate nel quadriennio precedente e matura il 50% delle giornate di lavoro effettuate come giornate indennizzabili da Naspi, la durata si potrebbe ridurre al 40% o al 30%, in ogni caso inferiore al 50%.