Il lavoro e una occupazione in Italia si trovano ancora grazie ad amici e parenti. Pochissimi usano i centri di collocamento
Ben l'82% degli italiani ricerca lavoro attraverso amici e parenti, uno dei dati più alti in Europa e che mostra come i nostri sistemi di aiuto per trovare una occupazione, non funzioni ancora nonostante i budget più alti corrisposti e la riorganizzazione data
Il lavoro si ricerca ancora per la maggior parte a differenza delle altre nazioni europee, ed è questo un limite evidente della politica che ha creato i centri di lavoro o l'assegno di collocamente finora assolutamente senza successo, attravero amici e parenti e non con i centri di collocamento.
Secondo gli ultimi dati Eurostat, il lavoro si trova grazie a conoscenti, in modo particolare ad amici e parenti. E' all'82% chi cerca un impiego in questo modo, nel terzo trimestre del 2017, con un trend che continua ad essere sempre uguale nonostane le iniziative dell'esecutivo (anzi di più esecutivo).
C'è da sottolineare che prima della crisi economica, il dato era del 74% nel 2007, comunque ancora alto.
Nelle altre nazioni europee, in Germania dove i sistemi di allocazione del lavoro funzionano molto bene e c'è più occupazione, la percentuale è del 38,1% così come in Gran Gretagne del 45%. La Francia si ferma a poco più del 60%, mentre la media Ue è del 68% circa.
Solo una persona su quattro, nonostante il Job Act abbia promosso ulteriormente le modalità di aiuto di riceca del lavoro da parte dello Stato, utilizza questi nuovi canali o gli uffici di collocamento rilanciati. Dunque, in termini percentuali, il 25%.
In Germania i cittadini che usano tali servizi sono il 73,4%, la Gran Bretagna il 33,9% e la Francia il 55,7%. Male anche l'utilizzo delle agenzie primavet con meno del 15% che ricerca laviora con questo canale.
Lavorare in banca si può e la possibilità viene offerta da Unicredit. Già dalla fine dello scorso anno si parla della nuova campagna di assunzioni dell'istituto di credito italiano. La possibilità dovrebbe concretizzarsi nel corso dell'anno ovvero con il Piano industriale 2018 dovrebbero essere resi noti tutti i dettagli delle offerte. Le voci della vigilia riferiscono di circa 2.000 ingressi entro il 2019 in più sedi italiani e per diverse posizioni. Per conoscere i requisiti necessari per presentare domanda così come i particolare sulle propose di impiego, il tipo di contratto, le sedi assegnati e la retribuzioni proposta, occorre attendere ancora qualche settimana. In ogni caso la rotta è stata già tracciata e non resta che scoprire fino a che punto le aspettative della vigilia soddisferanno le ambizioni di chi aspira a lavorare nel mondo delle banche.
Alla base delle nuove assunzioni c'è un vero e proprio turn over perché sono in 4.000 i lavoratori che faranno un passo indietro ovvero si ritireranno dal mondo dell'impiego. Unicredit ha anticipato che in 1.300 saranno nuove assunzioni mentre circa 1.000 saranno le stabilizzazioni di apprendisti. Al pari degli ultimi ingressi, ci potrebbe essere spazio per i laureati in Giurisprudenza, Economia, Ingegneria Gestionale e Finanza, Fisica, Matematica, Ingegneria, Statistica, Informatica, Business Administration, Scienze Politiche ed esperti dei comparti Credit & Risk Management, Banking, Trading & Investments Products e Customer Care., Information Technology, Compliance, Vendite, Pianificazione, Finanza e Amministrazione.
In attesa che venga dato il via alla nuova stagione di assunzioni in Unicredit, già da adesso è possibile presentare la propria candidatura per una delle posizioni aperte. Sono tutte segnalate nella pagina dedicata del sito dell'istituto di credito e, come è possibile notare, ci sono occasioni soprattutto a Milano e per diversi profili lavorativi. Tra i tanti segnaliamo
Ferrovie dello Stato continua a mostrarsi come una delle realtà più attivi nel panorama italiano (e come potrebbe non esserlo, verrebbe da dire) e accanto a nuovi progetti di espansione si affianca una rinnovata strategia di assunzione. Ed ecco allora che questo inizio 2018 inizia proprio dove era finito lo scorso anno ovvero da nuove offerte di lavoro, a tempi determinato e indeterminato, per profili specializzati e un po' in tutta Italia. L'impressione, stando ai progetti dichiarati, è che si tratti solo di un antipasto in vista di ulteriori chiamate nel corso dell'anno. Anche perché fino a pochi mesi fa si parlava di ben 500 assunzioni per diversi profili.
Di interessante ci sono due aspetti nelle nuove offerte di lavoro di Ferrovie dello Stato. Il primo è la ricerca di più profili e dunque cambiano anche i requisiti necessari per presentare domanda. Si va infatti dai diplomati ai laureati sia per contratti a tempo indeterminato e sia per stage per iniziare a fare esperienza. Il secondo è la ricerca aperta in più città, da Milano a Napoli, da Bologna a Firenze, da Roma a Genova. In questo momento, Ferrovie dello Stato ha aperto la ricezione delle candidature per
Il punto di riferimento per conoscere tutti i dettagli sulla posizione aperta ovvero capire se si è in possesso dei requisiti necessari per poter aspirare all'assunzione e presentare la domanda è la pagina dedicata alle offerte di lavoro Ferrovie dello Stato. Allo stesso tempo è possibile presentare un candidatura spontanea per una posizione non espressamente aperta.
Che il valore degli stipendi che percepiscono uomini e donne sia da sempre diverso è cosa nota ma le ultime notizie confermano un costante aumento del gender gap per gli stipendi degli italiani. Si allarga dunque, la forbice tra compensi percepiti dagli uomini e compensi percepiti dalle donne nel nostro Paese, con una situazione decisamente molto deludente per il gentil sesso che da sempre risente di una ‘superiorità’ maschile non sempre giustificata.
Non si tratta certo di una situazione nuova ma è una situazione che piuttosto che alleviarsi nel tempo, anche grazie alla grandi scalate delle donne in ogni attività e in ogni settore, la differenza di retribuzioni tra uomini e donne nel nostro Paese tende, al contrario e inaspettatamente, a crescere sempre più, influendo, come facilmente immaginabile, in maniera molto negativa soprattutto sul rendimento delle donne a lavoro che, come sottolineato da molti esperti, stanno dimostrando, col passare del tempo, una migliore capacità di gestione e organizzazione del lavoro molto superiore a quella degli uomini. Eppure non vengono mai ripagate e gratificate per il loro impegno e per le loro capacità.
Stando alle ultime notizie rese note dall’Osservatorio JobPricing, in collaborazione con HRC, la community dei professionisti delle Risorse Umane, che ha stilato il Gender Gap Report 2017, a livello mondiale, dal 2006 al 2016, è diminuito il gender gap nel mondo, soprattutto a livello di salute, aspettativa di vita e livello di istruzione. In questo contesto, l'Italia è al 50esimo posto su 144 Paesi analizzati, decisamente scivolata rispetto al 41esimo posto registrato l'anno precedente, in particolare a causa dell'indicatore relativo alla partecipazione ed opportunità economiche.
Sempre stando ai dati aggiornati, nel Belpaese le donne che lavorano sono ancora meno degli uomini, in percentuale, con tassi di occupazione rispettivamente del 47,2% e del 65,5%, mentre il tasso di disoccupazione è lievemente superiore per le donne (12,7% vs 11,3%). Per quanto riguarda gli stipendi medi 2017, a livello nazionale, secondo l'Osservatorio JobPricing, sono pari a 30.676 euro per gli uomini e pari a 27.228 euro per le donne, con una differenza di 12,7 punti e le donne che guadagnano l’11,2% in meno dei colleghi maschi.