Ma davvero il lavoro è una merce così rara in Italia?
Tra gli aspetti che scoraggiano i potenziali candidati le notti fuori casa e le trasferte. Come la trafila per il conseguimento delle patenti e del Certificato di Qualificazione del conducente
Quando si parla di mancanza di lavoro non sempre si pone il giusto accento su un aspetto che invece dovrebbe fare riflettere. Sono diversi gli esempi che confermano la scarsa propensione ad accettare lavori ritenuti poco gratificanti, prestigiosi, oppure troppo faticosi. L’ultimo esempio in ordine cronologico di un lavoro da 2000 euro al mese che nessuno vuole fare è quello dell’autotrasportatore. In questo caso, vista l’entità dello stipendio che di questi tempi di sicuro non può essere considerato basso o inadeguato, è la scarsa voglia di cimentarsi con un lavoro ritenuto troppo duro.
E così anche Giampietro Massetti, responsabile operativo di una società di autotrasporti composta da ben cinquanta mezzi, si è dovuto scontrare con questa dura realtà. Ahi voglia di garantire uno stipendio adeguato. Ahi voglia di prospettare un futuro dignitoso a persone che magari dalla mattina alla sera non fanno altro che lamentarsi per la carenza di opportunità in un Paese che a volte viene dipinto peggio di quello che realmente è. Il responsabile dell’azienda bergamasca ha dovuto verificare sulla sua pelle che il lavoro di autotrasportatore, nonostante i 2000 euro al mese offerti, appartiene a quella categoria che nessuno vuole più fare.
Le cinque notti fuori casa e le trasferte settimanali sono due degli aspetti che scoraggiano quelli che hanno rinunciato a questa possibilità dopo aver conosciuto quale era l’entità del lavoro da svolgere. E in effetti la vita da autista non è così semplice perché si è costretti a sostenere turni di lavoro a volte molto impegnativi. Guidare la notte non è un’eccezione. Come invece lo è trascorrere una giornata a casa in compagnia della propria famiglia se nel frattempo se ne è costruita una. Si parte il lunedì e si fa ritorno il venerdì sera.
Ma in un periodo di crisi come quello attuale, sembra assurdo che per un lavoro del genere che comunque garantisce uno stipendio più alto della media che dai 2000 euro può arrivare anche a 4000 per gli autisti più esperti, non ci sia la fila di aspiranti autisti. Tra gli elementi che scoraggerebbero i potenziali candidati, ci sarebbe anche la trafila burocratica necessaria al conseguimento delle apposite patenti e del Certificato di Qualificazione del conducente.