Orario di lavoro massimo per legge
Bisogna fare riferimenti ai contratti collettivi nazionali di lavoro, ma la legge fissa un limite massimo di orario settimanale, con o senza straordinari.
C'erano una volta le battaglie per la diminuzione dell'orario di lavoro settimanale. Adesso i tempi sono cambiati, il limite massimo è stato fissato e in vigore da alcuni anni e i problemi sul lavoro nel 2019 sono adesso altri.
Prima di entrare nel vivo della questione, facciamo presente come esista una regola generale, m allo stesso tempo i contratti collettivi nazionale di lavoro possono prevedere alcune eccezioni. Anche perché le categorie interessate sono numerose, pensiamo ad esempio
Non solo, ma quando si parla di orario di lavoro settimanale massimo consentito secondo leggi in vigore non bisogna dimenticare il ricorso al lavoro straordinario e all'orario notturno che prevedono una disciplina particolare non solo dal punto di vista economico e di retribuzione, ma anche di tempi.
Entriamo allora nel dettaglio per conoscere
La fissazione del numero massimo di lavoro settimanale è da sempre considerata una conquista per gli italiani perché ha permesso di trovare un punto di equilibrio tra le esigenze personali e quelle lavorative.
Come precisato, occorre fare sempre riferimento al contratto collettivo nazionale di lavoro applicato, ma anche alla distinzione tra orario di lavoro normale e orario di lavoro straordinari, anche per capire quante ore conviene fare.
Nel primo caso, al netto delle eccezioni sempre possibili, il limite massimo settimanale è di 40 ore. Nel caso di inclusione del lavoro straordinario, la soglia massima non può superare 48 ore.
Le leggi 2019 non prevedono invece un limite massimo di orario al giorno, anche se prevede il diritto al riposo nel caso in cui si lavori per almeno sei ore al giorno. C'è quindi un altro aspetto di cui tenere conto: nel conteggio della durata media dell'orario di lavoro, anche flessibile, si tiene conto di un periodo non maggiore di quattro mesi.
Come spiegato, bisogna fare riferimenti ai contratti collettivi nazionali di lavoro per scoprire la presenza di casi particolari.
Ad esempio, il limite di 40 ore non è valido per il personale delle imprese concessionarie di servizi nei settori delle poste, autostrade, servizi portuali e aeroportuali, trasporti pubblici, telecomunicazione, per gli addetti ai servizi di informazione radiotelevisiva, per il personale poligrafico addetto alle attività di composizione, stampa e spedizione di quotidiani e settimanali, per i giornalisti.
Si accennava al lavoro straordinario che fa schizzare a 48 ore il limite massimo settimanale. In ogni caso e previo accordo con il dipendente, il ricorso a questa forma di mansione extra è possibile fino a un massimo di 250 ore all'anno.
Naturalmente non può esistere un legge senza che venga previsto anche un impianto sanzionatorio. E non è da meno la disciplina dell'orario di lavoro settimanale massimo consentito secondo leggi in vigore. Il datore di lavoro che non rispetta il limite di 48 ore settimanali va incontro a multe inevitabili.
L'importo varia sia sulla base del numero di infrazioni, ma anche dei lavoratori coinvolti. Più esattamente, la sanzione massima oscilla tra 2.000 e 10.000 euro e senza possibilità di accedere al pagamento in misura ridotta, se la violazione sull'orario di lavoro settimanale massimo ha coinvolto oltre 10 lavoratori o si è consumata per almeno 5 periodi di riferimento.
La sanzione è più contenuta - da 800 a 3.000 euro - se la violazione delle norme in vigore sul lavoro ha coinvolto da 6 a 10 lavoratori o si è ripetuta in almeno 3 periodi di riferimento. Infine, sanzione da 200 a 1.500 euro in caso di coinvolgimento fino a 5 lavoratori o si è ripetuta fino a 3 periodi di riferimento.