Orario di lavoro spezzato turni, full time, part time. Regole e leggi 2023
La macchina del lavoro è un'organizzazione complessa perché tiene conto di numerosi aspetti, a iniziare dalle esigenze produttive dell'azienda. Di conseguenza non sempre il tradizionale orario di lavoro con orario continuato, anche in relazione al numero di assunti full time e part time, è quello più adatto.
Entra così in gioco il cosiddetto orario spezzato o comunque una divisione del lavoro a turni. Affrontiamo in questo articolo tre aspetti:
Di certo c'è che il tempo, la distribuzione dei turni e l'organizzazione dell'orario di lavoro sono elementi chiave poiché il lavoro subordinato consiste nello scambio fra retribuzione e disponibilità.
Punto di partenza per inquadrare le regole sul lavoro a turno è l'orario normale di lavoro. Ribadendo che il punto di riferimento è rappresentato dai singoli Ccnl che possono prevedere soglie differenti, la legge 2023 fissa in 40 ore settimanali il limite massimo.
Stessa cosa per il lavoro straordinario ovvero l'orario che eccede quello normale di lavoro. Le norme generali si limitano a spiegare che deve essere contenute e rinviano ai Contratti collettivi nazionali di lavoro tutti i dettagli.
Tuttavia la durata massima non può mai essere maggiore di 48 ore a settimana, da considerare come limite medio con riferimento a un periodo non superiore a quattro mesi o al maggior periodo stabilito dal proprio Ccnl. Solo per ricordarne qualcuno, ci sono anche
Ma deve procedere secondo una precisa logica. In pratica deve tenere sempre conto delle esigenze produttive, organizzative e tecniche nel contesto del lavoro. Ecco dunque che tra le facoltà del datore di lavoro rientra quella di stabilire più turni giornalieri.
La distribuzione dell'orario di lavoro non deve poi perdere di vista la norma generale secondo cui ciascun dipendente ha diritto ad almeno 11 ore di riposo consecutivo ogni 24 ore e dunque tra un turno all'altro, calcolate dall'inizio della prestazione lavorativa.
Stabiliti quindi diritti e doveri del datore di lavoro e di consegna del lavoratore, si entra nei casi particolari. Perché un conto è la più facile organizzazione dei turni di lavoro per chi ha un contratto full time e un altro per chi presta impiego per un tempo ridotto ovvero con un contratto part time.
Alla base di questa indispensabile differenza c'è l'esigenza del lavoratore di conservare parte del tempo per una seconda occupazione. Si tratta di un'opzione che deve mantenere sempre viva affinché possa raggiungere l'obiettivo di una vita libera e dignitosa.
Si intuisce allora come il datore di lavoro abbia meno potere di variazione dell'orario di lavoro. In questo caso entrano così in gioco le cosiddette clausole elastiche e flessibili.