Lavoro part time e pausa pranzo
Per capire come funziona la pausa pranzo nel caso del lavoro part time con 4 o 6 ore di lavoro al giorno occorre tenere conto di tre livelli di legge.
Non solo è sconsigliato per qualunque dipendente lavorare senza interruzioni, ma è di fatto vietato per legge. O meglio, la normativa in vigore mette nero che su bianco come tutti i dipendenti possano prendere una pausa per recuperare le energie fisiche e mentale.
E naturalmente una di queste pause può essere sfruttata anche per pranzare. Questo impianto vale per tutti e coinvolge anche i lavoratori part time con 4 o 6 ore di impiego generale. Se infatti per rapporto di dipendenza a tempo pieno si intende quella di 8 ore quotidiane, nel caso dell'orario spezzato, le possibilità sono numerose.
Da una parte non esiste infatti un numero di ore prestabilito e possono ad esempio essere 4 o 6 al giorno. Dall'altra quando si parla di part time non bisogna dimenticare che può essere orizzontale o verticale e dunque se il riferimento è l'orario di lavoro al giorno o i giorni di impiego della settimana.
Punto in comune è il riconoscimento delle pause. Approfondiamo quindi in questo articolo
Per capire come funziona la pausa pranzo nel caso del lavoro part time con 4 o 6 ore di lavoro al giorno occorre tenere conto di tre livelli di legge. In prima battuta ci sono le disposizioni generali che, a dirla tutta, disciplinano la pausa pranzo solo nel caso degli impieghi con più di 6 ore.
In questa circostanza il legislatore riconosce la pausa tra i diritti dei dipendenti. Tuttavia non tutti gli impieghi sono uguali e di conseguenza occorre salire di un livello e consultare le misure sulla pausa pranzo nel caso del lavoro part time con 4 o 6 ore di lavoro al giorno contenute nel Contratto collettivo nazionale di lavoro di appartenenza.
Possono quindi essere presenti disposizioni specifiche in materia che limitano o estendono questo diritto. In terza battuta, ma non di certo meno importanza, ci sono le norme interne di ciascuna azienda. Sulla base di ragioni organizzative e produttive, il datore di lavoro può infatti prevedere e normare la pausa pranzo.
Stabilito allora che i punti di riferimento per sapere se è prevista la pausa pranzo per lavoro part time 4-6 ore sono i singoli Contratti collettivi nazionali di lavoro e quindi le norme interne dell'azienda, il dipendente ha sempre diritto a 11 ore consecutive di pause per ogni giorno di lavoro. In caso di rapporto maggiore di 6 ore quotidiane, scatta la pausa intermedia prevista dai Ccnl.
In assenza di contrattazione collettiva, le norme generali prevedono comunque la concessione di 10 minuti di pausa. Se allarghiamo lo sguardo, scopriamo che il lavoratore ha diritto anche a 24 ore di riposo settimanale che di regola coincidono con la domenica e che vanno cumulate con le ore di riposo quotidiano.
In ogni caso non è affatto detto che la domenica deve essere il giorno di riposo ovvero è possibile prevederne uno differente, soprattutto in quei settori dove in termini produttive è indispensabile spezzare abitudini consolidate. In tutti i casi non è possibile lavorare per più di sei giorni consecutivi.