Pause al lavoro 2022 a chi spettano, quando e durata. Leggi e contratti nazionali
La normativa sulle pausa al lavoro è piuttosto articolata perché viene riconosciuto il diritto del dipendenti di interrompere l'attività per il recupero delle energie fisiche e mentali.
Ma allo stesso tempo demanda alle regole di categoria l'organizzazione dei modi. In buona sostanza per sapere a chi spettano le pause al lavoro 2022 ovvero quanto durano e quando possono essere richieste e dunque accettate occorre fare riferimento al proprio Contratto collettivo nazionale di lavoro.
Per cogliere quanto sia importante questo passaggio, basta capire la differenza tra il lavoro all'interno di un negozio (in cui è applicato il contratto Commercio e Terziario) e quello nel contesto di una catena di montaggio di una fabbrica (in cui il contratto di riferimento può ad esempio essere quello Metalmeccanico).
Vediamo allora nel dettaglio le differenze tra
Questo tempo può essere impiegato in svariati modi, come il recupero le energie psico-fisiche o appunto come pausa pranzo.
A fare la differenza è però la singola organizzazione interna perché se l'ufficio, il negozio o l'attività chiudono in corrispondenza di quella che è considerata la fascia oraria per il pranzo (ad esempio tra le 13 e le 14), ecco che la pausa di 10 minuti finisce per coincidere con la pausa pranzo e si pone la questione se la stessa pausa pranzo sul lavoro sia compresa nelle 8 ore di lavoro o no.
Se c'è poi un'abitudine alla quale gli italiani non riescono proprio a rinunciare è quella della pausa caffè. Anche in questo caso occorre fare riferimento alla norma generale secondo cui è un diritto del dipendente sospendere l'attività per almeno 10 minuti se l'orario quotidiano è maggiore di 6 ore.
E in questa pausa rientra anche quella del caffè. In ogni caso occorre andare al di là della normativa generale ovvero andare a sfogliare il Ccnl di appartenenza per venire a conoscenza delle particolarità applicate. Non solo, ma come in uno schema piramidale non è possibile prescindere dal regolamento interno aziendale che, in ogni caso, non può andare in contrasto con la normativa generale.
Da segnalare che il tempo impiegato per la pausa caffè può essere recuperato con una attività lavorativa del medesimo tempo.
Anche la pausa sigaretta rientra tra i motivi per cui un lavoratore può temporaneamente interrompere l'attività nell'ambito delle regole in vigore. In ogni caso è indispensabile il rispetto delle norme interne sul fumo. In assenza di luoghi dedicati, è vietato fumare al chiuso e, se logisticamente non troppo laborioso e dispendioso in termini di tempo, occorre recarsi all'esterno della struttura di lavoro.
Una interessante precisazione da fare riguarda l'ambito di applicazione della pausa sigaretta e di tutte le altre pause. Dalla regola dei 10 minuti sono difatti esclusi telelavoratori e lavoratori a domicilio; dirigenti, personale con funzioni direttive o avente un autonomo potere decisionale; lavoratori mobili e collaboratori familiari.
Per tutti loro non esiste infatti un orario di lavoro prestabilito e di conseguenza anche la pause non possono essere normate.
Non appare per nulla scontato ricordare che anche la pausa bagno rientra tra quelli di cui può fruire il lavoratore. Sono infatti numerosi i casi piuttosto imbarazzanti di aziende che non rispettano la normativa di base. In ogni caso c'è da fare presente che l'assenza temporanea per andare in bagno è generalmente inferiore a 10 minuti e quindi non ha alcuna conseguenza sulla retribuzione del dipendente.
Al di là del caso particolare della pausa bagno, quello della sospensione periodica dell'attività lavorativa per il recupero delle energie fisiche e mentali è un diritto irrinunciabile e allo stesso tempo non può essere sostituito da un compenso in denaro.
Ma è possibile smettere di lavorare per caldo eccessivo? La risposta è negativa, tuttavia l'azienda deve garantire condizioni di lavoro adeguate, più facili da assicurare se l'attività si svolge al chiuso. E nel caso in cui la situazione è proibitiva, il datore di lavoro può sospendere l'attività in attesa del miglioramento delle temperature reali e percepite.