Quali sono gli aumenti delle pensioni previsti per settembre e a chi spettano: ecco quando saranno pagati i trattamenti e calcolo
A chi e per quali motivi nuovi aumenti per le pensioni a Settembre fino a 250 euro? Il pagamento delle pensioni di settembre inizia venerdì primo settembre chi percepisce la pensione direttamente sul conto corrente bancario e per i primi che ritirano in contanti i propri importi presso gli uffici postali secondo l’ordine alfabetico previsto.
Per il ritiro in contanti dei trattamenti pensionistici presso gli uffici postali presenti sul territorio bisogna, infatti, rispettare il seguente calendario: venerdì primo settembre cognomi da A a B, sabato 2 settembre (solo mattina) cognomi da C a D, lunedì 4 settembre cognomi da E a K, martedì 5 settembre cognomi da L a O, mercoledì 6 settembre cognomi da P a R e giovedì 7 settembre cognomi da S a Z. Vediamo cosa cambia per gli importi delle pensioni di settembre.
Gli importi delle pensioni minime sono, infatti, passati da 563,74 a 572,20 euro e per gli over 75 da 563,74 a circa 600 euro, precisamente 599,82 euro.
Insieme all’aumento delle pensioni minime, da agosto saranno pagati anche i relativi arretrati dal mese di gennaio a chi non li ha ancora ricevuti. Per esempio, prendendo il caso di un pensionato over 75, riceverà l’importo rivalutato di 599,82 a cui aggiungere 252,56 euro di arretrati per un totale di 852,38 euro di pensione ad agosto.
Altri aumenti delle pensioni a settembre potrebbero derivare da rimborsi del 730 2023, per chi ha presentato la dichiarazione dei redditi a luglio, se dovuti.
Per quanto riguarda il calcolo delle pensioni di settembre per tutti gli altri pensionati a cui non spetteranno particolari aumenti, cambiano i cedolini delle pensioni di settembre, con importi minori, per effetto delle trattenute Irpef, pagamento dell’addizionale comunale a titolo di acconto e Irpef e addizionali locali, e per i pagamenti delle addizionali regionali e comunali relative all’anno di imposta 2022, trattenute in 11 rate nell’anno successivo a quello cui si riferiscono.
In particolare, per pensionati con importo annuo complessivo delle pensioni fino a 18mila euro, se il ricalcolo dell’Irpef ha determinato un conguaglio a debito di importo superiore a 100 euro, si paga quanto dovuto a rate fino alla mensilità di novembre, mentre per redditi di pensione annui di importo superiore ai 18mila euro, mentre per pensioni di importo inferiore a 18mila euro annui con debito inferiore a 100 euro il debito d’imposta, la trattenuta è stata già applicata sulle pensioni di marzo, con azzeramento delle cedole dove le imposte corrispondenti sono risultate pari o superiori alle relative capienze.