A sorpresa nuove modifiche per pensioni reversibilità, vecchiaia, invalidità grazie inaspettato tesoretto

di Marianna Quatraro pubblicato il
A sorpresa nuove modifiche per pensioni

Un nuovo tesoretto di miliardi di euro e come potrebbe essere impiegato dal governo: misure attese per le pensioni e chiarimenti

Quali sono le nuove sorprese possibili per pensioni reversibilità, vecchiaia, invalidità grazie ad un tesoretto inaspettato annunciato? Se con la presentazione del nuovo Def 2023, documento di economia e finanza che anticipa le misure della prossima Manovra Finanziaria, si è poco parlato esplicitamente di pensioni o altre interventi molto attesi dagli italiani per il prossimo anno, prospettando solo andamento attuale e previsioni di andamento di Pil e inflazione, auspicando miglioramenti, seppur lenti, ecco spuntare un nuovo tesoretto di miliardi di euro che ci si chiede come saranno utilizzati dal governo.

  • Le sorprese per pensioni reversibilità, vecchiaia, invalidità con tesoretto inaspettato 
  • Quando cambierà qualcosa davvero per pensioni di invalidità

Le sorprese per pensioni reversibilità, vecchiaia, invalidità con tesoretto inaspettato 

Stando a quanto riportano le ultime notizie, sarebbe spuntato un tesoretto da ben 108,3 miliardi di euro di bonus tra detrazioni e deduzioni su cui il Governo dovrà lavorare, innanzitutto come annunciato già da alcuni esponenti politici, per finanziare il tanto annunciato taglio all’Irpef.

I soldi 'recuperati' dovrebbero dunque essere impiegati  per la revisione delle aliquote Irpef annunciate già dal governo con la presentazione della riforma fiscale. Ma il tesoretto accumulato è comunque di cifra consistente e potrebbe rappresentare una grande opportunità sia per la riduzione dell’Irpef e sia per la definizione di ulteriori misure e provvedimenti a sostegno di contribuenti ma anche cittadini e famiglie italiane.

Alcuni politici hanno, infatti, sollevato preoccupazioni sul rischio di impiego dei soldi disponibili per una riduzione dell’Irpef che potrebbe sfavorire i più deboli o ridurre le risorse per i servizi pubblici. E, stando a quanto riportano le ultime notizie, decisamente nulli sono i riferimenti a possibili novità per le pensioni con i soldi del nuovo tesoretto.

Poco si farà, dunque, se non nulla con il nuovo tesoretto per pensioni di vecchiaia, reversibilità e invalidità e le uniche modifiche possibili per uscite anticipate (in riferimento alle pensioni di vecchiaia) si potranno fare con il nuovo Decreto Lavoro. 

Nell’attesa della presentazione del Decreto Lavoro, che dovrebbe arrivare a maggio, con il decreto Milleproroghe già approvato sono già stati confermati due scivoli pensionistici già in vigore: isopensione e contratto di espansione che permettono, rispettivamente, di anticipare l’uscita dal lavoro di 7 e 5 anni.

Possono andare in pensione prima con l’Isopensione i lavoratori dipendenti a tempo indeterminato in esubero che raggiungono i requisiti minimi per il pensionamento, di vecchiaia o anticipato, nei 4 anni successivi alla cessazione dal rapporto di lavoro, 7 anni per l'arco temporale dal 2018 al 2026, possono chiedere l’uscita anticipata con isopensione e possono essere ammessi all'isopensione anche i dirigenti in esubero sulla base di un accordo firmato da un'associazione sindacale stipulante il contratto collettivo di lavoro della categoria.

L’isopensione per andare in pensione prima fino a 7 anni vale per lavoratori dipendenti di aziende con almeno 15 dipendenti e si tratta di un sistema valido solo dopo che azienda e relative organizzazioni sindacali raggiungono specifico accordo.

Contestualmente al pagamento dell'importo dello scivolo, l’azienda paga al lavoratore che decide di andare in pensione anticipata con l’Isopensione anche contributi previdenziali utili ai fini pensionistici e sempre fino alla maturazione dei normai requisiti pensionistici.

Altro scivolo prorogato che permetterà ancora di andare in pensione anticipata fino a 5 anni è il contratto di espansione, valido per le aziende di qualsiasi settore con almeno 50 dipendenti. La domanda per avere il Contratto di espansione per andare in pensione prima deve essere presentata all’Inps da parte dall’azienda previo accordo tra sindacati e Ministero del Lavoro sul piano di riorganizzazione aziendale ed esodo di lavoratori vicini alla pensione e conseguente assunzione di nuovi giovani.

Possono andare in pensione anticipata con contratto di espansione 2023 i lavoratori di specifiche aziende (come spiegato) che soddisfino i seguenti requisiti:

  • essere assunti con contratto a tempo indeterminato;
  • essere iscritti al Fondo pensioni lavoratori dipendenti (Fpld) o alle forme sostitutive o esclusive dell’Assicurazione generale obbligatoria, gestite dall’Inps;
  • aver risolto consensualmente il rapporto di lavoro entro il 30 novembre 2022, per i piani di esodo riferiti al 2022 ed entro il 30 novembre 2023 per i piani riferiti al 2023;
  • aver manifestato esplicito consenso di adesione all’accordo tra il datore di lavoro e le organizzazioni sindacali aziendali;
  • mancano non più di 60 mesi (5 anni) dalla prima decorrenza utile della pensione di vecchiaia (67 anni di età e 20 di contribuzione) o della pensione anticipata (41 anni e 10 mesi di contributi per le donne e 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini. 
Il nuovo decreto lavoro di maggio, in riferimento a novità pensioni di vecchiaia anticipate, dovrebbe invece prevedere la possibilità di ripristino dei vecchi requisiti di opzione donna, per permettere nuovamente alle lavoratrici dipendenti e autonome di andare in pensione prima, rispettivamente, a 58 e 59 anni di età, con 35 anni di contributi, considerando le finestre di 12 e 18 mesi per l’uscita definitiva indipendentemente dalla presenza o meno, e quanti, figli o dalla categoria di appartenenza.

Altra modifica per le pensioni di vecchiaia che potrebbe rientrare nel nuovo decreto lavoro riguarda sconti contributivi per le donne ai fini del raggiungimento della pensione in presenza di figli, per ogni figlio, per valorizzazione del lavoro di cura di famiglia e figli.

Nulla in riferimento a pensioni di reversibilità né di invalidità.

Quando cambierà qualcosa davvero per pensioni di invalidità

Con particolare riferimento alle pensioni di invalidità, le vere soprese e modifiche potrebbero arrivare solo con il nuovo decreto invalidità, che si prepara ad arrivare sempre entro il mese di maggio, per osservare quanto stabilito dal Pnrr, per il potenziamento di misure già in vigore nonché definizione di nuove per migliorare la vita di invalidi e disabili e familiari cargiver che prestano assistenza e potrebbe essere solo il prossimo passo verso la riforma della Legge 104, dopo la recente approvazione del Dll Anziani.