Al via ufficialmente importanti ricorsi contro diminuzione pensioni reversibilità, vecchiaia, invalidità

di Marianna Quatraro pubblicato il
Al via ufficialmente importanti ricorsi

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Partono i ricorsi da parte dei sindacati dei pensionati contro aumenti delle pensioni da rivalutare non riconosciuti: cosa sta accadendo e

Sono ufficialmente partiti i ricorsi dei sindacati contro diminuzione pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità. La rivalutazione delle pensioni 2023 era particolarmente attesa da tutti i pensionati e con molto entusiasmo, considerando che mai l’indice di rivalutazione pensionistica è stato alto come quello di quest’anno fissato al 7,3%, in via provvisoria.

Ciò avrebbe dovuto significare aumenti decisamente elevati per tutti i pensionati, ma così non è stato e soprattutto per alcuni. I sindacati per rivendicare i diritti dei pensionati ad avere gli aumenti spettanti hanno avviato ricorsi.

  • Al via ricorsi ufficiali dai sindacati contro diminuzione pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità
  • Cosa accade e cosa aspettarsi per pensioni di invalidità 

Al via ricorsi ufficiali dai sindacati contro diminuzione pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità

Stando a quanto emerso da un recente studio della Uilp, il sindacato di categoria che associa gli anziani e i pensionati della Confederazione sindacale Unione italiana del lavoro, i pensionati si preparano a ricevere assegni più bassi nel 2023 complessivamente di 340 euro, con contestuale riduzione del potere d’acquisto annuale di 4.450 euro. 

Secondo quanto annunciato dal segretario generale della Uilp, Carmelo Barbagallo, l’intenzione dei sindacati è quello di recuperare i tagli applicati ad alcuni pensionati. In particolare, dallo studio della Uil è emerso che tagli alla rivalutazione delle pensioni di importo mensile lordo superiore a quattro volte il trattamento minimo, cioè si parla di pensioni di circa 2.100 euro al mese, comportano un risparmio di circa 3,5 miliardi di euro lordi e proprio contro questi tagli i sindacati hanno deciso di presentare alcuni ricorsi pilota per capire come i giudici potranno rispondere sulla questione.

La rivalutazione delle pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità 2023 su indice al 7,3% è stata calcolata sulle sei nuove percentuali di rivalutazione pensionistica fissate dal governo Meloni che variano a seconda delle diverse fasce di reddito e sono le seguenti: 

  • del 100% per gli assegni fino a 4 volte il minimo, pari a 2.100 euro lordi mensili;
  • dell’85% per pensioni fino a 5 volte al minimo, fino 2.626 euro lordi al mese;
  • del 53% per pensioni fino 6 volte il minimo, fino a 3.150 euro;
  • del 47% per pensioni fino a 8 volte il minimo, pari a 4.200 euro;
  • del 37% per pensioni fino a 10 volte il minimo, fino a 5.250 euro mensili;
  • del 32% per pensioni oltre le 10 volte il minimo.
Precisiamo che i ricorsi presentati dai sindacati contro la diminuzione degli importi di pensione riguardano soprattutto pensioni di vecchiaia e pensioni di reversibilità. 

Cosa accade e cosa aspettarsi per pensioni di invalidità 

Con particolare riferimento alle pensioni di invalidità, al momento non è in programma alcun ricorso né class action perché l’atteso ricalcolo pensionistico con la dovuta rivalutazione è stato effettuato. Tuttavia, non è stato effettivamente deciso e applicato l’aumento delle pensioni di invalidità promesso, da tanti e da tanto.

La speranza è che tale novità per le pensioni di invalidità possa rientrare nel prossimo decreto invalidità che, stando ad alcune anticipazioni potrebbe arrivare il prossimo mese di maggio, o nell’attesa riforma pensioni 2024 e i sindacati sono pronti a muoversi perché ciò avvenga.