Come cambiano le pensioni tra 500-3500 euro con rivalutazione 2023 tra aumenti e riduzioni: ecco i calcoli con nuove percentuali in base ai redditi
Aumentano o diminuiscono le pensioni tra 500-3500 euro con rivalutazione 2023? Sono tantissimi gli articoli scritti sulle pensioni 2023 e relativi aumenti, anche da noi, e alcuni parlano di incrementi degli importi di pensione il prossimo anno mentre altri parlano di riduzioni. Entrambe le affremazioni sono, in realtà, veritiere e per diversi motivi.
Tra rivalutazione ufficiale automatica su nuovo indice al 7,3%, nuove percentuali di rivalutazione in base ai redditi e limiti reddituali per la rivalutazione automatica pensionistica da rispettare, gli aumenti previsti per le pensioni nel 2023 si prospettano decisamente molto variabili, anche e soprattutto rispetto al singolo importo di pensione percepito.
Cerchiamo di seguito di fare chiarezza su come e per chi effettivamente aumenta la pensione il prossimo anno.
La rivalutazione delle pensioni al 7,3% nel 2023 non sarà però piena per tutti. Generalmente, infatti, il meccanismo della rivalutazione si basa su percentuali differenti di perequazione in base ai redditi percepiti e si tratta di percentuali che il governo Meloni ha anche rivisto.
Il governo Meloni ha, infatti, modificato le percentuali di rivalutazione delle pensioni in base ai redditi rispetto alle precedenti che erano:
Quindi, è vero che le pensioni aumentano per effetto della rivalutazione ma è anche vero che per alcune pensioni, precisamente dai 2mila euro in sù, gli aumenti saranno ridotti rispetto a quelli che si sarebbero potuti avere con ricalcolo con le precedenti percentuali rivalutative.
Dunque, per fare chiarezza, con la rivalutazione pensionistica del 2023, aumentano effettivamente le pensioni più basse ma diminuiscono, in termini di aumento rispetto a prima, le pensioni più alte. Queste ultime, precisiamo, saranno comunque rivalutate ma su percentuali più basse rispetto a quelle prima previste per cui subiranno aumenti inferiori.
Per esempio, chi prende una pensione di 3mila euro, avrà una rivalutazione al 55% mentre prima era al 75%, dunque più bassa il prossimo anno. Per chi prende una pensione di 2.400 euro, calcolerà una rivalutazione all’80% invece che al 90%.
Partendo dalle pensioni minime, l’importo passa dai 524 euro attuali ai quasi 600 euro, per la precisione 58 euro, per 13 mensilità. Le pensioni di mille euro, da gennaio 2023 saliranno a 1.088 circa considerando la rivalutazione al 120% invece che a 1.073 con la precedente percentuale di rivalutazione al 100%.
Una pensione da 1.200 euro sarà rivalutata al 100% per un totale di 1.087 euro al mese, che salgono a 116 euro in più al mese per chi prende una pensione di 1.600 euro. Diminuiscono invece gli aumenti per le pensioni più alte rispetto a quelli che si sarebbero potuti avere con le precedenti percentuali di rivalutazione, per cui per una pensione di 2.200 euro, la rivalutazione 2023 porterà aumenti mensili di 129 euro al posto di 144 euro che si sarebbero avuti con la precedente rivalutazione al 90%.
Per chi prende una pensione da 2.800 euro l’aumento per la rivalutazione 2023 sarà di 112 euro in più al mese invece che 153 della precedente percentuale di rivalutazione, quindi diminuirà, mentre per una pensione di 3.400 euro, considerando la nuova percentuale di rivalutazione del 50% invece che del 75%, l’aumento calcolato per la rivalutazione nel 2023 sarà di 124 euro al mese ridotto rispetto ai 186 euro di aumento che si sarebbero avuti considerando la precedente percentuale di rivalutazione. Stesso discorso vale per chi prende una pensione da 3.500 euro e oltre.