Potrebbero essere decisamente diversi rispetto alle aspettative gli aumenti delle pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità: ecco perché e per chi
Quali sono gli aumenti già previsti per pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità che salteranno o saranno molto ridotti? Le pensioni sono aumentate quest’anno per effetto della rivalutazione annuale e sono aumentate le pensioni minime fino a 600 euro ma, secondo le ultime notizie, ci sono ulteriori aumenti già previsti per pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità che, però, non saranno così come annunciati. Vediamo cosa succederà.
Ogni anno, infatti, sulle pensioni si calcola la rivalutazione per adeguamento all’andamento di inflazione e indice dei prezzi al consumo Istat, per dare maggiore potere di acquisto ai pensionati. Il calcolo della rivalutazione annua delle pensioni avviene sull’andamento dell’inflazione ma, come già accaduto quest’anno, l’indice rivalutativo delle pensioni 2024 sarà più basso rispetto a quanto dovrebbe implicando aumenti delle pensioni minori del previsto.
Secondo le stime, se ora l’inflazione di attesa sul 6% circa e resterà sullo stesso livello entro fine anno, l’indice di rivalutazione delle pensioni per il 2024 non sarà del 6% ma molto probabilmente più basso, forse al 4%, per cui salteranno gli attesi aumenti delle pensioni e gli importi aumenteranno molto meno di quanto dovrebbero.
Già quest’anno è stato calcolato un aumento delle pensioni minore rispetto al previsto per un indice di rivalutazione molto più basso di quanto avrebbe dovuto essere. Considerando, infatti, che alla fine dello scorso 2022 l’inflazione era quasi all’11%, la rivalutazione delle pensioni non è stata al 10% o 11%, ma l’indice di rivalutazione è stato fissato al 7,3%. Salteranno, dunque, gli aumenti delle pensioni previsti e risulteranno molto più bassi.
Se saltano gli aumenti per le pensioni di pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità il prossimo anno per una mancata piena rivalutazione per tutti, per molti le pensioni saranno anche ridotte per le nuove percentuali rivalutative decise dal governo Meloni.
Le percentuali di rivalutazione delle pensioni in vigore da quest’anno 2023 non sono più, infatti, tre ma sei e si riducono all’aumentare della pensione che si percepisce.
In particolare, le precedenti percentuali rivalutative erano tre ed erano le seguenti: