Aumenti pensioni reversibilità, vecchiaia, invalidità erosi da nuove tasse e acconti nel 2023

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Aumenti pensioni reversibilità, vecchiai

Come cambiano e aumentano realmente le pensioni do reversibilità, vecchiaia, invalidità tra rivalutazione, acconti e nuove tasse

Di quanto sarà aumento reale pensioni reversibilità, vecchiaia, invalidità togliendo acconti e nuove tasse nel 2023? Tra aumenti già decisi e rivalutazioni, acconti e non solo, le pensioni si preparano a cambiare dal prossimo anno e per tutti. Le modifiche al via riguarderanno, infatti, tutte le tipologie di pensioni, di reversibilità, vecchiaia, invalidità, anticipate. Vediamo quali saranno e di quanto contribuiranno ad aumentare realmente le pensioni.

  • Aumento reale pensioni reversibilità, vecchiaia, invalidità quanto sarà nel 2023
  • Acconti e nuove tasse da calcolare per aumento reale pensioni reversibilità, vecchiaia, invalidità

Aumento reale pensioni reversibilità, vecchiaia, invalidità quanto sarà nel 2023

Tutte le pensioni, di reversibilità, vecchiaia, invalidità, anticipate si preparano a salire nel 2023 per i nuovi aumenti decisi. Dal primo gennaio 2023, infatti, scatta la rivalutazione automatica delle pensioni con indice al 7,3% per tutte le pensioni, di reversibilità, vecchiaia, invalidità.

Ma non tutte le pensioni di vecchiaia, anticipate, di invalidità e reversibilità saranno interamente ricalcolate su tale indice e chiaramente gli importi di aumento dipenderanno dall’importo iniziale di pensione percepito, soprattutto per pensioni di reversibilità e invalidità.

Sono diverse le percentuali di aumento delle pensioni in base ai redditi e modificate anche dal governo Meloni. Finora, infatti, le percentuali di rivalutazione pensionistica sono state tre:

  • del 100% per le pensioni fino a tre volte il minimo fino a 2062 euro lordi;
  • del 90% per le pensioni tra tre e cinque volte il minimo fino a 2577,90 euro;
  • del 75% per gli assegni oltre cinque volte il minimo importi lordi oltre 2.577,90 euro. 
Per il prossimo anno per il ricalcolo delle pensioni sono state definite le nuove seguenti percentuali di rivalutazione:
  • al 120% per le pensioni minime;
  • al 100% per le pensioni fino a 2mila euro;
  • all’80% per le pensioni tra 2mila euro e 2.625 euro;
  • al 55% per le pensioni tra 2.626 e 3.150 euro;
  • al 50% per le pensioni tra 3.151 e 4.200 euro;
  • al 40% per le pensioni tra 4.201 e 5.250 euro;
  • al 35% per le pensioni oltre quest'ultima soglia.
Dunque, aumentano soprattutto le pensioni di vecchiaia, invalidità, reversibilità, anticipate importo minore, per cui più basso è l’importo di pensione che si percepisce, più alto sarà l’aumento per il prossimo anno. 

Acconti e nuove tasse da calcolare per aumento reale pensioni reversibilità, vecchiaia, invalidità

Gli aumenti reali delle pensioni di reversibilità, vecchiaia, invalidità dipenderanno, però, non solo dalla rivalutazione al 7,3% per tutte le tipologie di pensioni ma anche da calcolo di acconti e nuove tasse per ognuna di queste.

La rivalutazione delle pensioni nel 2023 porterà aumenti reali di trattamenti mensili solo nel caso delle pensioni più basse, considerando che in molti casi, vale a dire per pensionati con redditi annui entro i 35mila euro, bisogna calcolare anche gli acconti ricevuti fino a dicembre per il reale aumento della pensione da gennaio.

Si tratta degli acconti ricevuti per la rivalutazione anticipata al 2%, per cui dal primo gennaio 2023 l’aumento della pensione al 7,3% sarà calcolato sull’importo di pensione percepito da ogni pensionato e aumentato già al 2%.

Realmente, dunque, tali pensioni saranno rivalutate al 5,3%. Potranno ricalcolare la pensione al 7,3% i pensionati con importi mensili fino ai 2.692 euro e con percentuali tra 120 e 100%, per cui, per esempio, per una pensione di vecchiaia 1.400 euro l’aumento sarà di circa 100 euro, ma considerando che non si tratterà di un aumento pieno ma differente in base alla percentuale applicata, neppure per questi pensionati si avrà un aumento reale della pensione al 7,3%.

Inoltre, incidere sugli aumenti delle pensioni di reversibilità, vecchiaia, invalidità potrebbero esserci anche le nuove tasse, da quelle locali e Irpef. Il prossimo anno, infatti, Comuni e Regioni potranno aumentare le tasse locali per risanare i deficit, con possibilità di aumenti differenti inciderebbero sulle pensioni mensili, mentre potrebbero cambiare anche, di nuovo, le aliquote Irpef sui redditi per il pagamento delle tasse.

Già quest’anno, l’ex governo Draghi ha rivisto le aliquote Irpef sui redditi, passate da cinque a quattro e che ora sono del:

  • 23% per redditi fino a 15.000 euro; 
  • 25% per redditi tra 15.000 e 28.000 euro; 
  • 35% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro; 
  • 43% per redditi oltre i 50.000 euro.
Il prossimo anno, le aliquote Irpef sui redditi potrebbero cambiare ancora e diventare tre, forse del 23%, 27% e al 43%, andando ad incidere ancora sul calcolo reale di aumento delle pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità 2023.

Al momento la revisione delle aliquote Irpef non è certa e sicura e bisognerà aspettare eventualmente la prossima riforma fiscale per capire cosa effettivamente il governo Meloni ha intenzione di fare in tal senso.