Aumento o calo pensioni tra 500-4mila euro nel 2024 in base a Pil e inflazione oltre modifiche tasse attese

di Marianna Quatraro pubblicato il
Aumento o calo pensioni tra 500-4mila eu

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Come possono aumentare o diminuire le pensioni tra 500-4mila euro nel 2024 in base ad andamento di Pil e inflazione e non solo per revisione Irpef

Quanto aumentano o calano le pensioni tra 500-4mila euro nel 2024 in base a Pil e inflazione oltre modifiche tasse attese? Le pensioni sono oggetto da un po' di tempo di modifiche e revisioni soprattutto per quanto riguarda gli importi mentre si attendono i prossimi mesi o, più probabilmente, l’inizio del nuovo anno per capire se potranno essere approvate anche novità per le pensioni anticipate. Vediamo cosa potrebbe cambiare nel 2024 per gli importi delle pensioni. 

  • Come aumentano o calano pensioni tra 500-4mila euro nel 2024 in base a Pil e inflazione
  • Aumento e calo pensioni tra 500-4mila euro con modifiche tasse attese

Come aumentano o calano pensioni tra 500-4mila euro nel 2024 in base a Pil e inflazione

Una delle novità che certamente inciderà sulle pensioni tra 500-4mila euro nel 2024 è la nuova rivalutazione che non sarà solo aggiornata con indice al 2024 ma anche ricalcolata sull’indice effettivo di quest’anno 2023 ma che sarà applicato, come annunciato, dal prossimo anno.

In particolare, l’indice al 7,3% per la rivalutazione pensionistica 2023 è un indice provvisorio che è stato deciso a fine anno 2023 per l’aumento delle pensioni nel 2023 e, come ogni anno accade, nel corso dell’anno si deve fissare l’indice definitivo di rivalutazione pensionistica. 

L’indice di rivalutazione delle pensioni per il 2023 al 7,3% è stato, infatti, calcolato sull’andamento dei prezzi al consumo accertati dall’Istat fino ad ottobre, mentre nel corso dell’anno l’indice di rivalutazione provvisorio di inizio anno deve essere rivisto in base all’andamento dei prezzi di novembre e dicembre 2022.

Tale revisione, considerando gli aumenti dei prezzi registratisi nell’ultima parte dello scorso anno, prevede un aumento ulteriore dell’indice definitivo di rivalutazione già rivisto all’8,1%. Tuttavia, i nuovi aumenti delle pensioni, seppur di solo qualche euro, non saranno pagati come ogni anno avviene a conguaglio alla fine dell’anno ma saranno pagati solo a inizio del nuovo anno 2024. 

Il conguaglio per gli aumenti delle pensioni tra 500-4mila euro sulla differenza tra il 7,3% e l’8,1% di indice definitivo di rivalutazione vale per tutte le pensioni qualche decina di euro. Per esempio, per una pensione di 900 euro, si parla di un aumento di circa 7 euro, considerando che la rivalutazione avuta nel 2023 è stata di 66 euro al posto dei 73 calcolati con indice definitivo all’8,1%.

Per una pensione di 1.300 euro, sono previsti 10 euro di aumenti, considerando che la rivalutazione con indice al 7,3% ha previsto aumenti di circa 94 euro invece dei 105 calcolati con indice all’8,1%. E così via.

A questo ricalcolo delle pensioni con indice di rivalutazione definitivo 2023 all’8,1% si dovrà aggiungere il nuovo indice di rivalutazione proprio del 2024 che sarà definito in base a nuovo andamento di inflazione e Pil. Generalmente, più alta è l’inflazione e più cresce il Pil e più devono aumentare le pensioni per dare ai pensionati la possibilità di avere maggiore potere di acquisto.

Se, infatti, il Pil aumento e il tasso di capitalizzazione è positivo e aumenta anche il montante contributivo, aumenta di conseguenza anche l'importo della pensione. Volendo fare delle ipotesi su come potrebbero cambiare le pensioni tra 500-4mila euro nel 2024 in base a pil e inflazione, considerando gli andamenti attuali, che registrano un’alta inflazione e anche un pil alto, aspettandoci che fino alla fine dell’anno restino più o meno sugli stessi livelli o, speranza di tutti, si riducano, le pensioni potrebbero, nel primo caso, aumentare ancora di qualche decina di euro, nel secondo rimanere magari stabiliti sugli importi attuali. 

Aumento e calo pensioni tra 500-4mila euro con modifiche tasse attese

Aumenti e cali delle pensioni tra 500-4mila euro nel 2024 in base ad andamento di Pil e inflazione saranno influenzati anche dalle modifiche attese per le tasse. Con la presentazione della nuova riforma del Fisco, il governo Meloni ha chiaramente presentato un piano di revisione delle attuali aliquote Irpef di tassazione sui redditi. 

Le quattro aliquote Irpef attualmente in vigore in base agli scaglioni di reddito sono le seguenti:

  • del 23% per redditi fino a 15.000 euro; 
  • del 25% per redditi tra 15.000 e 28.000 euro; 
  • del 35% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro; 
  • del 43% per redditi oltre i 50.000 euro.
La prima ipotesi di revisione Irpef prevede le seguenti aliquote:
  • aliquota del 23% per chi ha redditi fino a 15mila euro;
  • aliquota del 27% per chi ha redditi tra 15mila-50mila euro;
  • aliquota del 43% per chi ha redditi superiori ai 50mila euro.
Con queste nuove aliquote Irpef, coloro che con redditi annui tra 28mila euro e 50mila euro annui, cioè chi ha pensioni tra 2.150 euro circa e 3.700 euro al mese circa, avrebbero decisi aumenti dei loro importi mensili, considerando che l’aliquota Irpef si ridurrebbe di ben 8 punti percentuali scendendo dal 35% al 27%. 

Per chi ha, invece, redditi annui sui 25mila euro, potrebbero esserci aumenti di tasse di ben 300 euro, mentre non ci sarebbe alcuna novità per la prima fascia di redditi fino a 15mila euro e per l’ultima fascia, cioè per redditi superiori ai 50mila euro, per cui resterebbero confermate le attuali aliquote Irpef, rispettivamente, del 23% e del 43%.

Altro schema di revisione Irpef prevede le seguenti aliquote:

  • aliquota al 23% per redditi fino a 28.000 euro; 
  • aliquota al 33% per redditi tra 28mila e 50mila euro;
  • aliquota al 43% per redditi oltre i 50mila euro.
Con questo schema di revisione Irpef, tutte le fasce di reddito sarebbero avvantaggiate, considerando che chi ha redditi da 25 mila euro all’anno pagherebbe circa 200 euro di tasse in meno, per arrivare fino a circa 700-1000 euro per chi ha redditi più alti.

Ulteriore ipotesi di revisione Irpef potrebbe prevedere le seguenti tre nuove aliquote:

  • aliquota del 23% per i redditi sotto i 15 mila euro;
  • aliquota del 27% per i redditi tra 15 mila e 75 mila euro;
  • aliquota del 43% per i redditi oltre i 75 mila euro.
Anche in questo caso, sarebbe agevolato chi ha redditi più alti tra 50mila e 75mila euro, mentre calerebbero le pensioni di chi redditi tra i 15mila e 28mila euro, per cui l’aliquota di tassazione salirebbe dall’attuale 25% al 27% e nulla cambierebbe ancora per la fascia di redditi più bassa per cui bisognerebbe, invece, effettivamente lavorare. 

Infine, ultima ipotesi di revisione Irpef, e al momento anche la più probabile, prevede le seguenti aliquote:

  • aliquota del 23% per redditi da 8.500 euro e fino a 28mila euro;
  • aliquota del 35% per redditi da 28.001 euro a 50mila euro;
  • aliquota del 43% per redditi oltre i 50mila euro.
In questo caso, i maggiori vantaggi sarebbero per chi percepisce redditi tra i 15mila e i circa 30mila euro per cui si calcolerebbe una riduzione delle tasse da pagare con conseguenti aumenti dei guadagni, che potrebbero, in generale, oscillare tra i circa 50-60 euro per i redditi più bassi, per arrivare fino a 800-1.200 euro per chi ha redditi più alti.