Mentre le pensioni aumentano da un lavoro, dall'altro partono migliaia di verifiche dall’Inps su pensioni erogate ma in maniera errata e con importi maggiori: ecco cosa accadrà
Mentre aumentano da questo mese di ottobre gli importi delle pensioni per tutti, partono, allo stesso tempo, migliaia di verifiche da parte dell’Inps su pensioni erogate ma in maniera errata da parte dello stesso Istituto. Dalle nuove verifiche Inps, potrebbe derivare il recupero di importi di pensioni pagate in più ai diversi soggetti. Vediamo chi interesserà il recupero degli importi delle pensioni pagate in più per sbaglio.
L’Inps si prepara, infatti, al recupero delle somme indebitamente percepite entro il 31 dicembre 2023 dopo apposite verifiche da effettuare. Come chiaramente stabilito, le verifiche avverranno sulle condizioni reddituali e interesseranno particolari prestazioni.
Di solito, nei casi di mancata comunicazione nei tempi e nelle modalità stabilite alle proprie situazioni reddituali che danno diritto a percepire specifiche prestazioni Inps, si procede alla sospensione delle prestazioni collegate al reddito nel corso dell’anno successivo a quello in cui la dichiarazione dei redditi avrebbe dovuto essere resa.
Con particolare riferimento al 2020, invece, l’Inps procederà alla sospensione delle prestazioni entro la fine del 2023 e se dopo 60 giorni dalla sospensione non è stata presentata apposita comunicazione, si procede alla revoca definitiva delle prestazioni collegate al reddito e al recupero di tutte le somme erogate a tale titolo nel corso dell’anno in cui la dichiarazione dei redditi avrebbe dovuto essere presentata.
Verifiche da parte dell'Inps ed eventuale recupero degli importi di pensione pagati in più riguardano soprattutto pensioni di invalidità civile e altre prestazioni assistenziali Inps legate al reddito.
Mentre l'Inps porta avanti migliaia di controlli relativi al recupero di somme in più pagate per le pensioni, gli importi di tutte le pensioni aumentano fino a dicembre. Due in particolare i motivi dell’aumento delle pensioni:
Per esempio, per chi prende una pensione di mille euro, la rivalutazione anticipata porterà aumenti da ottobre a dicembre di 20 euro per un aumento di 60 euro fino. Chi prende una pensione di 1.300 euro, avrà un aumento di 26 euro al mese per un totale di 76 euro fino a dicembre, mentre chi percepisce una pensione di 1.600 euro avrà un aumento di 32 euro al mese fino a dicembre 2022.
Chi prende una pensione di 1.700 euro avrà aumenti mensili di 34 euro per un totale di 102 euro fino a fine anno e così via fino ad arrivare a 53 euro circa di aumento al mese per un totale fino a dicembre di 160 euro circa per chi prende pensioni mensili fino a 2.692 euro. Le pensioni di importo mensile dai 2.700 euro in poi non subiranno alcun aumento per rivalutazione anticipata.
Al di la della rivalutazione anticipata al 2%, dal primo novembre le pensioni aumentano ancora per effetto del conguaglio della pensione allo 0,2%, retroattivo dal primo gennaio 2022 e valido per tutti i pensionati, a prescindere da limiti reddituali. Dunque, il conguaglio allo 0,2% per pensionati con redditi entro i 35mila euro si somma anche all’aumento per la rivalutazione anticipata al 2%.
Il conguaglio della pensione allo 0,2% indica la differenza di ricalcolo tra indice di rivalutazione usato quest’anno 2022 dell’1,7% e nuovo indice definitivo stabilito all’1,9% e varrà per tutti, trattandosi dell’indice di rivalutazione applicato a tutte le pensioni a inizio anno.
Il conguaglio delle pensioni dello 0,2% porterà, però, aumenti molto irrisori, solo di qualche euro. Per esempio, per chi prende una pensione mensile di 800 euro il conguaglio sarà di circa 21 euro per un anno, per chi prende una pensione di 1.200 euro sarà di 32 euro circa complessivamente, mentre per chi prende pensioni più alte di 2mila euro, l’aumento per effetto del conguaglio annuo sarà di 52 euro e così via.