Come e di quanto aumentano le pensioni da ottobre e cosa potrebbe ancora cambiare con una mensilità in più entro fine anno
Il Dl Aiuti bis ha approvato la rivalutazione anticipata delle pensioni al 2% dal prossimo ottobre e fino al 31 dicembre per pensionati con redditi entro i 35mila euro. Il provvedimento si esaurirà il 31 dicembre 2022 e non si sa ancora quali saranno i provvedimenti da definire nel 2023 per continuare a garantire aumenti ai pensionati per dar loro maggiore potere d’acquisto contro la crescente inflazione.
Nell’attesa di capire cosa si deciderà nel 2023, la certezza è ci saranno aumenti delle pensioni da ottobre per effetto della rivalutazione anticipata ma si potrebbe anche avere una mensilità in più nel 2022.
Secondo alcune simulazioni, gli aumenti delle pensioni con la rivalutazione anticipata al 2% saranno compresi tra circa 10 per chi prende pensioni minime di 500 euro e circa 50 euro al mese per chi prende pensionati più alte intorno ai 2.600 euro mensili.
Per fare qualche esempio di quanto potrebbe aumentare la pensione entro fino 2022 per effetto della rivalutazione anticipata al 2%, chi prende una pensiona di 700 euro avrà circa 711 euro, chi prende una pensione di 1.200 euro, prenderà 1224 euro, mentre chi prende una pensione da 2.000 euro prenderà 2.040 euro, fino ad arrivare a 2.652 euro per chi percepisce una pensione di 2.600 euro. Poche decine di euro al mese, dunque, che non contribuiscono certamente a migliorare chissà di quanto la situazione di alcuni pensionati.
Per adeguamento dei trattamenti di stipendi e pensioni, all’indomani della proposta del segretario del Pd Letta di aumentare gli stipendi dei lavoratori italiani di una mensilità già entro la fine dell’anno, nel caso di vittoria alle elezioni, anche le pensioni potrebbero aumentare di una mensilità in più nel 2022 entro la fine dell’anno.
Al pari, infatti, di quanto potrebbe accadere per gli aumenti degli stipendi, potrebbe accadere anche per le pensioni, anche se al momento si tratta di una mera ipotesi per cui non c’è alcuna conferma così come non c’è alcuna certezza di come le pensioni potrebbero aumentare ancora nel 2023 considerando che la rivalutazione anticipata delle pensioni al 20%, per aumenti dei trattamenti da ottobre a dicembre, cesserà i suoi effetti alla fine dell’anno.
Le ipotesi al momento in discussione per garantire un aumento delle pensioni ancora nel 2023 riguardano solo le diverse percentuali di tassi di interesse da applicare per la rivalutazione ma nessun altro provvedimento. A parte la rivalutazione automatica per le pensioni, che comunque scatta ogni anno e che bisognerà definire per il 2023 solo in quale misura, non si parla al momento di alcun altro intervento in discussione per aumentare le pensioni.
Per quanto riguarda la rivalutazione delle pensioni, potrebbe avvenire o al 2% per tutti, considerando che la rivalutazione anticipata da ottobre riguarda solo pensionati con redditi fino a 35mila euro, o all’1,9% per tutti, tasso già deciso mesi fa come indice definitivo di rivalutazione pensionistica per il 2023, più alto rispetto a quello applicato quest’anno, dell’1,7%, che dovrà essere rivisto alla luce dell’attuale andamento dell’inflazione.