Aumento pensioni Novembre-Dicembre e 4 differenti scenari per rivalutazione nel 2023

di Marianna Quatraro pubblicato il
Aumento pensioni Novembre-Dicembre e 4 d

Come e di quanto aumentano ora le pensioni e cosa si prospetta per aumenti e rivalutazione degli importi il prossimo anno: gli scenari attuali

Quali sono i quattro differenti scenari per rivalutazione nel 2023 per aumentare le pensioni? Dal primo ottobre le pensioni cambiano e agli importi mensili che si percepiscono si applica la rivalutazione anticipata pensionistica al 2%, valida solo per pensionati con redditi entro i 35mila euro annui riferiti al 2021. Possono cioè beneficiare dell’aumento per la rivalutazione anticipata coloro che percepiscono pensioni mensili fino a 2692 euro e non oltre. 

La misura della rivalutazione anticipata cesserà, però, i suoi effetti il prossimo 31 dicembre 2022 e inizia già a porsi il problema della rivalutazione da applicare alle pensioni il prossimo anno 2023 considerando l’attuale andamento dell’inflazione che imporrà importanti riflessioni prima della decisione finale.

  • Aumento pensioni ora da quando per chi e di quanto
  • I quattro differenti scenari per rivalutazione aumento pensioni nel 2023 


Aumento pensioni ora da quando per chi e di quanto

L’aumento delle pensioni per effetto della rivalutazione anticipata al 2% scatta dal mese di ottobre e fino a fine anno, vale, come detto, non per tutti i pensionati ma solo ed esclusivamente per pensionati con redditi annui entro i 35mila euro e sarà di qualche decina di euro in più al mese.

Per esempio, per chi prende una pensione di mille euro, la rivalutazione anticipata porterà aumenti da ottobre a dicembre di 20 euro per un aumento di 60 euro fino. Chi prende una pensione di 1.300 euro, avrà un aumento di 26 euro al mese per un totale di 76 euro fino a dicembre, mentre chi percepisce una pensione di 1.600 euro avrà un aumento di 32 euro al mese fino a dicembre 2022.

Chi prende una pensione di 1.700 euro avrà aumenti mensili di 34 euro per un totale di 102 euro fino a fine anno e così via fino ad arrivare a 53 euro circa di aumento al mese per un totale fino a dicembre di 160 euro circa per chi prende pensioni mensili fino a 2.692 euro. Le pensioni di importo mensile dai 2.700 euro in poi non subiranno alcuna rivalutazione anticipata.

Tuttavia, dopo il via da ora alla rivalutazione anticipata al 2%, dal primo novembre le pensioni aumentano a ancora per effetto del conguaglio della pensione allo 0,2%, retroattivo dal primo gennaio 2022 e valido per tutti i pensionati, a prescindere da limiti reddituali.

Il conguaglio della pensione allo 0,2% rappresenta, infatti, la differenza di ricalcolo tra indice di rivalutazione usato quest’anno 2022 dell’1,7% e nuovo indice definitivo stabilito all’1,9% e trattandosi dell0indice di rivalutazione applicato a tutte le pensioni a inizio anno, anche il conguaglio sarà per tutti.

Il conguaglio delle pensioni dello 0,2% porterà, però, aumenti molto irrisori, solo di qualche euro. Per esempio, per chi prende una pensione mensile di 800 euro il conguaglio sarà di circa 21 euro per un anno, per chi prende una pensione di 1.200 euro sarà di 32 euro circa complessivamente, mentre per chi prende pensioni più alte di 2mila euro, l’aumento per effetto del conguaglio annuo sarà di 52 euro e così via. 
  

I quattro differenti scenari per rivalutazione aumento pensioni nel 2023 

La rivalutazione pensionistica anticipata al 2% da ottobre a dicembre è stata decisa per dare maggiore potere di acquisto ai pensionati in un momento storico ed economico molto particolare, in cui l’inflazione è arrivata a toccare l’8%, e dovendo allinearsi la pensione all’andamento dell’inflazione, è stata aumentata pur se l’inflazione si è alzata repentinamente a causa di eventi imprevisti (il conflitto ucraino).

Ciò che ora ci si chiede e di cui si discute è come procedere per la rivalutazione delle pensioni nel 2023 per continuare a garantire un maggiore potere di acquisto ai pensionati. Al momento le possibilità di cui si discute sono diverse.

Diversi sono, infatti, gli scenari che potrebbero prospettarsi per la rivalutazione delle pensioni il prossimo anno e sono soprattutto i quattro seguenti:

  • rivalutazione al 2% per tutti e non solo per coloro che hanno redditi entro i 35mila euro;
  • rivalutazione all’1,9% per tutti senza distinzioni di reddito come inizialmente stabilito per il prossimo anno, anche se si tratta di una percentuale al momento per nulla in linea con l’andamento dell’inflazione;
  • rivalutazione al 10% per adeguamento all’inflazione, che porterebbe aumenti importanti ma implicherebbe spese troppo alte;
  • nuovo blocco totale della rivalutazione pensioni per redditi più alti e rivalutazione solo per chi ha redditi più bassi.
Al momento tutto è ancora decisamente incerto e in dubbio, considerando che la strada migliore per i pensionati potrebbe certamente essere quella di una rivalutazione al 10%, che riuscirebbe a garantire aumenti importanti, ma che, al contempo, consterebbe decisamente troppo per i conti pubblici.