Aumento pensioni ora a Novembre-Dicembre e 6 nuove possibilità per uscita anticipata nel 2023

di Marianna Quatraro pubblicato il
Aumento pensioni ora a Novembre-Dicembre

Aumento ora nuove sei possibilita pensione anticipata

Quali sono le sei nuove possibilità in discussione per andare in pensione anticipata il prossimo anno: cosa prevedono ipotesi in ballo e aumenti attuali

Quali sono le nuove 6 possibilità per pensione anticipata nel 2023? La questione pensionistica torna ad essere al centro del dibattito politico e si discute tra uscite anticipate, mentre gli aumenti delle pensioni sono iniziati per alcuni a Novembre e Dicembre pur rimanendo l'incognita di come sarà la rivalutazione da Gennaio 2023. Vediamo quali sono le ultime novità per le pensioni in discussione.

  • Nuova Opzione uomo (o opzione per tutti) cosa prevede per pensione anticipata
  • Quota 103 o quota 102 flessibile. Per chi e come funziona la nuova proposta per andare prima in pensione
  • Ape social e opzione donna ancora prorogate per pensione anticipata ( e opzione donna strutturale)
  • Quota 41
  • Aumento pensioni ora a Novembre-Dicembre

Le nuove 6 possibilità per pensione anticipata nel 2023 

Stando a quanto riportano le ultime notizie, sono sei le possibilità per andare in pensione anticipata nel 2023, come:
  • opzione uomo (tutti);
  • quota 103;
  • quota 102 flessibile;
  • ape social;
  • opzione donna;
  • quota 41.

Nuova Opzione uomo (tutti) cosa prevede

Il 31 dicembre 2022 si esaurisce la quota 102 che ha sostituito la quota 100 e permette di andare in pensione prima a 64 anni di età con 38 anni di contributi e per evitare il pieno ritorno alla Legge Fornero dal primo gennaio 2023 si pensa a nuove misure.

Nella nuova Legge di Bilancio non ci sarà spazio per una vera e propria riforma delle pensioni, ma ci saranno solo interventi minimi e forse una nuova misura per permettere ai lavoratori di andare in pensione prima: si tratta dell’opzione uomo o opzione tutti che potrebbe affiancare opzione donna e ape social o sostituire completamente opzione donna e valere per tutti. 

L’opzione uomo o opzione tutti riprenderebbe i requisiti di opzione donna: vale dire andare in pensione a 58-59 anni di età (ma si parla anche di aumentare l’età a 60-61 anni) con 35 anni di contributi, accettando di calcolare la pensione finale solo con sistema contributivo, che potrebbe comportare tagli dell’assegno finale tra il 10 e il 30%.

Quota 103 o quota 102 flessibile nuova proposta per andare in pensione anticipata

Tra le ipotesi in ballo per la pensione anticipata 2023 c’è anche la quota 102 flessibile, che permetterebbe ai lavoratori di andare in pensione prima dai 60 anni in poi e fino ai 66, insieme a contributi fra 35 e 41 anni.

Spunta ora anche la proposta di quota 103: si tratterebbe di una sorta di quota 41 con 61 o 62 anni di età e senza alcuna penalizzazioni. In questa caso, l’età minima per andare in pensione con quota 41 potrebbe essere di 62 anni. Dunque, con la quota 103 rimarrebbero 41 anni di contributi per tutti, ma con un limite di età da rispettare differente. 

Ape social e opzione donna ancora prorogate per pensione anticipata

Per andare in pensione anticipata nel 2023 potrebbero essere prorogate ape social e opzione donna, senza alcuna modifica. Ciò significa che chi decide di andare in pensione con ape social, avendo requisiti e condizioni per usufruire di questa possibilità di uscita prima a 63 anni.

In particolare, l’Ape social anche il prossimo anno varrà sempre per le stesse categorie di persone considerate svantaggiate che nel dettaglio sono:

  • disoccupati che restano involontariamente senza lavoro, cioè per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale, che abbiano raggiunto 63 anni di età e almeno 30 anni di contributi e che abbiano esaurito da almeno 3 mesi tutti i sussidi di disoccupazione;
  • invalidi e disabili a cui sia riconosciuta una invalidità superiore al 74%, e loro parenti di primo grado che prestano assistenza al momento della richiesta da almeno 6 mesi, che abbiano raggiunto 63 anni di età e maturato almeno 30 anni di contributi; 
  • lavoratori usuranti con 63 anni di età e 36 anni di contributi che abbiano svolto per almeno sette anni negli ultimi 10 un lavoro gravoso.
L’importo previsto di ape social, che può arrivare ad un massimo di 1.500 a seconda dei casi, viene erogato per 12 mesi nell'anno, fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia a 67 anni di età e 20 anni di contributi, e decorre dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della relativa domanda e non cambiano le modalità di presentazione della domanda di pensione con ape social.

Altre possibilità per andare in pensione anticipata nel 2023, come già anticipato da tempo, sono quelle di proroga di ape social e di opzione donna. 

Opzione donna se confermata dovrebbe mantenere gli stessi requisiti vigenti, permettendo alle donne lavoratrici sia dipendenti che autonome di anticipare l’uscita dal lavoro a condizione di maturare i seguenti requisiti:

  • 58 anni di età per le lavoratrici dipendenti sia pubbliche che private;
  • 59 anni di età per le lavoratrici autonome;
  • aver maturato 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2021.
Una volta maturati i requisiti di età e contributi per andare in pensione con opzione donna, il diritto si si mantiene e può esercitare in qualsiasi momento successivo alla maturazione dei requisiti, anche a distanza di mesi.

I contributi validi ai fini del raggiungimento dei 35 anni richiesti per andare in pensione con opzione donna restano:

  • contributi obbligatori; 
  • contributi volontari;
  • contributi da ricongiunzione;
  • contributi da riscatto.
Per andare in pensione prima con opzione donna l’importo della pensione 2 si calcola esclusivamente con metodo contributivo, vale a dire solo sulla base dei contributi effettivamente versati dalla lavoratrice nel corso della sua vita professionale e calcolare la pensione solo con metodo contributivo significa accettare tagli eventuali dell’assegno finale che possono arrivare anche al 30% dell’assegno che si percepirebbe andando in pensione al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia a 67 anni di età e con 20 anni di contributi.

Quota 41 per tutti per pensione anticipata

C’è poi la quota 41 per tutti, che permetterebbe a tutti i lavoratori di andare in pensione solo con 41 anni di contributi a prescindere dal requisito anagrafico. Ciò significa che indipendentemente dall’età, si potrà andare in pensione avendo maturato 41 anni di contributi. 

Aumento pensioni ora a Novembre-Dicembre

Nell’attesa di capire quali saranno gli effettivi sistemi che permetteranno di andare in pensione anticipata nel 2023, si continuano ad avere aumenti fino alla fine dell’anno, a novembre e dicembre.

L’aumento delle pensioni per la rivalutazione anticipata al 2% vale, infatti, fino a fine anno e si tratta di un aumento che non interessa tutti i pensionati ma solo coloro che hanno avuto nel 2021 redditi annui entro i 35mila euro. 

In generale, possiamo dire che l’aumento delle pensioni per la rivalutazione porta aumenti solo di qualche decina di euro al mese, compresi tra i circa 30 euro per chi percepisce pensioni più basse e i circa 160 euro complessivi per chi percepisce pensioni più alte.

Per chi prende una pensione da 500 euro al mese, per effetto della rivalutazione anticipata al 2% avrà un aumento mensile di 10 euro per 30 euro complessivi fino a dicembre. Per chi, per esempio, prende una pensione di mille euro, l’aumento complessivo è di 60 euro fino a fine anno, mentre chi prende una pensione di 1.300 euro avrà un aumento totale di 76 euro fino a dicembre, e chi percepisce una pensione di 1.600 euro avrà un aumento di 32 euro al mese fino a dicembre 2022.

Chi prende una pensione di 1.800 euro avrà un aumento totale di 108 euro fino a fine anno e così via fino ad arrivare a 53 euro circa di aumento al mese per un totale fino a dicembre di 160 euro circa per chi prende pensioni mensili fino a 2.692 euro. Per le pensioni di importo dai 2.700 euro in poi non ci sarà alcun aumento per la rivalutazione anticipata.

Precisiamo che agli importi appena riportati rivalutati al 2% per pensionati con redditi entro i 35mila euro annui, si aggiungono ulteriori aumenti per tutti i pensionati, però, senza limiti di reddito e solo di qualche euro, per il conguaglio della pensione allo 0,2%, che scatta da novembre ma retroattivo dal primo gennaio 2022 ma che prevede aumenti irrisori di solo qualche euro. 

Per esempio, per chi prende una pensione mensile di 800 euro il conguaglio sarà di circa 21 euro per un anno, per chi prende una pensione di 1.200 euro sarà di 32 euro circa complessivamente, mentre per chi prende pensioni più alte di 2mila euro, l’aumento per effetto del conguaglio annuo sarà di 52 euro e così via. 
  
A dicembre 2022 anche la tredicesima sarà più alta perché la rivalutazione anticipata al 2% sulle pensioni interesserà anche il rateo di tredicesima, con il versamento del 2% in meno di quota contributiva e importi maggiori per i pensionati.

Per esempio, su una tredicesima di mille euro, il lavoratore avrà 20 euro in più, per una tredicesima di 1.500 euro, l’aumento sarà di 30 euro, che salgono a 34 per pensioni da 1,700 euro al mese, fino a 40 euro in più per chi prende una pensione di 2mila euro, che avrà dunque una tredicesima di 2.0440 euro, più 2.040 euro di mensilità per un totale di quasi 4.100 euro a cui aggiungere il conguaglio dello 0,2% di 48 euro per l’intero anno. 

Ricordiamo anche l'articolo appena scritto riguardante le varie tipologie di pensioni e quali conguagli e arretrati avranno tra Novembre e Dicembre