Come cambiano pensioni ora con rivalutazione al 2% e fino al 10% dal prossimo gennaio: perché aumenta percentuale di rivalutazione e per chi
Le pensioni pronte ad aumentare da ottobre ma si prospettano nuovi aumenti dal prossimo mese di gennaio per effetto della consueta perequazione automatica delle pensioni che interesserà tutti i pensionati come ogni anno avviene. Vediamo di seguito come aumentano le pensioni ora del 2% e perché l’aumento potrebbe arrivare al 10% da gennaio 2023.
Con la rivalutazione anticipata delle pensioni al 2% l’aumento mensile delle pensioni sarà tra circa 10 e circa 50 euro al mese, cifra variabile a seconda dell’importo di pensione percepito. Per esempio, chi prende una pensione da 500 euro avrà circa 10 euro in più al mese per un importo complessivo in più fino a dicembre di 30 euro; per chi prende una pensione da 700 euro, l’aumento sarà di 14 euro circa al mese che salgono ancora a 24 euro per chi prende una pensione di 1.200 euro, a 36 euro al mese da ottobre a dicembre (più eventuali arretrati) per chi prende una pensione di 1.800 euro e così via fino a chi percepisce pensioni di 2.692 euro.
Chi percepisce pensioni di importo superiore ai 2.700 euro non avrà alcun aumento da ottobre per effetto della rivalutazione anticipata al 2%, poiché supera la soglia dei 35mila euro annui di reddito.
La rivalutazione pensionistica anticipata al 2% da ottobre a dicembre (con possibile riconoscimento di arretrati) è stata una misura approvata dal governo Draghi con il Decreto Aiuti bis, possiamo dire, in extremis, considerando andamento di economica, inflazione e prezzi, che hanno imposto al governo di definire misure di sostegno per i pensionati e per dar loro maggiore potere di acquisto vista l’inflazione galoppante.
Ad oggi l’inflazione è arrivata all’8% (poco più) e secondo le stime si potrebbe arrivare presto al 10%, il che avrebbe un effetto decisamente negativo su prezzi, consumi ed economica in generale. Per evitare questo grave problema, è possibile che la rivalutazione delle pensioni da gennaio 2023 arrivi al 10%, proprio per adeguamento degli importi a prezzi e costo della vita.
Come ogni anno, infatti, da gennaio 2023 scatta la consueta rivalutazione delle pensioni valida per tutti, non solo per chi ha redditi annui entro i 35mila euro, e ad oggi è ancora molto incerto come si procederà.
Si pensava a rivalutazione al 2% per tutte le pensioni e non solo per chi ha redditi entro i 35mila euro, o all’1,9% per tutti come già stabilito, o al 3,9% (somma di 2% più 1,9%) ma solo per chi prende redditi più basse, e ad oggi si parla di una nuova ipotesi di rivalutazione al 10%, che deriverebbe dalla somma della percentuale di rivalutazione anticipata al 2% al via da ottobre più un 8% che dovrebbe essere, secondo quanto al momento circola, il tasso effettivamente accertato dall’Istat.
Nulla, però, in merito è certo e ufficiale. Si tratta solo di una ipotesi. L’ulteriore rivalutazione delle pensioni 2023 non sarà, come accade ora, solo per chi ha redditi annui entro i 35mila euro ma sarà per tutti, come ogni anno avviene, e secondo le diverse percentuali di rivalutazione in base ai redditi fissate dalla legge che sono: