Quali sono i chiarimenti della Corte dei Conti su calcolo valido per andare in pensione di vecchiaia: cosa prevede norma in vigore
I requisiti per andare in pensione di vecchiaia sono chiari ormai da tempo e si tratta di requisiti fermi da un pò, nonostante la riforma Fornero preveda un aumento dell'età pensionabile di tre, quattro mesi ogni due anni.
Ancora per quest'anno, però, i requisiti cono fermi ai 67 anni con 20 anni di contributi. Ma la Corte dei Conti pugliese è intervenute per fare chiarezza su alcuni dubbi relativi alla pensione di vecchiaia ordinaria. Vediamo quali sono i chiarimenti arrivati.
Poi è arrivata la Legge Fornero, che ha esteso il calcolo della pensione con sistema unicamente contributivo a tutti per le anzianità successive al 2011 e ha adeguato l'età pensionabile tra uomini e donne, al momento di 67 anni di età e 20 anni di contributi per tutti.
La Corte dei Conti ha chiarito che per chi ha maturato i requisiti per la pensione di vecchiaia previsti dall’attuale norma, vale a dire 67 anni di età e 20 anni di contributi, prima del 2011, allora si applicano le norme vigenti prima della legge Fornero per il calcolo della pensione finale, vale a dire con sistema retributivo e misto.
Per chi ha, invece, maturato e matura i requisiti per la pensione di vecchiaia dopo il 2011, allora per il calcolo della pensione finale si applicano le regole attualmente previste di esclusivo calcolo contributivo per tutti.
Se la Corte dei Conti ha fugato ogni dubbio su chi e come può andare in pensione di vecchiaia secondo i requisiti previsti dalla normativa vigente e relativi sistemi di calcolo, è bene sapere che la legge attuale delle pensioni, come già spiegato, ha fissato l'età per la pensione di vecchiaia a 67 anni per tutti, uomini e donne, confermando l'età di 67 anni anche per il biennio 2021-2022, considerando che i rilevamenti Istat non hanno registrato un incremento della speranza di vita.
Chi va in pensione di vecchiaia a 67 anni di età e con 20 anni di contributi calcola la propria pensione finale con sistema esclusivamente contributivo, vale a dire solo basandosi sui contributi effettivamente versati se ha iniziato a versare contributi dal primo gennaio 1996. Chi ha versato 18 anni di contributi entro il 31 dicembre 1995 calcola la propria pensione con sistema retributivo, vale a dire, molto più vantaggioso, basato sulla media degli ultimi stipendi percepiti, che sono poi generalmente i più alti di fine carriera.
L’alternativa è andare in pensione anticipata ordinaria, vale a dire con 42 anni e dieci mesi di contributi per gli uomini e un anno, cioè 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne, a prescindere dal requisito anagrafico.