Come si calcola aumento reale delle pensioni nel 2023 con indice di rivalutazione ufficiale e aumenti già riconosciuti
Qual è l’aumento reale nel 2023 delle pensioni considerando gli acconti già ricevuti in questi mesi? Si preparano a cambiare ancora le pensioni nel 2023, dopo i provvedimenti approvati dall’ex governo Draghi per aumentarne l’importo contro l’inflazione crescente e il riconoscimento dei conguagli retroattivi da gennaio 2022.
E si preparano a cambiare con aumenti ormai certi basati sul nuovo indice di rivalutazione delle pensioni per il 2023 che è stato fissato al 7,3%, in via provvisoria, considerando che il prossimo anno, come sempre avviene, enti e organi competenti del Ministero dell’Economia potranno rivedere tale indice, in via definitiva, secondo gli andamenti economici e di prezzi di novembre e dicembre, aumentandolo ancora dello 0,4-0,5% presumibilmente, ma anche fino all’1%. In ogni caso la rivalutazione delle pensioni 2023 al 7,3% porterà aumenti importi sui trattamenti mensili. Vediamo di quanto.
Stando alle leggi attuali, infatti, non tutte le pensioni si rivalutano in maniera piena ma in percentuali differenti in base ai diversi scaglioni di reddito e che sono del:
Per fare un esempio di calcolo di aumento delle pensioni nel 2023 con nuova rivalutazione ufficiale al 7,3%, prendendo il il caso di una pensione da 500 euro al mese, con la nuova rivalutazione al 7,3% avrà un aumento di 36,5 euro al mese, chi prende una pensione di mille euro avrà un aumento di 73 euro e si sale fino a 102 euro per chi prende pensioni da 1.400 euro al mese.
Chi prende una pensione da 1.800 euro al mese, avrà un aumento di 131 euro che salgono a 138 euro per pensioni da 1.900 euro a 146 euro per pensioni da 2mila euro.
La percentuale di rivalutazione passa dal 100% al 90% per pensioni lorde fino a 2577,90 euro e fino al 75% per pensioni lorde oltre 2.577,90 euro, per cui, per esempio, chi percepisce una pensione da 2.400 euro avrà un aumento di 157 euro circa, mentre chi ha un assegno pensionistico mensili di 2.800 euro avrà un aumento di circa 153 euro.
L’aumento reale delle pensioni nel 2023 sarà quello calcolato per tutti in base alla rivalutazione ufficiale al 7,3%. Gli acconti degli aumenti di questi mesi, tra rivalutazione anticipata al 2%, solo però per pensionati con redditi annui riferiti al 2021 entro i 35mila euro, e conguagli allo 0,2% validi per tutti i pensionati e retroattivi da gennaio 2022, senza considerare i bonus una tantum di 200 euro di luglio e 150 euro di novembre, rientrano in parte nel calcolo effettivo reale delle pensioni 2023.
La rivalutazione anticipata al 2% è stata, infatti, una misura eccezionale, valida solo per alcuni pensionati e non per tutti e solo per un determinato periodo di tempo. Il 31 dicembre, infatti, la misura cessa i suoi effetti, per cui dal primo gennaio 2023 la rivalutazione ufficiale al 7,3% sarà calcolata sull’importo di pensione percepito da ogni pensionato e aumentato già al 2%.
Chi ha, infatti, pensioni entro i 2.692 euro al mese ha già ricevuto un acconto di aumento della pensione del 2% da ottobre a dicembre, per cui a gennaio 2023 avrà un aumento solo del 5,3%.
Potranno calcolare la rivalutazione al pieno 7,3% i pensionati con importi mensili dai 2.692 euro in poi e in base alle diverse percentuali di rivalutazione per reddito. Considerando, dunque, gli acconti già ricevuti, chi a settembre 2022 prendeva una pensione da 524,34 euro che da ottobre a dicembre per calcolo della rivalutazione anticipata al 2% è salita a 563,73 euro, l'aumento reale che avrà nel 2023 sarà del 5,3% perché la rivalutazione del prossimo anno assorbe l'acconto di ottobre.
Non si considerano, invece, per il calcolo reale dell’aumento di pensione i bonus una tantum riconosciuti: non hanno, in generale, aumentato gli importi di pensione per tutti i beneficiari per sempre di 200 e 150 euro ma si tratta di somme erogate una sola volta e basta con bonus aggiuntivo.