Di quanto saranno effettivamente gli aumenti delle pensioni per effetto dell’anticipo della rivalutazione al 2%: esempi
Cambiano gli importi delle pensioni per effetto dell’anticipo della rivalutazione automatica dei trattamenti approvata con il nuovo decreto Aiuti bis, provvedimento varato dal governo Draghi di transizione (in vista delle elezioni del prossimo 25 settembre) per aumentare le pensioni e dare di conseguenza maggiore potere d’acquisto ai pensionati contro l’inflazione anche se, a conti fatti, si tratterà di aumenti davvero irrisori. Vediamo allora come aumentano ufficialmente le pensioni con rivalutazione anticipata in Dl aiuti bis?
Il sistema di rivalutazione delle pensioni funziona, in generale, seguendo un meccanismo di adeguamento degli importi mensili al costo della vita in base all’indice del prezzo al consumo stimato dall’Istat. Ciò significa che all’aumentare dell’inflazione, cioè del prezzo di beni e servizi, aumenta in proporzione l’importo della pensione mensile per garantite ai pensionati il potere di acquisto.
Aumentando, dunque, il costo della vita, il meccanismo di rivalutazione delle pensioni permette ai pensionati di ricevere importi più alti per poter effettuare acquisti senza penalizzazioni. Se, infatti, aumentasse il costo della vita senza contestuali aumenti delle pensioni, spese e consumi ne risentirebbero e ne sarebbero penalizzati pensionati in prima persona e andamento dell’economia.
La rivalutazione delle pensioni è prevista in percentuali differenti rispetto all’importo del trattamento pensionistico che si percepisce. In questo particolare momento, quando l’inflazione è alle stelle, sale la percentuale della rivalutazione.
In particolare, l’anticipo della rivalutazione automatica delle pensioni al 2% vale solo per chi ha redditi entro i 35mila euro, vale a dire percepisce una pensione fino a circa 2.600 euro (precisamente 2.692 euro).
Ciò significa che chi percepisce una pensione da 2.700 euro in poi è del tutto escluso dalla rivalutazione anticipata delle pensioni. Gli aumenti delle pensioni per effetto della rivalutazione anticipata al 20% di qualche decina di euro si avranno da ottobre e dicembre, poi la misura cesserà il 31 dicembre 2022 per lasciare spazio a quanto si deciderà poi per la rivalutazione automatica delle pensioni a partire dal primo gennaio 2023, come del resto scatta ogni anno per adeguare il potere di acquisto dei pensionati al costo della vita.
Stando a simulazioni di calcolo effettuate per capire di quanto potranno effettivamente aumentare le pensioni nei prossimi mesi fino alla fine dell’anno, da ottobre a dicembre, gli aumenti saranno compresi tra 10 euro di chi percepisce pensioni più basse di 500 euro e 50 euro quasi per chi percepisce pensioni più alte fino a 2.600 euro.
Gli aumenti delle pensioni per anticipo della rivalutazione al 2% tra 10 e circa 50 euro sono da intendersi al mese, quindi per un massimo complessivo di aumenti che oscillano tra 30 e circa 150 euro, in ogni caso decisamente meno di quanto si era preventivato, e sperato avvenisse, con l’approvazione della proroga del bonus di 200 euro fino alla fine dell’anno.