Calcolo ed esempi importi pensioni ad Agosto, ma la vera questione sono gli aumenti già decisi che salteranno

di Marianna Quatraro pubblicato il
Calcolo ed esempi importi pensioni ad Ag

Cosa si prospetta per gli importi delle pensioni di agosto e le possibili delusioni per aumenti attesi ma che si preparano a saltare: chiarimenti

Quali sono gli importi delle pensioni di Agosto? Dopo la quattordicesima pagata a luglio ai pensionati aventi diritto e dopo il ricalcolo di inizio anno della rivalutazione pensionistica per tutti, cambiano ancora le pensioni di agosto ma solo per determinate categorie di pensionati. Non tutti saranno, dunque, interessati da nuovi aumenti previsti, ma la vera questione sono gli aumenti già decisi che salteranno.

  • Calcolo ed esempi importi pensioni ad Agosto
  • Quali sono gli aumenti per le pensioni già decisi ma che salteranno 

Calcolo ed esempi importi pensioni ad Agosto

Si preparano ad aumentare ad agosto le pensioni minime, i cui importi sono passati da 563,74 a 572,20 euro e per gli over 75 da 563,74 a circa 600 euro, precisamente 599,82 euro. Ad agosto saranno pagati questi aumenti a chi non li ha percepiti a luglio e anche i dovuti arretrai dallo scorso mese di gennaio. 

L’Inps ha, infatti, confermato che ad agosto saranno pagati tutti gli arretrati relativi alle rivalutazioni delle pensioni minime. Ciò significa che, per esempio, un pensionato over 75 avrà 599,82 più 252,56 euro di arretrati per un totale di 852,38 euro. 

Gli importi delle pensioni si riducono ad agosto per chi deve pagare tasse, Irpef, addizionali locali regionali e comunali e trattenute e per chi percepisce la pensione di reversibilità ma rientra tra coloro che dovranno rimborsare parte di quanto percepito.

A giugno l’Inps ha, infatti, avviato nuovi controlli sulle pensioni di reversibilità del mese di maggio dopo la recente sentenza della Corte Costituzionale, secondo cui l’importo delle pensioni di reversibilità deve essere ridotto per la quota maggiore di pensione in base alla cumulabilità con gli altri redditi, soprattutto da lavoro.

Per chi sono emerse incongruenze degli importi, è previsto il rimborso della somma indebitamente percepita e il dovuto rimborso avviene con la rata di pensione del mese di agosto 2023. L’importo da restituire ad agosto per titolari di pensione di reversibilità non è fisso e uguale per tutti, ma dipende dall’importo di pensione di reversibilità e di altri redditi che si percepiscono.

Quali sono gli aumenti per le pensioni già decisi ma che salteranno 

Gli aumenti per le pensioni già previsti ma che salteranno sono relativi alla rivalutazione delle pensioni 2024  e sia per il nuovo indice di perequazione 2024 e sia per le percentuali di rivalutazione da considerare in base alle diverse fasce di reddito. 

La rivalutazione delle pensioni che avviene ogni anno si basa sull’adeguamento all’andamento di inflazione e sull’indice dei prezzi al consumo Istat. Dunque, il calcolo della rivalutazione annua delle pensioni avviene sull’andamento dell’inflazione ma, probabilmente come già accaduto quest’anno, il prossimo anno salterà il reale e dovuto aumento delle pensioni rivalutate su indice corretto, perché quest’ultimo, secondo le ipotesi, sarà più basso. 

Secondo le stime, se ora l’inflazione si attesa sul 6% circa e resterà sullo stesso livello entro fine anno, l’indice di rivalutazione delle pensioni per il 2024 dovrebbe essere sul 6% o almeno 5%, per adeguamento, ma molto probabilmente più basso, forse al 4%, per cui salteranno gli attesi aumenti delle pensioni e gli importi aumenteranno molto meno di quanto dovrebbero.

Già quest’anno è stato calcolato un aumento decisamente delle pensioni minore rispetto al previsto per un indice di rivalutazione molto più basso di quanto avrebbe dovuto essere. Considerando, infatti, che alla fine dello scorso 2022 l’inflazione era quasi all’11%, la rivalutazione delle pensioni avrebbe dovuto essere calcolata sul 10% o 11%, ma l’indice di rivalutazione è stato fissato al 7,3% e questo meccanismo si ripeterà quasi certamente anche il prossimo anno facendo saltare gli attesi aumenti delle pensioni.

Accanto ad un indice di rivalutazione più basso per il 2024, a contribuire a far saltare gli attesi e dovuti aumenti delle pensioni saranno ancora le sei nuove percentuali rivalutative decise dal governo Meloni.
 
Le percentuali di rivalutazione delle pensioni in vigore da quest’anno 2023 non sono più, infatti, tre ma sei e si riducono all’aumentare della pensione che si percepisce. In particolare, le precedenti percentuali rivalutative erano tre ed erano le seguenti:

  • del 100% per le pensioni fino a tre volte il minimo, fino a 2062 euro lordi;
  • del 90% per le pensioni tra tre e cinque volte il minimo, fino a 2577,90 euro lordi;
  • del 75% per gli assegni oltre cinque volte il minimo, oltre 2.577,90 euro lordi.
Le sei nuove percentuali di rivalutazione delle pensioni sono le seguenti:
  • 100% per gli assegni fino a 4 volte il minimo, pari a 2.100 euro lordi mensili;
  • 85% per pensioni fino a 5 volte al minimo, fino 2.626 euro lordi al mese;
  • 53% per pensioni fino 6 volte il minimo, fino a 3.150 euro;
  • 47% per pensioni fino a 8 volte il minimo, pari a 4.200 euro;
  • 37% per pensioni fino a 10 volte il minimo, fino a 5.250 euro mensili;
  • 32% per pensioni oltre le 10 volte il minimo.
Rispetto alle tre precedenti percentuali rivalutative, le nuove percentuali, che si riducono all’aumentare degli importi di pensione percepiti, faranno saltare gli aumenti che ci sarebbero stati se fossero rimaste in vigore le precedenti aliquote, privilegiando chi ha redditi più bassi ma con aumenti inferiori al previsto per chi percepisce pensioni dai circa 2.600 euro in su.