Come cambiano i calcoli degli importi di pensione sia a settembre e sia nei prossimi mesi, per chi e di quanto: chiarimenti
Cosa cambia per il calcolo delle pensioni di reversibilità, vecchiaia, invalidità a Settembre e nei prossimi mesi dell'anno? Le pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità si apprestano a cambiare a settembre, soprattutto per gli importi, ma anche nei prossimi mesi, quando con eventuali novità attualmente al vaglio del governo potrebbero ancora essere modificati i calcoli delle pensioni. Vediamo come e per chi.
Ma andiamo con ordine: aumentano le pensioni a settembre di chi percepisce le pensioni minime, i cui importi sono passati da 563,74 a 572,20 euro e per gli over 75 da 563,74 a circa 600 euro, precisamente 599,82 euro, e a cui si devono sommare anche gli arretrati dovuti delle mensilità precedenti da gennaio.
Non tutti i precettori di pensione minima hanno ricevuto i dovuti arretrati e li avranno a settembre, per cui, per esempio, un pensionato over 75 avrà più di 850 euro (per la precisione 852,38 euro) invece dei soliti 560 euro circa, considerando l’aumento a 599,82 più 252,56 euro di arretrati.
Aumentano le pensioni a settembre per chi attende sulle pensioni i rimborsi del 730 2023 a settembre e cambiano le pensioni di settembre anche per trattenute Irpef, pagamento dell’addizionale comunale a titolo di acconto e Irpef e addizionali locali, che riducono l’importo della pensione mensile, ma anche per i pagamenti delle addizionali regionali e comunali relative all’anno di imposta 2022, trattenute in 11 rate nell’anno successivo a quello cui si riferiscono.
Per pensionati con importo annuo complessivo di pensione fino a 18.000 euro, per cui il ricalcolo dell’Irpef ha determinato un conguaglio a debito di importo superiore a 100 euro, è prevista la rateazione fino a novembre.
Potrebbe cambiare il calcolo delle pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidi nei prossimi mesi con eventuali anticipi di misure della delega fiscale in Manovra finanziaria, a partire da una prima revisione dell’Irpef che potrebbe magari interessare i redditi più bassi.
Il governo con la nuova delega fiscale punta a ridurre le aliquote Irpef di tassazione sui redditi, portandole dalle attuali quattro a tre, e a rivedere anche la soglia della no tax area, cioè per coloro che hanno una soglia di reddito al di sotto della quale non si deve pagare alcuna tassa.
La vera e propria revisione dell’Irpef sarebbe difficile da attuare nella prossima Manovra, perché richiederebbe troppe risorse ma si potrebbe intervenire per chi ha redditi più bassi. In tal caso si potrebbero calcolare nuovi aumenti ma solo per alcuni pensionati e non per tutti.
Il calcolo delle pensioni di reversibilità, vecchiaia, invalidità nei prossimi mesi potrebbe cambiare anche sia per detassazione della tredicesima e sia per nuovo bonus una tantum, nuove misure al vaglio del governo per aumentare gli importi delle pensioni, ma anche per ottenere maggiori consensi in vista delle prossime elezioni europee 2024.
Per la revisione della tassazione sulla tredicesima, l’idea è di definire una detassazione per ridurre le tasse sulla tredicesima mensilità di dicembre fino al 15%.
Per quanto riguarda, invece, il nuovo bonus una tantum per aumentare ancora le pensioni contro caro prezzi e inflazione ancora alta, probabilmente si ricalcherà quanto fatto con i bonus 150-200 euro del governo Draghi, da riconoscere agli interessati una sola volta e probabilmente destinato solo a chi ha redditi medio-bassi.