Cosa cambia e come si calcolano le pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità di Giugno tra Irpef, addizionali, trattenute e rimborsi
Quali sono le nuove spiegazioni INPS su cedolino ufficiale pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità di Giugno? E’ disponibile sul sito Inps il cedolino della pensione di giugno che permette ai pensionati di verificare l’importo erogato ed eventuali variazioni, mentre è atteso per il primo giugno il pagamento delle pensioni di giugno. Vediamo come saranno gli importi.
Ancora per il mese di giugno, spiega l’Inps, le pensioni di reversibilità e vecchiaia ma non di invalidità sono soggette a trattenute Irpef, pagamento dell’addizionale comunale a titolo di acconto e Irpef e addizionali locali tendono a ridurre l’importo della pensione netta, ma anche al pagamento di addizionali regionali e comunali relative all’anno di imposta 2022, trattenute in 11 rate nell’anno successivo a quello cui si riferiscono.
Anche queste ultime trattenute sulla pensione di giugno comportano riduzioni per i trattamenti che ne sono soggetti: l’Inps ha, infatti, effettuato le operazioni di verifica tra l’importo delle ritenute operate e l’imposta effettivamente dovuta sull’importo totale delle somme corrisposte nel 2022, considerando eventuali detrazioni.
Se i risultati di queste operazioni di verifica hanno determinato conguagli a credito, sono previsti rimborsi direttamente sul rateo di pensione, mentre nel caso di conguagli a debito, l’Inps procede per i per pensionati con reddito di pensione annuo di importo inferiore a 18.000 euro e debito Irpef di importo superiore a 100 euro, a recuperare il debito d’imposta con rate di pari importo sulla pensione mensile e il recupero può avvenire in 11 rate.
L’Inps ha chiarito che sulle pensioni di invalidità civile, pensioni o assegni sociali, prestazioni non soggette a tassazione per particolari motivazioni (detassazione per residenza estera, vittime del terrorismo) non si applicherà alcuna trattenuta fiscale.
Per pensionati con reddito di pensione annuo di importo superiore a 18.000 euro o con reddito di pensione annuo di importo inferiore a 18.000 euro e con debito Irpef inferiore a 100 euro, sono, invece, già state effettuate le dovute trattenute nel mese di marzo scorso.
Tra Irpef, addizionali e trattenute le pensioni possono subire riduzioni da qualche decina a qualche centinaia di euro. Per esempio, chi prende una pensione di 2200 euro, per effetto di addizionali e trattenute, potrebbe avere un importo netto di pensione di circa 1.900 euro. Molto dipende dagli importi di trattenute e addizionali da pagare.
L’Inps ha anche precisato che nel cedolino delle pensioni di giugno non ci sarà ancora alcun rimborso. Per i pensionati i rimborsi partono da luglio. Considerando infatti che il modello 730 per la dichiarazione dei redditi si può presentare dal mese di maggio e che il rimborso avviene dalla seconda mensilità rispetto alla data di presentazione, per esempio, se si presenta il 730 entro il 31 maggio, il rimborso viene pagato a luglio, se si presenta il 730 a giugno, il rimborso viene pagato ad agosto e così via.
Nel mese di giugno 2023, le pensioni saranno pagate a tutti il primo giugno. Per chi riceve il pagamento in contanti presso Poste Italiane il calendario stabilito è il seguente: