Quali sono i pensionati che ci perdono pur con la quattordicesima di pensione a luglio 2023 per aumenti pensioni: a chi spetta, quanto e chiarimenti
Chi ci perde con la quattordicesima a Luglio tra le pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità? Il prossimo mese di luglio diversi pensionati si preparano a ricevere la quattordicesima di pensione, mensilità aggiuntiva che non spetta, però, a tutti i pensionati ma solo a coloro che abbiano compiuto almeno 64 anni di età e soddisfino ulteriori condizioni e requisiti specifici. Vediamo allora di seguito a chi spetta effettivamente la quattordicesima di pensione a luglio e chi ci perde nonostante la mensilità in più.
Per avere la quattordicesima di pensione bisogna anche soddisfare specifici requisiti reddituali: la mensilità di luglio ai pensionati Inps con almeno 64 anni spetta, infatti, solo a coloro che hanno redditi fino a 2 volte il trattamento minimo Inps in importi differenti (da 336 a 655 euro) a seconda della contribuzione sulla base della quale è stata liquidata la pensione.
Considerando che il trattamento minimo per il 2023 è pari a 563,74 euro al mese, la prestazione viene riconosciuta ai pensionati con un reddito personale (non considerando quello del coniuge) entro i 14.657,24 euro annui.
Ai fini del calcolo del reddito complessivo si deve considerare non solo la pensione di cui il soggetto è titolare ma anche i redditi di qualsiasi altra natura percepiti, ad eccezione dei trattamenti di famiglia, le indennità di accompagnamento, reddito della casa di abitazione, pensioni di guerra e Tfr trattamenti di fine rapporto e competenze arretrate.
Non tutti coloro che percepiscono pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità ci guadagneranno a luglio, anzi, in molti ci perderanno. Nonostante, infatti, il pagamento della ulteriore mensilità di luglio e che sarà più alta rispetto agli altri anni per effetto della nuova rivalutazione pensionistica 2023 che si applica anche alla quattordicesima, c’è chi ci perde a luglio.
Per la rivalutazione pensionistica 2023 sulla quattordicesima bisogna considerare il reddito massimo complessivo dei pensionati che possono avere la quattordicesima e che non deve essere 1,5 volte il trattamento minimo annuo del fondo pensioni lavoratori dipendenti, fino al 2016, e fino a due volte il trattamento minimo annuo del fondo lavoratori dipendenti dal 2017.
L’importo della quattordicesima mensilità per i pensionati non è fisso e uguale per tutti ma varia a seconda degli anni di contributi accumulati e del reddito complessivo del pensionato, oscillando da un minimo di 336 euro e fino a un massimo di 655 euro ed è su tali importi che si applica la rivalutazione 2023 che contribuisce a modificare leggermente la quattordicesima per le pensioni a luglio.
Come spiegato, però, non tutti i pensionati che prendono pensioni di vecchiaia, reversibilità e invalidità hanno diritto per legge a percepire la quattordicesima, per cui ci perdono coloro che non non hanno diritto ad avere la quattordicesima per titolarità di un determinato trattamento pensionistico, per esempio i pensionati iscritti a Casse previdenziali professionali private, e pensionati che superano determinate soglie reddituali per cui non hanno diritto ad avere la mensilità aggiuntiva.