Chi ci perde e ci guadagna con quattordicesima pensioni a Luglio e modifiche per la tredicesima a Dicembre

di Marianna Quatraro pubblicato il
Chi ci perde e ci guadagna con quattordi

Cambiano gli importi delle pensioni a luglio con calcolo quattordicesima: per chi sarà più alta e di quanto e chi ci perde

Chi ci perde e ci guadagna con la quattordicesima pensioni a Luglio e le modifiche per la tredicesima a Dicembre? Le pensioni di luglio saranno più alte quasi per tutti: c’è chi riceverà finalmente l’aumento delle pensioni minime e chi riceverà anche la quattordicesima di pensione che, al pari delle pensioni mensili, sarà più alta rispetto allo scorso anno. Vediamo per chi e di quanto.

  • Chi ci perde e ci guadagna con la quattordicesima pensioni a Luglio
  • Quali sono le modifiche per la tredicesima attese a dicembre per le pensioni 


Chi ci perde e ci guadagna con la quattordicesima pensioni a Luglio

La quattordicesima di pensione sarà quest’anno più alta a luglio perché anche la mensilità di pensione aggiuntiva è soggetta alla rivalutazione pensionistica 2023 al 7,3%. Ciò significa aumentare la quattordicesima di pensione di qualche decina di euro, anche se non per tutti i pensionati. Non tutti i pensionati, infatti, ci guadagnano a luglio con ulteriori soldi riconosciuti perché non tutti hanno diritto ad avere la quattordicesima. 

Come previsto dalle leggi in vigore, infatti, la quattordicesima di pensione spetta ai pensionati che abbiano compiuto almeno 64 anni di età e siano già titolari dei seguenti trattamenti:

  • pensione di vecchiaia;
  • pensione anticipata ordinaria (a 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e a 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne);
  • pensione di reversibilità ai superstiti;
  • pensione di invalidità o di inabilità. 
Non hanno diritto a percepire la quattordicesima di pensione gli invalidi civili, i titolari di assegni sociali, e i titolari di trattamenti non pensionistici di accompagnamento alla pensione come ape social, isopensione, indennità per la cessazione definitiva dell’attività commerciale, assegni straordinari di solidarietà, indennità mensile nel contratto di espansione. 

Per avere la quattordicesima di pensione bisogna anche soddisfare specifici requisiti reddituali: la mensilità di luglio ai pensionati Inps con almeno 64 anni spetta, infatti, solo a coloro che hanno redditi fino a 2 volte il trattamento minimo Inps in importi differenti (da 336 a 655 euro) in base alla contribuzione su cui è stata liquidata la pensione. 

Considerando che il trattamento minimo per il 2023 è pari a 563,74 euro al mese, la prestazione viene riconosciuta ai pensionati con un reddito personale (non considerando quello del coniuge) entro i 14.657,24 euro annui.

Per il calcolo del reddito complessivo si deve considerare sia la pensione di cui il soggetto è titolare e sia gli altri redditi di qualsiasi altra natura percepiti, ad eccezione dei trattamenti di famiglia, le indennità di accompagnamento, reddito della casa di abitazione, pensioni di guerra e Tfr trattamenti di fine rapporto e competenze arretrate.

Nonostante il pagamento della ulteriore mensilità di luglio e che sarà più alta rispetto agli altri anni per effetto della nuova rivalutazione pensionistica 2023 che si applica anche alla quattordicesima, c’è chi ci perde a luglio.

Ci perdono, infatti, coloro che non prendono la quattordicesima per titolarità di un determinato trattamento pensionistico, per esempio i pensionati iscritti a Casse previdenziali professionali private, e ci perdono anche pensionati che superano determinate soglie reddituali per cui non hanno diritto ad avere la mensilità aggiuntiva. 
  

Quali sono le modifiche per la tredicesima attese a dicembre per le pensioni 

Se la quattordicesima di pensione di luglio, per chi ha diritto ad averla, sarà più alta per la rivalutazione della mensilità, altrettanto sarà la tredicesima di pensione, anch’essa soggetta a rivalutazione ma ancor più potrebbe esserlo con approvazione di novità al vaglio del governo.

Secondo le ultime notizie, infatti, il governo starebbe pensando ad una nuova detassazione delle tredicesime, sia di pensione che degli stipendi, per ridurre le tasse per i lavoratori e aumentare contemporaneamente gli importi netti loro riconosciuti. Si tratta di una novità che potrebbe rientrare nella prossima riforma del Fisco, a patto che siano disponibili effettivamente le risorse per l’attuazione di tale novità. 

In particolare, il governo avrebbe deciso di fare un passo indietro sulla flat tax incrementale, spostando i fondi sulla riduzione delle tasse sulla tredicesima mensilità, fino al 15%, per tutti i lavoratori dipendenti, e anche per pensionati, con un aumento ancora da quantificare nello specifico, ma che cambierà in base al reddito.