Chi e quando può ereditare la pensione (e non solo reversibilità) secondo leggi aggiornate 2023 in vigore

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Quali sono le pensioni che si possono ereditare e chi può averle e di quanto: cosa prevedono leggi in vigore e chiarimenti e spiegazioni

Chi e quando può ereditare la pensione (e non solo reversibilità)? Sono tanti, e soprattutto coloro che si ritrovano a vivere in condizioni economiche difficili, a chiedersi se esiste la possibilità di ereditare trattamenti pensionistici, per esempio nel caso di figli grandi che non lavorano e hanno i genitori pensionati, o nel caso di coppie in cui uno dei componenti sia senza lavoro o non abbia possibilità più di lavorare, magari per l’età avanzata.

Purtroppo non esiste una risposta particolarmente positiva a tale quesito ma, per chi non lo sapesse, è bene sapere che oltre la pensione di reversibilità si può ereditare anche la cosiddetta pensione indiretta. Vediamo di seguito nel dettaglio di cosa si tratta.

  • Pensione indiretta cos’è e quando si può ereditare 
  • Chi e quando può avere pensione di reversibilità

Pensione indiretta cos’è e quando si può ereditare

La pensione indiretta è un trattamento ai superstiti riconosciuto in caso di decesso di un soggetto che non ha maturato i requisiti per andare in pensione ma risulta regolarmente assicurato all’Inps o altre Casse private professionali e con regolare versamento contributivo ai fini previdenziali.

Dunque, la pensione indiretta è come se fosse la pensione di reversibilità che viene però riconosciuta a coniuge o altri familiari superstiti non del pensionato defunto ma dell'assicurato che al momento del decesso non ha raggiunto i requisiti pensionistici, cioè non ancora in pensione.

La pensione indiretta viene riconosciuta di diritto ai familiari superstiti individuati dalla legge se l’assicurato ha maturato almeno 15 anni di anzianità assicurativa e contributiva di cui almeno 3 anni negli ultimi cinque anni precedenti la data del decesso.

Stando a quanto stabilito dalle leggi in vigore 2023, possono ereditare la pensione indiretta familiari superstiti come:

  • coniuge o convivente unito civilmente;
  • coniuge separato;
  • coniuge divorziato a condizione di essere titolare dell'assegno divorzile, che non sia passato a nuove nozze e che la data di inizio del rapporto assicurativo del defunto sia anteriore alla data della sentenza che pronuncia lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio.
  • figli;
  • altri parenti previsti dalla legge.
La pensione indiretta a vedovo o vedova superstite è pari ad una quota percentuale della pensione che sarebbe spettata all'assicurato deceduto ed è interamente cumulabile con i redditi del beneficiario della prestazione.

La pensione indiretta può essere ereditata anche dal figlio dell’assicurato solo se minorenne o se maggiorenne riconosciuto inabile al lavoro e risultante fiscalmente a carico del genitore al momento del suo decesso.

La domanda per avere la pensione indiretta deve essere presentata direttamente online sul sito Inps, entro un tempo massimo di 10 anni, altrimenti si prescrive la possibilità di richiederla, e viene erogata a partire dal mese successivo a quello del decesso del soggetto assicurato

Chi e quando può avere pensione di reversibilità

La pensione di reversibilità è, invece, un trattamento riconosciuto dall’Inps ai coniugi e familiari superstiti di un defunto assicurato già in pensione. Si tratta di una prestazione che viene calcolata ed erogata in base a diversi elementi e che non è uguale per tutti.

Le leggi in vigore 2023 stabiliscono che la pensione di reversibilità spetti a specifici familiari del defunto, che sono:

  • coniuge, sia il coniuge separato, sia il coniuge è separato con addebito ma in tal caso solo se titolare di assegno alimentare a carico del coniuge deceduto, sia il coniuge divorziato, se titolare di assegno di divorzio prima del decesso del coniuge e a condizione di non aver contratto nuove nozze, ma, precisiamo, che se il coniuge deceduto si è di nuovo sposato, la pensione di reversibilità viene divisa tra coniuge superstite e coniuge divorziato in quote stabilite dall’autorità giudiziaria;
  • figli, sia legittimi, sia legittimati, sia naturali, sia adottivi, sia legalmente riconosciuti, con età inferiore ai 18 anni, o che siano studenti di scuola media superiore di età compresa tra i 18 e i 21 anni, a carico del genitore deceduto e che non svolgono attività lavorativa, o che siano studenti universitari (e fino a 26 anni) a carico del genitore deceduti, o figli disabili e inabili di qualunque età a carico del genitore deceduto;
  • genitori, in mancanza del coniuge, dei figli e dei nipoti, con almeno 65 anni di età, che non siano titolari di pensione diretta o indiretta e risultino a carico del deceduto al momento della scomparsa;
  • fratelli celibi e sorelle nubili, in mancanza del coniuge, dei figli, dei nipoti e dei genitori, impossibilitati a lavorare e a carico del defunto;
  • nipoti di età inferiore ai 18 anni e che risultino a carico del deceduto.
In base a chi ha diritto di percepire la pensione di reversibilità, cambiano gli importi della prestazione in base a diverse percentuali da considerare che sono in particolare del:
  • del 60% per il coniuge solo;
  • del 80% per coniuge e un figlio;
  • del 100% per coniuge e due o più figli.
In mancanza del coniuge superstite, la pensione di reversibilità spetta ai successivi familiari che ne hanno diritto nelle seguenti percentuali:
  • 70% per un solo figlio;
  • 80% per due figli:
  • 100% per tre o più figli;
  • 15% per un genitore;
  • 30% per due genitori;
  • 15% per un fratello o sorella;
  • 30% per due fratelli o sorelle.
Se i superstiti beneficiari della pensione di reversibilità percepiscono redditi propri, l’importo della prestazione calcolato può ridursi e anche in questo caso in misura diversa in base al reddito percepito dal superstite a cui spetta la pensione di reversibilità. La pensione di reversibilità diminuisce, infatti, se aumenta il reddito di chi percepisce la prestazione.

Entrando più nel dettaglio, se si supera la soglia di reddito annuo fissata dall’Inps, l’importo della pensione di reversibilità si riduce progressivamente del:

  • 25%, per redditi superiori a 3 volte il trattamento minimo annuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti;
  • 40%, per redditi superiori a 4 volte il trattamento minimo annuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti;
  • 50% per redditi superiori a 5 volte il trattamento minimo annuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti.
Non sono previste, invece, riduzioni per chi ha redditi che non superano di tre volte l'importo annuo del trattamento minimo di pensione.