Come andare prima in pensione di 3 anni con una legge da tutti dimenticata ma sempre valida

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Come andare prima in pensione di 3 anni

Come, chi e fino a quanto può andare in pensione prima di tre anni rispetto a normali requisiti pensionistici: cosa prevede legge in vigore quasi dimenticata

Come andare prima in pensione di 3 anni con una legge da tutti o quasi dimenticata ma valida nel 2023? Via libera al rifinanziamento dell’ammortizzatore pensionistico per andare in pensione 3 anni prima rispetto ai normali requisiti richiesi di 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi per la pensione di vecchiaia. 

Si tratta di una misura pensionistica valida solo per alcune categorie di persone ed entro un determinato tempo. Vediamo di seguito come e fino a quando si può andare in pensione prima fino a tre anni.

  • Andare in pensione prima di 3 anni con legge dimenticata quasi ma ancora valida
  • Fino a quando si potrà andare ancora in pensione prima di 3 anni

Andare in pensione prima di 3 anni con legge dimenticata quasi ma ancora valida

La legge da tutti o quasi dimenticata che permette di andare in pensione 3 anni prima rispetto ai normali requisiti richiesti è stata rifinanziata e ancora prorogata per il 2022, 2023 e 2024, ponendosi come uno scivolo pensionistico e prevedendo per chi vi accede una indennità di importo quasi pari alla pensione fino al raggiungimento dell’effettivo diritto pensionistico.

Si tratta, infatti, di un ammortizzatore pensionistico per permettere ad alcuni lavoratori di andare in pensione prima: l’ammortizzatore pensionistico viene riconosciuto come assegno provvisorio da corrispondere per un massimo di tre anni a lavoratori dipendenti di imprese di medie e piccole dimensioni in crisi a condizione che: 

  • abbiano tra i 15 e i 250 dipendenti;
  • abbiano un fatturato annuo non superiore ai 50 milioni di euro o con totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro;
  • abbiano registrato una riduzione media del fatturato nei 12 mesi precedenti la richiesta di almeno il 30% rispetto alla media degli anni precedenti; 
  • abbiano raggiunto un accordo con i sindacati per le uscite anticipate. 
L’importo dell’ammortizzatore pensionistico per andare in pensione prima nel 2022, 2023 e 2024 è quasi pari alla pensione fino al raggiungimento dei normali requisiti per andare in pensione, in particolare pari al 90% di quanto maturato al momento dell'uscita, e possono usufruirne coloro che raggiungono entro il 31 dicembre 2024 i requisiti per andare in pensione di vecchiaia, cioè 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi o chi raggiunge almeno 62 anni di età e matura i requisiti contributivi per la pensione anticipata ordinaria, cioè 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne. 

Per andare in pensione prima di 3 anni con l’ammortizzatore pensionistico, i lavoratori devono prestare un consenso scritto e la domanda deve essere presentata all’Inps dall’azienda almeno 90 giorni prima della data di risoluzione del rapporto di lavoro, alleando copia dell’accordo collettivo con l’elenco dei lavoratori interessati all’uscita prima e copia della risoluzione consensuale.  

Con l’approvazione dell’ammortizzatore pensionistico per andare in pensione prima di 3 anni, insieme all’assegno anticipato al lavoratore vengono pagati anche contributi figurativi e l’indennità prevista viene corrisposta dall’Inps fino al momento in cui il soggetto interessato non matura il normale diritto alla pensione.

Fino a quando si potrà andare ancora in pensione prima di 3 anni

Secondo quanto riportano le ultime notizie, si potrà andare in pensione prima fino a 3 anni, cioè a 64 anni, ancora fino al 2024, considerando che la misura è stata rifinanziata proprio fino al 2024.

Ciò significa che il requisito per andare in pensione prima di tre anni deve essere raggiunto entro il 31 dicembre 2024 e fino al momento del raggiungimento dei normali requisiti pensionistici per i tre anni di anticipo della pensione è prevista l'erogazione di un assegno mensile pari al 90% della pensione maturata in quel momento e comprensivo anche di eventuale Naspi.