Come cambiano già e potrebbero cambiare le pensioni tra 500-3700 euro con nuove tasse già approvate e ulteriori novità in arrivo
Come aumentano o calano le pensioni tra i 500-3700 euro con nuove tasse già approvate e in arrivo nel 2023? Sono diversi i motivi che quest’anno cambiano gli importi delle pensioni dovute, in alcun casi aumentandoli, in altri riducendoli per effetto di una serie di misure e novità al via che interessano, però, non solo i pensionati ma anche i lavoratori.
Per chi ancora non lo sapesse, però, la rivalutazione delle pensioni al 7,3%, non sarà piena per tutti, forse per nessuno, considerando che per bisogna considerare gli anticipi già ricevuti per la rivalutazione anticipata al 2% da ottobre a dicembre 2023 per pensioni fino a 2.692 euro al mese.
Ciò significa che bisognerà ricalcolare le pensioni su un indice effettivo al 5,3% e per tutti la rivalutazione avviene secondo specifiche percentuali, che per quest’anno sono state modificate dal governo Meloni.
Con la nuova Legge di Bilancio 2023, il governo Meloni ha, infatti, modificato le percentuali di rivalutazione pensionistica, portandole da tre a sei, che sono nel dettaglio le seguenti:
Tuttavia, gli effetti degli aumenti delle pensioni tra 500-3700 euro saranno mitigati da aumenti delle tasse già decisi e che hanno già fatto sentire i loro effetti nei primi mesi di gennaio e febbraio.
Molti Comuni e regioni hanno già, infatti, aumentato le proprie addizionali locali, Irpef comunale e regionale che vengono sempre calcolate nella pensione di tutti gli italiani ma che quest’anno sono aumentate, riducendo, di conseguenza, gli aumenti calcolati per la rivalutazione e abbassando gli importi netti delle pensioni percepite.
Il primo motivo per cui calano le pensioni tra i 500-3700 euro è, dunque, l’aumento delle tasse locali che i pensionati devono pagare, per cui all’aumentare del prelievo fiscale corrisponde una riduzione della pensione effettivamente percepita.
Altro motivo per cui in alcuni casi possono calare le pensioni tra i 500-3700 euro è legato agli aumenti delle pensioni per effetto della rivalutazione ma contestuale aumento dello scaglione Irpef di appartenenza.
Gli aumenti delle pensioni previsti potrebbero portare alcuni soggetti a pagare più tasse, il che chiaramente ridurrebbe l’importo di pensione effettivamente percepito, perchè gli aumenti potrebbero fare aumentare il reddito complessivo e quindi passare nel successivo scaglione Irpef, che prevede un’aliquota maggiore di pagamento delle tasse.
Per cui aumenti delle pensioni 2023 tra 500-3700 euro si possono rivelare inutili se significano un aumento del reddito annuo complessivo tanto da scalare negli scaglioni Irpef.
Le pensioni tra i 500-3700 euro potrebbero cambiare, aumentando o calando, con le nuove tasse su cui il governo sta lavorando per la prossima riforma fiscale di marzo. Due le idee sul tavolo: prima una nuova revisione delle aliquote Irpef e poi estensione della flat tax al 15% anche per i pensionati.
In quest’ultimo caso, considerando l’aliquota piatta al 15% rispetto alle attuali percentuali di tassazione Irpef e alle tre nuove ipotetiche, ci sarebbero certamente aumenti delle pensioni quasi per tutti.
Chi prende oggi, infatti, pensioni fino a 650 euro circa per un reddito annuo entro gli 8.500 euro rientra nella no tax area, cioè non paga proprio le tasse. Ciò significa che se dovesse essere introdotta la flat tax al 15% per tutti, questi pensionati finora esclusi pagherebbero le tasse e in tal caso i loro assegni effettivi si ridurrebbero ma quelli di tutti gli altri pensionati aumenterebbero perché l’aliquota di pagamento delle tasse si ridurrebbe da 23%, 27%, ecc al 15%.
Dunque, chi prende pensioni dai 700 euro in su pagherebbe molte meno tasse e avrebbe molti più soldi a disposizione.
Per quanto riguarda la revisione delle aliquote Irpef, attualmente sono quatto: