Come aumentare pensioni di reversibilità, vecchiaia, invalidità oltre rivalutazione Marzo prevista

di Marianna Quatraro pubblicato il
Come aumentare pensioni di reversibilità

Quali sono modi e soluzioni che permettono di aumentare ancora gli importi di pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità a prescindere dalla rivalutazione 2023 già ricalcolata

Quali sono le soluzioni per aumentare pensioni di reversibilità, vecchiaia, invalidità oltre rivalutazione Marzo già prevista? Da questo mese di marzo 2023 le pensioni sono state finalmente rivalutate secondo il nuovo indice al 7,3%, ricalcolo che interessa tutte le tipologie di pensioni, da pensioni di vecchiaia a pensioni di reversibilità e invalidità, seppure in modo differente e secondo percentuali differenti in base agli iniziali redditi percepiti.

Ci sono, infatti, pensioni che saranno maggiormente aumentate per effetto della rivalutazione, sia a marzo che nel resto dell’anno, e pensioni che non sono particolarmente aumentate. Vediamo allora se ci sono ulteriori soluzioni per incrementare gli importi di pensione che si percepiscono.

  • Soluzioni per aumentare le pensioni di reversibilità 2023
  • Come aumentare pensioni di vecchiaia e invalidità oltre rivalutazione già prevista

Soluzioni per aumentare le pensioni di reversibilità 2023

Se è vero che da questo mese di marzo e per tutto l’anno le pensioni hanno subito aumenti per effetto della nuova rivalutazione pensionistica, da pensioni di vecchiaia a pensioni di reversibilità e invalidità, è anche vero che ci sono pensioni che non sono aumentate a marzo né aumenteranno per tutto l’anno, ma ci sono anche ulteriori soluzioni che permettono di aumentare le pensioni a prescindere dagli aumenti già ricalcolati per la rivalutazione 2023.

Partendo dalle pensioni di reversibilità, cioè le pensioni destinate ai superstiti di un assicurato, per aumentare il valore delle pensioni di reversibilità si può innanzitutto ricorrere all’integrazione al trattamento minimo. Stando a quanto previsto dalle leggi in vigore, chi percepisce la pensione di reversibilità può integrarla al trattamento minimo, fino a raggiungere 563,73 euro mensili.

Altra soluzione per aumentare la pensione di reversibilità è relativa al calcolo di redditi o presenza di figli. Le leggi in vigore 2023 prevedono che la pensione di reversibilità spetti, infatti, a specifici familiari superstiti del defunto che sono, in ordine:

  • coniuge, unito civilmente, separato consensualmente, equiparato sotto ogni profilo al coniuge superstite (separato o non), e divorziato e non risposato;
  • figli, sia naturali, nati dentro o fuori dal matrimonio, e sia adottati, affiliati, legalmente riconosciuti o giudizialmente dichiarati, se studenti fino a 21 anni di età se frequentano la scuola e fino a 26 anni di età se frequentano l'università;
  • nipoti se minorenni, inabili al lavoro e a carico del defunto prima del decesso, o se studenti fino a 21 anni di età se frequentano la scuola e fino a 26 anni di età se frequentano l'università
  • genitori a carico del pensionato, in mancanza di coniuge, figli e nipoti, a condizione che non siano titolari di pensione;
  • sorelle nubili e fratelli celibi, in mancanza di coniuge, figli, nipoti e genitori.  
A seconda di chi tra i familiari appena riportati ha diritto ad avere la pensione di reversibilità di un defunto, cambiano le percentuali di calcolo della prestazione, che si attestano, nel dettaglio, nelle seguenti misure:
  • del 60% per il coniuge solo;
  • del 80% per coniuge e un figlio;
  • del 100% per coniuge e due o più figli.
Se non è presente il coniuge superstite, la pensione di reversibilità ad altri familiare e nelle seguenti percentuali:
  • 70% per un solo figlio;
  • 80% per due figli:
  • 100% per tre o più figli;
  • 15% per un genitore;
  • 30% per due genitori;
  • 15% per un fratello o sorella;
  • 30% per due fratelli o sorelle.
In base a tali regole, la pensione di reversibilità può anche aumentare se si abbassa il reddito di chi percepisce la prestazione, e cioè la moglie, un figlio, ecc.; o in base al numero di figli a carico e se è presente un figlio con disabilità. 

Altro modo possibile per aumentare l'importo della pensione di reversibilità è cumulare il trattamento con la pensione di cittadinanza o il reddito di cittadinanza per chi ne è beneficiario. La legge permette, infatti, di cumulare tali trattamenti ma solo a condizione di soddisfare determinati requisiti e specifiche condizioni. 

Come aumentare pensioni di vecchiaia e invalidità oltre rivalutazione già prevista

Passando alle soluzioni possibili per aumentare la pensione di vecchiaia, a prescindere dalla rivalutazione pensionistica 2023 ricalcolata da questo mese, sono principalmente due quelle a disposizione: continuare a lavorare dopo il raggiungimento dei requisiti pensionistici, e quindi continuare a versare contributi che possono contribuire ad aumentare la pensione finale, o cancellare la relativa quota sindacale.

Se, infatti, si continuare a lavorare, almeno uno o due anni, si possono avere circa 100 euro in più al mese sull'importo di pensione finale. In alternativa o in aggiunta, si può cancellare la trattenuta della quota sindacale sul trattamento mensile, senza lavorare ma semplicemente togliendo il pagamento della quota sindacale.

Anche sulle pensioni sono, infatti, applicate quote sindacali, fissate in specifiche percentuali dell’importo lordo delle singole rate di pensione. Le diverse percentuali di trattenute sindacali sulle pensioni sono dello:

  • 0,50% sugli importi compresi entro la misura del trattamento minimo del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD); 
  • 0,40% sugli importi eccedenti quelli trattamento minimo del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD) e non eccedenti il doppio della misura del trattamento minimo del FPLD; 
  • 0,35% sugli importi eccedenti il doppio della misura del trattamento minimo del FPLD.
Considerando che l’importo delle trattenute sindacali sulle pensioni è, in generale, di circa 10-12 euro al mese, cancellandola, significa aumentare la propria pensione di 100 euro all’anno.

Per esempio, prendendo il caso di una pensione mensile di circa 1.200 euro, considerando la misura dell'1% da applicare come quota sindacale, la cifra mensile da corrispondere è di 12 euro circa, trattenuta che deve essere effettuata ogni mese in busta paga compresa 13esima e 14esima. In questo caso l’aumento stimato di una pensione è di circa 144 euro all’anno, considerando la tredicesima. Un pensionato può cancellare la trattenuta sindacale sulla pensione in qualsiasi momento.

Passando, infine, alle possibilità di aumento delle pensioni di invalidità, l’importo si calcola seguendo le regole della normale pensione, ossia il calcolo retributivo, misto e contributivo. Dopo aver determinato l’importo dell’assegno, bisogna verificare se la pensione è di importo inferiore al trattamento minimo annuale e in tal caso deve essere aumentata fino a raggiungere l’importo di 600 euro per quest’anno per gli over 75.

In generale, per chi percepisce la pensione di invalidità bassa, inferiore 563,74 euro nell’anno 2023, ha diritto all’integrazione al trattamento minimo, se non superano determinati limiti di reddito.

Per integrare l’assegno ordinario di invalidità nel 2023, bisogna avere un:

  • reddito personale, inferiore a 13.085,02 euro, nell’anno 2023,
  • un reddito coniugale inferiore a 19.627,53 euro, sempre per l’anno 2023.
Se il beneficiario dell’assegno è coniugato, può anche superare il limite di reddito personale e non quello coniugale. 


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