Come cambia cedolino pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità Febbraio e nei prossimi mesi

di Marianna Quatraro pubblicato il
Come cambia cedolino pensioni reversibil

Come sono i cedolini delle pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità di febbraio e come potrebbero cambiare nei prossimi mesi: motivi e spiegazioni

Come cambia cedolino pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità a Febbraio e nei prossimi mesi? E’ disponibile per i pensionati il cedolino della pensione di febbraio. Per visualizzarlo, basta accedere all’area riservata Inps, entrare nella sezione Prestazioni e servizi, fascicolo previdenziale del cittadino, Prestazioni-pagamenti-febbraio 2023 e visualizzare la data di disponibilità e l’importo netto. 

Il cedolino delle pensioni di febbraio sarà diverso dai precedenti e potrebbe cambiare anche nei prossimi mesi.

  • Cedolino pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità a Febbraio
  • Come cambia cedolino pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità nei prossimi mesi


Cedolino pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità a Febbraio

Il cedolino delle pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità a febbraio 2023 cambia innanzitutto con i nuovi importi rivalutati su indice al 7,3%. La rivalutazione delle pensioni al 7,3% non sarà, però, piena per tutti, considerando che per gli aumenti delle pensioni di febbraio 2023 si terrà conto degli anticipi già ricevuti per la rivalutazione anticipata al 2% da ottobre a dicembre 2023 per cui verrà calcolato su un indice effettivo al 5,3%.

La rivalutazione delle pensioni 2023 non sarà uguale per tutti anche considerando che il governo Meloni ha modificato le percentuali di rivalutazione pensionistica, portandole da tre a sei, che sono nel dettaglio le seguenti:

  • del 100% per gli assegni fino a 4 volte il minimo, pari a 2.100 euro lordi al mese;
  • dell’85% per pensioni fino a 5 volte al minimo, fino 2.626 euro lordi al mese;
  • del 53% per pensioni fino 6 volte il minimo, fino a 3.150 euro lordi al mese;
  • del 47% per pensioni fino a 8 volte il minimo, pari a 4.200 euro lordi al mese;
  • del 37% per pensioni fino a 10 volte il minimo, fino a 5.250 euro lordi al mese;
  • del 32% per pensioni oltre le 10 volte il minimo.
Con le nuove percentuali di rivalutazione, gli aumenti sono maggiori per chi prende pensioni più basse fino a 2.700 euro circa, per poi ridursi man mano che gli le pensioni aumentano e si tratta di aumenti differente in base ai redditi percepiti che interessa tutte le tipologie di pensioni, di reversibilità, vecchiaia e invalidità.

Tuttavia, gli aumenti degli importi delle pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità a febbraio 2023 nei cedolini di pensione saranno mitigati, e in alcuni casi azzerati, dagli aumenti delle addizionali locali Irpef, sia comunale che regionale. 

L’aumento delle tasse che i pensionati si ritrovano a pagare a febbraio dipende, infatti, dall’incremento delle addizionali locali Irpef, che molte regioni e Comuni hanno già aumentato, aumentando quindi il prelievo fiscale sulle pensioni e riducendo l’effettivo aumento della pensione previsto per la nuova rivalutazione.

Inoltre, sempre nel cedolino delle pensioni di febbraio, si paga anche l'Irpef relativa all'anno precedente per cui, come spiegato dall'Inps, è previsto un conguaglio a rate secondo il diverso eventuale importo dovuto, per cui può essere stato diviso in due mesi, e quindi pagata solo nei cedolini di gennaio e febbraio per cui da marzo non sarà più presente tale importo da pagare, o anche più.

Come cambia cedolino pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità nei prossimi mesi

I cedolini delle pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità nei prossimi mesi, rispetto a quello di febbraio, cambieranno ancora. Probabilmente dall’estate, quando entrerà in vigore la nuova riforma fiscale 2023 che, secondo le ultime notizie, dovrebbe essere presentata a marzo con ulteriore modifica delle aliquote Irepf. 

Già lo scorso anno il governo Draghi aveva rivisto le aliquote Irpef di tassazione sui redditi, riducendole da cinque a quattro. Le quattro aliquote Irpef attualmente previste in base agli scaglioni di reddito stabilite dall’ex governo Draghi sono le seguenti:

  • del 23% per redditi fino a 15.000 euro; 
  • del 25% per redditi tra 15.000 e 28.000 euro; 
  • del 35% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro; 
  • del 43% per redditi oltre i 50.000 euro.
Il governo Meloni potrebbe ancora ridurre le aliquote Irpef, riducendole ancora a tre che potrebbero essere del 23%, 27% e al 43%. Al momento non c’è alcuna certezza in tal senso ma si ipotizza che le nuove aliquote per fasce di reddito potrebbero essere così divise:
  • aliquota del 23% per chi ha redditi fino a 15mila euro;
  • aliquota del 27% per chi ha redditi tra 15mila-50mla euro;
  • aliquota del 43% per chi ha redditi superiori ai 50mila euro.
I nuovi aumenti delle pensioni sarebbero soprattutto per alcuni pensionati con determinati redditi. L’aliquota al 27% sarebbe leggermente più alta (rispetto all’attuale del 25%) per chi ha redditi tra i 15.001 e i 28.000 euro ma più bassa per chi ha redditi tra i 28.001 e i 50mila euro e proprio i pensionati in questa fascia di reddito avrebbero aumenti delle pensioni, anche alti in alcuni casi. 

Altro motivo di cambiamento dei cedolini delle pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità nei prossimi mesi sarà la nuova rivalutazione su indice definitivo. L’indice di rivalutazione delle pensioni 2023 fissato al 7,3% è, infatti, provvisorio, calcolato sull’andamento dei prezzi al consumo accertati dall’Istat fino ad ottobre.

Nel corso del 2023, l’indice di rivalutazione provvisorio di inizio anno sarà rivisto in base all’andamento dei prezzi di novembre e dicembre 2022 e sarà rivisto anche l’indice di rivalutazione delle pensioni, forse tra lo 0,5% e l’1%, portando ad ulteriori cambiamenti per gli importi di pensioni che aumenteranno ancora e per cui saranno certamente previsti conguagli con ricalcolo degli importi su nuovo indice definitivo.