Quali sono le novità per le pensioni attese con nuova riforma del fisco e del lavoro sia per aumenti importi che per pensioni anticipate
Come cambiano importi pensioni e uscita anticipata da subito con le 2 riforme fisco e lavoro in arrivo ora? C’è grande attesa per le nuove riforme annunciate dal governo: si parte la prossima settimana con l’annunciata riforma del fisco che come misura cardine dovrebbe prevedere la revisione delle attuali aliquote Irpef per la tassazione sui redditi.
Tra due settimane circa, invece, si attende la presentazione della nuova riforma del Lavoro: il provvedimento dovrebbe prevedere anche le prime novità per le pensioni, come annunciato dal ministro del Lavoro Calderone. Vediamo allora quali sono le novità possibili per le pensioni con le nuove due riforme in arrivo.
Le attuali quattro aliquote Irpef in vigore in base agli scaglioni di reddito sono le seguenti:
Nulla, invece, cambierebbe per la prima fascia di redditi fino a 15mila euro e per l’ultima fascia, cioè per redditi superiori ai 50mila euro, perché resterebbero confermate le attuali aliquote Irpef, rispettivamente, del 23% e del 43%.
Ma ci sono anche altre ipotesi di revisione delle attuali aliquote Irpef: la prima potrebbe essere quella di un’aliquota al 20% per redditi fino a 28.000 euro, che garantirebbe aumenti soprattutto per chi percepisce pensioni fino a circa 2.150 euro al mese; la seconda è quella che potrebbe prevedere le seguenti tre nuove aliquote Irpef;
Se con la nuova riforma del Fisco, le novità per le pensioni riguarderebbero gli importi degli assegni mensili per revisione della tassazione, la nuova riforma del Lavoro di marzo dovrebbe prevedere novità pensioni per le uscite anticipate da subito.
Stando a quanto riportano le ultime notizie, infatti, insieme a misure come revisione della Naspi, novità per lo smart working, nuova Mia al posto del reddito di cittadinanza, novità per contratti a tempo determinato, la nuova riforma del Lavoro dovrebbe prevedere anche ripristino dell’opzione donna con i requisiti in vigore prima e nuovi sconti contributivi per la valorizzazione del lavoro di cura e famiglia delle donne.
Se quest’anno l’uscita anticipata con opzione donna prevede sconto per l’uscita da lavoro in base a presenza e numero di figli e vale solo per alcune categorie di donne, come cargiver, invalide, licenziate, ecc, l’obiettivo della riforma del Lavoro è quello di ritornare ai precedenti requisiti per permettere alle donne di andare in pensione anticipata con meno limiti e vincoli.
L’opzione donna nella sua versione precedente permetteva alle lavoratrici dipendenti, pubbliche e private, di andare in pensione a 58 anni di contributi e alle lavoratrici autonome di andare in pensione a 59 anni di età, in entrambe i casi con 35 anni di contributi e con l’attesa delle rispettive finestre mobili per la pensione effettiva, che erano di 12 mesi per le dipendenti e 18 mesi per le autonome, con calcolo della pensione finale sempre con sistema unicamente contributivo.
Altra novità che potrebbe rientrare nella riforma del Lavoro attesa tra due settimane è un nuovo sconto contributivo ai fini pensionistici delle donne per ogni figlio avuto. Si tratta, in realtà, di una misura già esistente che verrebbe, però, rafforzata per valorizzare per la donna il lavoro di cura di figli e famiglia.