Come si preparano a cambiare gli importi delle pensioni degli italiani dopo l’approvazione della nuova delega fiscale
Come cambiano pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità con modifiche tasse, detrazioni e deduzioni in delega fiscale? Gli importi delle pensioni degli italiani si avviano a cambiare dopo l’approvazione della delega fiscale che contiene diverse misure che incideranno sul calcolo dei trattamenti mensili di tutti i pensionati italiani.
Come cambiano pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità con modifiche tasse in delega fiscale
Nuove detrazioni e deduzioni per pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità in delega fiscale
Come cambiano pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità con modifiche tasse in delega fiscale
Le nuove tasse della delega fiscale approvata, tra revisione delle aliquote Irpef e possibile detassazione della tredicesima mensilità, potrebbero portare ad aumenti delle pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità compresi tra qualche decina e qualche centinaia di euro, così come potrebbero esserci anche fasce di pensionati che, invece, ci rimetterebbero, pagando maggiori tasse.
Partendo dalla revisione delle aliquote Irpef, come ben noto ormai, il governo vuole ridurle portandole dalle attuali quattro a tre e sono al momento ancora diverse le ipotesi di modifica al vaglio, ognuna delle quali inciderebbe in maniera differente sulle pensioni.
Partendo dalle aliquote Irpef attualmente in vigore sono le seguenti:
del 23% per redditi fino a 15.000 euro;
del 25% per redditi tra 15.000 e 28.000 euro;
del 35% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro;
del 43% per redditi oltre i 50.000 euro.
Le ipotesi al vaglio per la revisione delle aliquote Irpef sono diverse: la prima prevede le possibili nuove seguenti aliquote:
del 23% per chi ha redditi fino a 15mila euro;
del 27% per chi ha redditi tra 15mila-50mila euro;
del 43% per chi ha redditi superiori ai 50mila euro.
Con queste nuove aliquote Irpef, coloro che con redditi annui tra 28mila euro e 50mila euro annui, cioè per chi prende pensioni tra 2.150 euro circa e 3.800 euro al mese, avrebbero importanti aumenti delle pensioni, considerando che l’aliquota di tassazione scenderebbe dal 35% al 27%.
Sono, invece, previste riduzioni per chi ha redditi annui sui 25mila euro, mentre non ci sarà alcuna novità per la prima fascia di redditi fino a 15mila euro, cioè proprio per i redditi più bassi. Altra ipotesi di revisione Irpef prevede le seguenti aliquote:
al 23% per redditi fino a 28.000 euro;
al 33% per redditi tra 28mila e 50mila euro;
al 43% per redditi oltre i 50mila euro.
Con queste novità Irpef, tutti i pensionati sarebbero avvantaggiati con generalizzati aumenti delle pensioni mensili. Ulteriore ipotesi di revisione Irpef potrebbe prevedere le seguenti tre nuove aliquote:
del 23% per i redditi sotto i 15 mila euro;
del 27% per i redditi tra 15 mila e 75 mila euro;
del 43% per i redditi oltre i 75 mila euro.
In tal caso, chi ha redditi più alti tra 50mila e 75mila euro, cioè per chi ha pensioni mensili tra circa 3.900 euro e 5.700 euro circa, avrebbe, paradossalmente, maggiori aumenti, mentre si prospetterebbero riduzioni degli importi per chi redditi tra i 15mila e 28mila euro, per cui l’aliquota di tassazione salirebbe dall’attuale 25% al 27% e non cambierebbe nulla per la fascia di redditi più bassa.
Infine, ultima ipotesi di revisione Irpef prevede le seguenti aliquote:
aliquota del 23% per redditi da 8.500 euro e fino a 28mila euro;
aliquota del 35% per redditi da 28.001 euro a 50mila euro;
aliquota del 43% per redditi oltre i 50mila euro.
In questo caso, aumenterebbero tutte le pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità per chi percepisce tra i 15mila e i circa 30mila euro ma ci sarebbero aumenti anche per chi percepisce redditi ancor più alti.
Per chi ha redditi più bassi si pensa ad un aumento di pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità con modifiche delle tasse sulla tredicesima mensilità di dicembre. Stando, infatti, a quanto riportano le ultime notizie, il governo starebbe pensando ad una detassazione della tredicesima delle pensioni fino al 15% per aumentare l’importo della mensilità aggiuntiva di fine anno dei pensionati ma solo (molto probabilmente) per coloro che percepiscono redditi più bassi, forse fino a 35mila euro annui, soglia già considerata per i bonus una tantum già riconosciuti lo scorso anno o per il taglio del cuneo fiscale applicato però sugli stipendi.
Nuove detrazioni e deduzioni per pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità in delega fiscale
Le pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità potrebbero cambiare con la nuova delega fiscale anche con nuove detrazioni e deduzioni al vaglio del governo.
La delega fiscale comprende, infatti, non solo revisione delle aliquote Irpef ma anche riordino delle detrazioni e novità per le deduzioni. Partendo dalle detrazioni, l’ipotesi al momento al vaglio sarebbe quella di introduzione di schema di diverse percentuali di detrazioni in base ai redditi e che potrebbero essere le seguenti:
del 4% del reddito per lo scaglione fino a 15mila euro;
del 3% del reddito per lo scaglione tra 15mila e 50mila euro;
del 2% del reddito per lo scaglione tra 50mila e 100mila euro;
nessuna detrazione per redditi oltre i 100mila euro.
Per quanto riguarda le deduzioni, che permettono di avere una base imponibile ridotta rispetto al reddito complessivo e pagare dunque meno tasse Irpef, si pensa a definire nuovi costi da portare direttamente in deduzioni sugli importi di pensione, come, per esempio, deduzioni di spese mediche, o per trasporto, o spese per ausili, come girelli per camminare o sedie a rotelle, ecc. e anche in tal caso la novità potrebbe interessare solo determinati trattamenti pensionistici o tipologie di pensioni percepite da chi ha problemi particolari, come le pensioni di invalidità.
In ogni caso, nuove detrazioni e deduzioni, a seconda della pensione percepita a cui sarebbero applicate, dovrebbero garantire aumenti dei trattamenti che potrebbero essere di qualche decina o anche qualche centinaia di euro.