Cosa succede durante i periodi di malattia, legge 104, disoccupazione, gravidanza ai fini pensionistici e cosa cambia
Come incidono malattia, legge 104, disoccupazione, gravidanza su età e importo pensione nel 2023? L’importo della pensione finale è determinato secondo calcoli specifici che partono dal montante contributivo accumulato dal lavoratore nel corso della propria vita professionale. Il montante contributivo, a sua volta, rappresenta l’insieme di tutti i contributi versati da ogni singolo lavoratore.
I contributi validi, infatti, ai fini pensionistici non sono solo quelli obbligatori ma anche i contributi figurativi, i contributi volontari, i contributi da riscatto, contributi da ricongiunzione, cumulo, totalizzazione, ecc e ogni tipologia di contributi incide sull’importo della pensione finale nel 2023. Vediamo nel dettaglio come.
I contributi figurativi sono contributi utili ai fini previdenziali per coprire periodi (superiori ai sette giorni) in cui si risulta temporaneamente inabili al lavoro, per malattia indennizzata malattia professionale, infortunio sul lavoro, ecc.
I contributi figurativi per malattia utili ai fini dell’importo della pensione sono quelli riconosciuti per:
Per quanto riguarda la Legge 104, per chi ne è titolare sono diverse le conseguenze sulla pensione finale. Anche in tal caso vengono riconosciuti contributi figurativi che incidono in maniera diversa sulla pensione in base a:
In particolare, stando a quanto previsto dalle leggi attuali, i beneficiari del congedo straordinario per Legge 104 possono avere un'indennità lorda pari al 100% della retribuzione totale entro un tetto massimo di 37.341 euro lordi all'anno, per il 2022, vale a dire 102,30 euro al giorno, e su questo importo si calcolano i contributi figurativi, pari al 33% della retribuzione totale. Il limite massimo dei contributi figurativi riconosciuti è pari a 12.322,53 euro e tra retribuzione e contribuzione non si potrà andare oltre i 49.633,38 euro.
E chi ha retribuzione lorda pari a 50mila euro e usufruisce del congedo straordinario per due anni, perde circa 26mila euro di retribuzione, e per la pensione versa 12.322,53 euro, contro i 16.500 euro che si sarebbero accumulate se lo stesso lavoratore avesse lavorato, perdendo di conseguenza circa 8mila euro di contributi che in tal caso incidono in maniera importante sulla riduzione della pensione finale.
Anche chi è in disoccupazione e percepisce le indennità Naspi e Dis Coll ha diritto al riconoscimento dei contributi figurativi utili ai fini della pensione finale per il calcolo dell’importo, mentre la disoccupazione non incide sulla pensione per età.
La disoccupazione potrebbe incidere sul calcolo dell’importo di pensione o in maniera negativa, riducendolo un po' considerando che i contributi figurativi si versano sull’importo di Naspi percepito dal lavoro rimasto senza occupazione, o senza cambiare nulla rispetto alla normale contribuzione che il lavoratore avrebbe accumulato se avesse continuato a lavorare.
In particolare, durante il periodo di disoccupazione in cui si percepisce la Naspi, il titolare della indennità ottiene i contributi previdenziali utili ai fini di raggiungimento e calcolo della pensione finale.
I contributi figurativi per disoccupazione utili ai fini pensionistici si calcolano in base all’importo di Naspi che si percepisce, cioè sulla base della retribuzione media annuale percepita negli ultimi quattro anni precedenti l’evento di disoccupazione, e prevedono un tetto pari a 1,4 volte la misura massima mensile della Naspi.
In particolare, i contributi figurativi da riconoscere per la Naspi si calcolano dividendo la retribuzione imponibile previdenziale degli ultimi 4 anni per il numero di settimane coperte da contributi e si moltiplica poi il risultato per il coefficiente 4,33.
Essendo la Naspi sempre inferiore allo stipendio che si percepisce, è possibile che in alcuni casi i contributi figurativi abbassino l’importo della pensione finale ma in altri casi non incidono in alcun modo negativamente sull’importo di pensione.
I contributi figurativi versati durante il periodo di maternità sono contributi versati alla lavoratrice dall’Inps senza alcun onere a carico della lavoratrice. Per il versamento dei contributi figurativi per maternità deve essere presentata apposita domanda all’Inps da parte della lavoratrice e non sono, pertanto, calcolati in automatico.
Ai fini pensionistici, la maternità prevede il riconoscimento di contributi figurativi che vengono versati alla lavoratrice dall’Inps senza alcun onere a suo carico. Per ricevere il versamento dei contributi figurativi per maternità deve essere presentata apposita domanda all’Inps da parte della lavoratrice perché non vengono calcolati in automatico. I contributi figurativi incidono sulla pensione finale 2022-2023 soprattutto per il calcolo della pensione finale, perché si tratta comunque di contributi validi al calcolo dell’assegno pensionistico nonché ai fini del raggiungimento dei requisiti necessari per la pensione finale.
La domanda di riconoscimento dei contributi figurativi maternità ai fini pensionistici deve essere accompagnata da relativa documentazione che prevede: