Come incide malattia, legge 104, disoccupazione o figli su età e importo pensioni nel 2023

di Marianna Quatraro pubblicato il
Come incide malattia, legge 104, disoccu

Cosa succede durante i periodi di malattia, legge 104, disoccupazione, gravidanza ai fini pensionistici e cosa cambia

Come incidono malattia, legge 104, disoccupazione, gravidanza su età e importo pensione nel 2023? L’importo della pensione finale è determinato secondo calcoli specifici che partono dal montante contributivo accumulato dal lavoratore nel corso della propria vita professionale. Il montante contributivo, a sua volta, rappresenta l’insieme di tutti i contributi versati da ogni singolo lavoratore. 

I contributi validi, infatti, ai fini pensionistici non sono solo quelli obbligatori ma anche i contributi figurativi, i contributi volontari, i contributi da riscatto, contributi da ricongiunzione, cumulo, totalizzazione, ecc e ogni tipologia di contributi incide sull’importo della pensione finale nel 2023. Vediamo nel dettaglio come. 

  • Malattia e Legge 104 come incidono su età e importo pensione
  • Come indice la disoccupazione su pensione finale 2023 per età e importo
  • Come incide gravidanza su età e importo pensione nel 2023

Malattia e Legge 104 come incidono su età e importo pensione

Durante il periodo di malattia riconosciuto a lavoro, si ha diritto al riconoscimento di contributi figurativi, tipologia di contribuzione riconosciuta al lavoratore dall’Inps e si tratta di contributi contribuiscono ad aumentare il valore della pensione finale, quindi incidono sulla pensione finale aumentandone in alcuni casi il valore, in altri non prevedendo particolari differenze rispetto ai normali contributi riconosciuti.

I contributi figurativi sono contributi utili ai fini previdenziali per coprire periodi (superiori ai sette giorni) in cui si risulta temporaneamente inabili al lavoro, per malattia indennizzata malattia professionale, infortunio sul lavoro, ecc.

I contributi figurativi per malattia utili ai fini dell’importo della pensione sono quelli riconosciuti per:

  • malattia professionale
  • malattia indennizzata;
  • malattia non indennizzata avvenuta in periodi non lavorati;
  • malattia che non dà luogo ad indennizzo (es.: malattia per lavoro domestico);
  • malattia tempestivamente accertata.
Non incidono, invece, sul calcolo della pensione finale i contributi figurativi per malattia e di durata inferiore ai 7 giorni. 

Per quanto riguarda la Legge 104, per chi ne è titolare sono diverse le conseguenze sulla pensione finale. Anche in tal caso vengono riconosciuti contributi figurativi che incidono in maniera diversa sulla pensione in base a:

  • tipo di contribuzione figurativa accreditata;
  • categoria di appartenenza del lavoratore.
Tuttavia, precisiamo che in ogni caso, il riconoscimento di contributi figurativi per chi ha la Legge 104 non riduce l'importo della pensione, a meno che non si tratta di un lavoratore dipendente che ha una retribuzione media relativamente alta e per cui i contributi riconosciuti per il congedo straordinario della legge 104 vengono pienamente riconosciuti solo entro specifici limiti reddituali. 

In particolare, stando a quanto previsto dalle leggi attuali, i beneficiari del congedo straordinario per Legge 104 possono avere un'indennità lorda pari al 100% della retribuzione totale entro un tetto massimo di 37.341 euro lordi all'anno, per il 2022, vale a dire 102,30 euro al giorno, e su questo importo si calcolano i contributi figurativi, pari al 33% della retribuzione totale. Il limite massimo dei contributi figurativi riconosciuti è pari a 12.322,53 euro e tra retribuzione e contribuzione non si potrà andare oltre i 49.633,38 euro.

E chi ha retribuzione lorda pari a 50mila euro e usufruisce del congedo straordinario per due anni, perde circa 26mila euro di retribuzione, e per la pensione versa 12.322,53 euro, contro i 16.500 euro che si sarebbero accumulate se lo stesso lavoratore avesse lavorato, perdendo di conseguenza circa 8mila euro di contributi che in tal caso incidono in maniera importante sulla riduzione della pensione finale.

Come indice la disoccupazione su pensione finale 2023 per età e importo

Anche chi è in disoccupazione e percepisce le indennità Naspi e Dis Coll ha diritto al riconoscimento dei contributi figurativi utili ai fini della pensione finale per il calcolo dell’importo, mentre la disoccupazione non incide sulla pensione per età.

La disoccupazione potrebbe incidere sul calcolo dell’importo di pensione o in maniera negativa, riducendolo un po' considerando che i contributi figurativi si versano sull’importo di Naspi percepito dal lavoro rimasto senza occupazione, o senza cambiare nulla rispetto alla normale contribuzione che il lavoratore avrebbe accumulato se avesse continuato a lavorare.

In particolare, durante il periodo di disoccupazione in cui si percepisce la Naspi, il titolare della indennità ottiene i contributi previdenziali utili ai fini di raggiungimento e calcolo della pensione finale.

I contributi figurativi per disoccupazione utili ai fini pensionistici si calcolano in base all’importo di Naspi che si percepisce, cioè sulla base della retribuzione media annuale percepita negli ultimi quattro anni precedenti l’evento di disoccupazione, e prevedono un tetto pari a 1,4 volte la misura massima mensile della Naspi. 

In particolare, i contributi figurativi da riconoscere per la Naspi si calcolano dividendo la retribuzione imponibile previdenziale degli ultimi 4 anni per il numero di settimane coperte da contributi e si moltiplica poi il risultato per il coefficiente 4,33. 
 
Essendo la Naspi sempre inferiore allo stipendio che si percepisce, è possibile che in alcuni casi i contributi figurativi abbassino l’importo della pensione finale ma in altri casi non incidono in alcun modo negativamente sull’importo di pensione.

Come incide gravidanza su età e importo pensione nel 2023

I contributi figurativi versati durante il periodo di maternità sono contributi versati alla lavoratrice dall’Inps senza alcun onere a carico della lavoratrice. Per il versamento dei contributi figurativi per maternità deve essere presentata apposita domanda all’Inps da parte della lavoratrice e non sono, pertanto, calcolati in automatico.

Ai fini pensionistici, la maternità prevede il riconoscimento di contributi figurativi che vengono versati alla lavoratrice dall’Inps senza alcun onere a suo carico. Per ricevere il versamento dei contributi figurativi per maternità deve essere presentata apposita domanda all’Inps da parte della lavoratrice perché non vengono calcolati in automatico. I contributi figurativi incidono sulla pensione finale 2022-2023 soprattutto per il calcolo della pensione finale, perché si tratta comunque di contributi validi al calcolo dell’assegno pensionistico nonché ai fini del raggiungimento dei requisiti necessari per la pensione finale.

La domanda di riconoscimento dei contributi figurativi maternità ai fini pensionistici deve essere accompagnata da relativa documentazione che prevede:

  • autocertificazione, in sostituzione del certificato per riassunto dell'atto di nascita del bambino;
  • certificato anagrafico con la data del parto o certificato medico con la data dell’aborto;
  • dichiarazione del datore di lavoro da cui risulti l’effettivo periodo di astensione obbligatoria e il giorno indicato come data presunta del parto nel certificato medico a suo tempo presentato dalla lavoratrice;
  • copia dell’eventuale provvedimento dell’Ispettorato del lavoro che ha disposto ulteriori periodi di astensione obbligatoria prima del parto.