Elementi e ricalcoli che incidono sulle pensioni nel 2023 tra novità di rivalutazione, tasse e conguagli: cosa aspettarsi e quando
Come cambiano per le pensioni tra 500-3400 euro conguagli, tasse e arretrati in maniera importante nel 2023? Sono diversi gli elementi che quest’anno influiscono, modificando, gli importi di pensione che si preparano a cambiare per effetto di diversi ricalcoli. Vediamo allora come cambiano e perché le pensioni e quali sono gli elementi che contribuiscono a modificarle.
Cambiano, pertanto, gli aumenti in base alle diverse percentuali rivalutative che, tra l’altro, sono nuovamente cambiate quest’anno, passando da tre a sei. Il governo Meloni ha, infatti, modificato le percentuali di rivalutazione delle pensioni rispetto alle diverse fasce di reddito portandole a sei, che sono del dettaglio, del:
Tuttavia, l’Inps ha chiarito che sono iniziate le operazioni di calcolo, che potrebbero concludersi a febbraio, per cui aumenti e arretrati arriveranno molto più probabilmente con il cedolino di marzo 2023.
Nel corso dell’anno i pensionati potrebbero avere anche conguagli relativi alla rivalutazione. Considerando, infatti, che l’indice al 7,3% stabilito per la rivalutazione 2023 è in via provvisoria, basato sull’andamento dei prezzi fino ad ottobre, sarà certamente aggiornato all’andamento dei prezzi di novembre e dicembre e potrebbe essere aumentato, probabilmente tra lo 0,5% e l’1%, implicando ulteriori aumenti delle pensioni, seppur irrisori, che saranno riconosciuti con conguagli nel corso dell’anno o a fine anno.
Cambiano le pensioni tra 500-3.400 euro anche per effetto delle tasse da pagare, tra Irpef mensile e addizionali regionali e comunali relative al 2022, che vengono pagate in 11 rate nell’anno successivo a quello cui si riferiscono.
Inoltre, per effetto del ricalcolo delle ritenute relative all’anno 2022 di Irpef e addizionale regionale e comunale a saldo, in base all’importo complessivo delle prestazioni pensionistiche, se le trattenute risultano inferiori rispetto a quanto dovuto su base annua, le differenze a debito saranno recuperate sulle rate di pensione di gennaio e febbraio 2023. Gli importi a conguagli saranno certificati nella Certificazione Unica 2023.
Infine, anche la nuova riforma fiscale 2023 potrebbe prevedere cambiamenti degli importi delle pensioni tra 500-3.400 euro. Già lo scorso anno, il governo Draghi aveva rivisto le aliquote Irpef portandole da cinque a quattro: